La Via: "Con Micari non è ticket ma un tandem,pedaliamo insieme per vincere"

La Via: “Con Micari non è ticket ma un tandem,pedaliamo insieme per vincere”

Rosaria Brancato

La Via: “Con Micari non è ticket ma un tandem,pedaliamo insieme per vincere”

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sabato 23 Settembre 2017 - 15:46

L'europarlamentare è il candidato vice-presidente del centro-sinistra: "Noi facciamo i professori di mestiere, altri hanno trasformato la politica in un mestiere o in un diritto dinastico"

No, guardi, le racconto come è andata. Noi volevamo costruire un’aggregazione con i moderati, ma quando nel centro-destra è prevalsa la linea dettata da Salvini e Meloni con la candidatura di Musumeci era chiaro che non poteva esserci da parte nostra alcuna coalizione con la destra estrema o lepenista….”. L’europarlamentare Giovanni La Via, di AP, è la parte “politica” del ticket con il candidato presidente Fabrizio Micari.

Io lo chiamo tandem, rende meglio l’idea. In tandem si pedala insieme e insieme si arriva”.

Catanese, professore di economia e politica agraria, ex assessore regionale all’agricoltura, dal 2009 è deputato europeo, ricoprendo ruoli di primo piano. E’ Presidente della Commissione Europea Ambiente ed è stato relatore della riforma della Politica agricola europea. Due prof quindi guidano in tandem la coalizione del centro-sinistra, ma proprio la presenza degli alfaniani è stata la motivazione (quantomeno la motivazione ufficiale) che ha spinto Art.1-MDP e SI a “divorziare” dal centro-sinistra e optare per Claudio Fava.

Lui, Giovanni La Via, premiato come “miglior deputato europeo 2017-categoria ambiente”, difende il suo essere soprattutto un moderato: “Musumeci e la destra hanno messo un veto su di noi. Invece per noi è importante l’aggregazione in quello che abbiamo definito il campo largo. Micari ha competenza, è di una specchiata onestà e trasparenza. I partiti della coalizione ed io in tandem aggiungiamo l’esperienza. Mi sono impegnato e speso tantissimo in Europa, soprattutto nel settore dell’agroalimentare e della difesa del territorio e dell’ambiente. Pochi giorni fa il Parlamento europeo ha dato il via libera a 1,2 miliardi di euro dal Fondo di solidarietà destinati alle Regioni italiane colpite dal terremoto. Il relatore ero io. Su 751 deputati io sono il quarto per capacità di coinvolgimento nelle decisioni e nelle votazioni e sono tra i pochi ad avere il 100% delle presenze. Penso che l’esperienza e la capacità di concretizzare i progetti uniti alla novità ed alla competenza del professore Micari, siano l’unica alternativa valida”.

Sui sondaggi non commenta, ribadisce che al momento sono fatti sulla notorietà dei candidati alla Presidenza ed è normale che il Rettore di Palermo sia poco conosciuto. Non è candidato in nessuna lista ma è determinato a vincere e sugli “ex”, gli alfaniani che a poche settimane dal voto hanno fatto le valigie per tornare nel centro-destra non si lascia andare, da buon moderato, a strali.

Le porte possono essere aperte o chiuse, ma per ogni volta che qualcuno esce da una porta c’è qualcun altro che entra. Non ci sono vuoti incolmabili, si può entrare oppure uscire”.

E se Musumeci dovesse vincere e senza ampia maggioranza trovarsi in condizioni di dover rivolgersi al centro-sinistra per governare voi che farete?

La domanda dovrebbe essere posta al contrario. Cosa farà Micari dopo aver vinto? Io sono per il dialogo e la condivisione. Quando vinceremo, se sarà necessario avere una maggioranza più ampia su tematiche importanti che riguardano tutti valuteremo la possibilità di chiedere aiuto in Assemblea”.

E mentre in Sicilia Alfano entra ufficialmente in coalizione con il Pd, a Roma, così come da accordi, la legge elettorale in discussione, ha visto abbassarsi, così come richiesto da AP, la soglia per le singole liste al 3%. Un’intesa che passa quindi dalle Regionali alle Politiche del 2018.

Non parlo di questo, io sono qui per vincere. Non m’interessa la guerra dei sondaggi o la polemica con chi è andato via. A me interessa chi c’è, interessa il programma. Noi abbiamo la competenza che si contrappone a chi fa politica di professione. Noi di mestiere siamo professori, altri hanno fatto della politica un mestiere oppure un diritto dinastico…. E voi ne sapete qualcosa a Messina. Nel centro-destra dicono che questa terra diventerà bellissima, io dico che lo è già, ha solo bisogno di essere ben amministrata. I posti di lavoro non si creano con la Pubblica amministrazione, ma puntando sulle infrastrutture, sui giovani. Un imprenditore l’altro giorno mi raccontava che vige ancora un Regio decreto del 1930 che richiede 40 passaggi burocratici per ottenere allacci di energia elettrica più potenti…. E’ una terra già bellissima, dobbiamo imparare ad amministrarla nell’interesse dei nostri figli”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Ho conosciuto personalmente il Dott. Giovanni LA VIA, persona con una preparazione e capacità sopra ogni immaginazione, sostenere il candidato alla presidenza della regione dott. MICARI mi fa pensare che entrambi vogliano cambiare la Sicilia restituendo a noi siciliani la serenità e la voglia di restare nella nostra terra. Andate avanti con l’augurio di vincere.

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