L'assessore alla cultura Tonino Perna verso l'addio alla giunta. Sul "dopo" è già polemica

L’assessore alla cultura Tonino Perna verso l’addio alla giunta. Sul “dopo” è già polemica

Rosaria Brancato

L’assessore alla cultura Tonino Perna verso l’addio alla giunta. Sul “dopo” è già polemica

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martedì 20 Ottobre 2015 - 22:06

L'assessore Tonino Perna è vicino alle dimissioni, più volte annunciate nei mesi scorsi. Se ne è discusso anche ieri in giunta ma non sono state formalizzate. Accorinti sta pensando ad un rimpasto ed all'ingresso in squadra di un "esterno" che dia una mano a Signorino o possa fungere da "tutor". Ed è polemica.

Lo ha annunciato più volte e più volte ha rimandato il momento. Adesso per Tonino Perna, l’assessore voluto da Accorinti con delega alla cultura ma pensando all’area integrata con Reggio Calabria, sta arrivando il momento di chiudere la sua esperienza da questa parte dello Stretto. Alle motivazioni che sin dal 2014 erano legate alla carenza di risorse ed all’impossibilità di una programmazione concreta si sono aggiunte quelle scaturite da problemi di salute che hanno reso sempre più difficile il passaggio tra le due sponde. E’ stato nominato il 30 novembre 2013, e a “convincerlo”, viste le sue iniziali ritrosie era stato il vicesindaco Signorino. Quasi due anni dopo Perna si appresta a lasciare la giunta Accorinti ed un assessorato tra i più penalizzati sotto il profilo economico. Per la Vara, solo per fare un esempio, è stato costretto a fare “miracoli” e dar sfoggio di tutta la creatività possibile, compresa una lotteria, per cercare di organizzare la Processione più cara ai messinesi nel miglior modo possibile sia pure con le casse a secco. Ma le polemiche nel corso di questi 2 anni non sono mancate ed a pesare sono state le sue assenze, quel suo essere “pendolare” tra due rive e che lo ha portato ad essere poco incisivo e poco presente nell’affrontare una delega così delicata come quella alla cultura e al turismo. Di lui resterà, sicuramente, il progetto della moneta complementare ( analoga all’Eco-Aspromonte da lui inventato con successo quando era presidente del Parco) del quale poi non si è saputo più nulla. Quasi mai presente in Consiglio comunale, ha sempre dovuto fare i conti con una coperta troppo corta e più volte, nel corso delle conferenze stampa, ha dato l’ultimatum: senza risorse non posso fare niente. Nonostante la volontà di organizzare “più notti della cultura”, è stato costretto ad accantonare il progetto e anche la mancata organizzazione del Capodanno è stato al centro di polemiche. Alle riunioni, ai dibattiti ed ai convegni, c’erano più spesso gli esperti del suo assessorato che non lui (Filippo Grasso,Marco Bellantoni). A Natale dello scorso anno sembrava essere deciso a mollare, sempre a causa di un bilancio che per lui era più magro di quello degli altri settori. Poi ha tenuto duro per altri mesi. Approdato a Palazzo Zanca da docente di sociologia del Dipartimento di scienze umane e sociali (lo stesso della collega di giunta Panarello), è stato il coordinatore di quell’Osservatorio sulla democrazia partecipativa che nel 2013 presentò il report sui 100 giorni di Accorinti finito al centro di numerose polemiche. A differenza degli altri assessori della giunta Accorinti il professore ha alle spalle diverse esperienze politiche, candidato alle elezioni per la presidenza della provincia di Reggio Calabria, è sicuramente una personalità di grande spessore, impegnata nel sociale. E’ stato docente a Reggio Calabria, presidente del parco nazionale dell’Aspromonte, presidente del Comitato Etico della Banca popolare Etica di Padova. Economista, è stato direttore del C.r.i.c (centro regionale d’intervento per la cooperazione), autore di numerosi saggi tra i quali “Mercanti imprenditori consumatori”, “Lo sviluppo insostenibile”, “Eventi estremi”.

Dopo Sergio Todesco, Filippo Cucinotta, Nino Mantineo, adesso Tonino Perna sarà il quarto assessore che lascia la squadra Accorinti. Ieri pomeriggio in giunta si è parlato a lungo delle sue dimissioni, ma non sono state formalizzate.

Il sindaco sembra intenzionato a procedere ad un rimpasto, affidando la delega della cultura ad un altro assessore ed a far entrare in giunta un esterno, (probabilmente non messinese) che dia una mano al vicesindaco Signorino sul bilancio. Non si comprende bene che tipo di figura stia per entrare in giunta, se una sorta di “tutor” (alla Baccei della giunta Crocetta per fare un esempio) che possa anche fare da intermediario con Roma sul fronte Piano di riequilibrio, o un assessore più specializzato negli strumenti contabili. Non è detto però che questa decisione sia indolore. Perna è un accorintiano di ferro, voluto dal sindaco per suggellare un patto con la dirimpettaia e dimostrare che l’area integrata esiste nei fatti prima ancora delle leggi. Se Accorinti intende sostituirlo con qualcuno troppo esterno e lontano dall’anima di Cambiamo Messina dal basso il rischio è l’acuirsi di dissidi che spesso in questi mesi sono venuti a galla (come in occasione delle dimissioni di Cucinotta). La scelta non sarebbe infine indolore anche tenendo conto delle reazioni del vicesindaco, che attualmente ha la delega al bilancio. Dargli un supporto potrebbe anche equivalere ad ammettere di non essere pienamente convinti di quanto finora fatto su questo fronte. Se non di una bocciatura si tratterebbe comunque di una perplessità.

E’ probabile che i prossimi giorni servano anche a calibrare i singoli passi.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Il problema non è in chi fa o farà l’Assessore ma nell’indirizzo politico che si vuole dare. Per me un Assessore non fa i conti, semmai sovrintende, un Assessore dovrebbe pretendere che tutto venga fatto nella massima legalità e nei tempi previsti dalla legge, può decidere d’intesa con la Giunta quali interventi abbiano copertura finanziaria prioritaria rispetto ad altri, può proporre l’aumento o la riduzione delle imposte e dei servizi resi. Certamente non può sostituirsi al Rag. Gen. che deve assumere decisioni autonome legate all’esame degli atti! Nessuno può esimersi da responsabilità proprie e, se il dissesto esiste, va conclamato attraverso l’adozione degli atti necessari, senza indugiare. Poi si cercheranno le soluzioni politiche!

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  2. Il problema non è in chi fa o farà l’Assessore ma nell’indirizzo politico che si vuole dare. Per me un Assessore non fa i conti, semmai sovrintende, un Assessore dovrebbe pretendere che tutto venga fatto nella massima legalità e nei tempi previsti dalla legge, può decidere d’intesa con la Giunta quali interventi abbiano copertura finanziaria prioritaria rispetto ad altri, può proporre l’aumento o la riduzione delle imposte e dei servizi resi. Certamente non può sostituirsi al Rag. Gen. che deve assumere decisioni autonome legate all’esame degli atti! Nessuno può esimersi da responsabilità proprie e, se il dissesto esiste, va conclamato attraverso l’adozione degli atti necessari, senza indugiare. Poi si cercheranno le soluzioni politiche!

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  3. E’ già polemica? Di già?

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  4. E’ già polemica? Di già?

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