I renziani storici con Matteo Sciotto: "Noi alternativi a logiche di potere"

I renziani storici con Matteo Sciotto: “Noi alternativi a logiche di potere”

Rosaria Brancato

I renziani storici con Matteo Sciotto: “Noi alternativi a logiche di potere”

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mercoledì 04 Ottobre 2017 - 12:33

Conferenza stampa nella sede del circolo Pd. La presentazione ufficiale del candidato sarà il 13 al Vittorio Emanuele

Dicono che i giochi sono già fatti, che già si conoscono i nomi degli 8 eletti a Messina. Non la penso così, altrimenti dovremmo dire che è inutile andare a votare. Noi siamo diversi, diciamo basta ai soliti noti ed ai soliti metodi. Qualcuno per sminuirci dice che la mia è una candidatura di servizio. No, la mia è una candidatura al servizio. Vogliamo cambiare il Pd e la politica messinese. E’ un progetto ambizioso ed un dovere morale. Non si tratta di trovare una sedia al candidato di turno…. Non vogliamo sostituire un centro di potere con un altro.”

Matteo Sciotto, 49 anni, avvocato, sindaco di Gualtieri Sicaminò al secondo mandato, fresco di vice presidenza dell’Acr, non ha scelto a caso, come sede della conferenza stampa di presentazione della candidatura, il circolo Pd di via Fossata.

Archiviata la stagione dei “mille circoli” e della segreteria di via I Settembre, il circolo scelto dai cosiddetti renziani storici in via Fossata è l’unico rimasto in attività come sede d’incontro e come testimonianza di una vitalità della base che non si arrende alla rassegnazione. E ancora, non a caso a presentare Sciotto è stato Guglielmo Sidoti, dei Giovani Dem, per sottolineare che il rinnovamento non deve essere una parola da usare tutto l’anno e poi mandare in soffitta in campagna elettorale: “questa è una scelta di gruppo, un progetto che riguarda il partito. Il Pd che vogliamo deve essere uno spazio aperto e di condivisione e non spazi elettorali da occupare”.

Ancora più chiaro nel definire il supporto alla candidatura è Alessandro Russo: “Con Sciotto riapriamo il nostro circolo, tra noi c’è affinità di pensiero, di azione. La coerenza per noi si deve inscrivere in un solco di cambiamento politico che esula da logiche di potere che sostituiscono un gruppo di potere ad un altro. E’ un progetto che guarda avanti, a Messina ed al futuro del Pd a Messina”.

Il messaggio ai naviganti è diretto a chi si contende “l’eredità genovesiana” nel Pd, ovvero da un lato al candidato dato in pole position, Giuseppe Laccoto, renziano, deputato uscente che mira al controllo del partito, dall’altro a quel mondo accademico che ha schierato Franco De Domenico.

Il percorso di Matteo si è incrociato con il nostro, è un amministratore che ogni giorno si confronta con la sua gente, con il suo territorio- ha dichiarato Ciccio Palano Quero, presidente del IV quartiere- Abbiamo iniziato a camminare insieme sin dai giorni della campagna elettorale per il Referendum del 4 dicembre. Gualtieri Sicaminò è l’unico Comune nel quale ha vinto il sì. Noi vogliamo dargli forza anche a Messina, che finora è stata mal rappresentata all’Ars”.

Il gruppo storico chiama a raccolta gli elettorali organizzando un incontro che si terrà venerdì 13 nella sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele: “sentiamo forte la responsabilità di un gruppo che è stato alternativo ai metodi del passato e vuol continuare ad esserlo se i metodi non cambieranno”.

Sciotto non si dice preoccupato rispetto al rischio che le liste minori non reggano lo sbarramento del 5%, né del fatto che la scarsa notorietà di Micari possa essere un limite per la coalizione “è l’unico a rappresentare il nuovo e la competenza”, ribadisce la sintonia con quanti, come i renziani storici “hanno messo la faccia contro lo strapotere” e considera la sua esperienza da amministratore una marcia in più “da sindaco so quanto conta cercare sempre il rapporto diretto con la gente e non stare chiusi nei palazzi”.

Quanto al Ponte sullo Stretto, mantra che ritorna ad ogni campagna elettorale, Sciotto, da buon sindaco di un Comune di provincia sa che “le opere faraoniche devono venire sempre dopo…. Prima ci sono le infrastrutture….”.

Non si sente né terzo della lista, né candidato di servizio, vuole giocarsela tutta, perché, conclude: “sono gli elettori che decideranno il 5 novembre. Noi siamo a mani libere, a mani aperte, non nascondiamo nulla. Noi siamo diversi”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. eravamo quattro amici al bar …
    renziani della prima ora, ovvero quelli che per far un dispetto a genovese votarono prima e festeggiarono dopo la vittoria del peggior sindaco da sempre di messina, fregandosene della città ?
    per cortesia …

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