Oltre 26 milioni di debiti per Comune-Ato3, pronta la delibera con il piano di rientro

Oltre 26 milioni di debiti per Comune-Ato3, pronta la delibera con il piano di rientro

Francesca Stornante

Oltre 26 milioni di debiti per Comune-Ato3, pronta la delibera con il piano di rientro

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sabato 10 Agosto 2013 - 00:49

In realtà manca ancora l'ok dei Revisori dei Conti, parere vincolante per far giungere il documento in consiglio comunale, mentre c'è già quello del Dirigente Cama e della Ragioneria Generale.

I debiti del Comune con l’Ato3 si accumulano da anni e rischiano di trascinare Palazzo Zanca nel baratro. Il salvagente potrebbe essere il fondo regionale di rotazione per i debiti degli Enti locali verso le Ato, a Palermo attendono solo la delibera che faccia partire l’iter per l’anticipazione delle somme. Un “prestito” che il Comune restituirà nei prossimi dieci anni. A Palazzo Zanca sono stati giorni frenetici per riuscire a quantificare il debito ma soprattutto per cercare di giungere alla transazione tra Ato3 e Messinambiente. L’accordo non è stato raggiunto, è stato però quantificato il monte debiti del Comune nei confronti dell’Ato e la delibera è stata ultimata, pronta per approdare in aula.

La delibera è la numero 74 datata 9 agosto 2013, è stata proposta dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Guido Signorino, e dall’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, e ricalca in molte parti quella che era stata presentata nei mesi scorsi dal Commissario Croce. Nel documento vengono elencate nel dettaglio tutte le voci che rispondono alla parola “debiti”. Il ruolo dei consiglieri comunali sarà approvarla o meno. Tenendo presente che da quella dipende la raccolta dei rifiuti in città, considerato che Tirrenoambiente e la discarica di Mazzarrà non ce la fanno più ad andare avanti e hanno già dato un ultimatum preciso che scade domani.

Dal documento emerge che l’importo complessivo che il Comune deve all’Ato3 ammonta a 26.837.604 euro, cifra composta da debiti fuori bilancio, anticipazioni pregresse e transazioni che risalgono al passato. Per comprendere meglio basta scorrere i punti della delibera in cui vengono elencate le varie voci nel dettaglio. Con il documento si chiede di riconoscere 14.637.604 quale legittimo debito fuori bilancio per i servizi resi per gli anni 2007,2009, 2010 e 2011, più 3.217.106 relativi alla transazione approvata il 29 dicembre 2006 Ato-Comune. Altri 3.782.893 quale somma già erogata dalla Regione come anticipazione per quella stessa transazione, ulteriori 5.200.000 frutto di un’altra anticipazione concessa dalla Regione al Comune di Messina. Il totale fa 26.837.604. Questo, secondo il documento, il monte debitorio del Comune nei confronti dell’Ato3. Ma attenzione: i dati riguardano servizi e attività fino al 2011, è stato lasciato da parte il 2012. Se la Regione non dovesse finanziare il debito per l’intero importo, il Comune dovrà procedere al reperimento delle eventuali somme a carico del bilancio comunale. Se invece lo farà le modalità di restituzione del “prestito” sono elencate nel Piano di rientro dal debito allegato alla delibera e che dunque dovrà a sua volta trovare l’ok del Consiglio Comunale. Il documento prevede la restituzione in dieci anni, con una quota annuale da 2.683.760 già a partire dal 2013 e fino al 2022. Già stabilita anche le ripartizione delle somme che prevede 520mila euro annui dei 5.200.000, 379.893 fino al 2022 a fronte dell’anticipazione del 22 dicembre 2011, 1.785.471, sempre annui, dei 17milioni.

Altro passaggio che sarà al vaglio del Consiglio: il debito complessivo indicato nel piano troverà spazio nel bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario e nei bilanci annuali di previsione successivi per la durata del piano.

Sul documento si sono espressi con parere positivo la Ragioneria Generale e il Dirigente Antonino Cama, manca invece il parere del Collegio dei Revisori dei Conti che hanno chiesto l’integrazione di alcuni documenti mancanti, come la certificazione che l’Ato3 deve produrre per riconoscere i debiti inseriti nel Piano. Un parere vincolante, senza il quale la delibera non potrà neanche entrare in Consiglio Comunale. E a proposito di Consiglio, pareva che ci sarebbe stata una nuova seduta immediata per discutere il documento. Ma, ha spiegato la presidente Emila Barrile, nella delibera non è stato specificato che si dovrebbe trattare di una seduta con carattere d’urgenza, quindi ha attivato l’iter normale che porterà il primo consiglio dopo il la breve pausa estiva. A questo punto dovrebbe “saltare” il Consiglio che rischiava di riunirsi il 13 agosto.

Dunque sembra ormai difficile riuscire a prevedere con esattezza cosa accadrà. La certezza è che Messina ha bisogno di quei soldi, perdere l’opportunità sarebbe da irresponsabili. Soprattutto adesso che si rischia seriamente di sprofondare

Francesca Stornante

11 commenti

  1. I p r o f e s s i o n i s t i (dei nostri stivali) della politica, in particolare Francantonio detto il GENOVESE e Peppino detto il BUZZANCA, hanno accumulato una montagna di debiti, favorito con l’anacronistica organizzazione del lavoro del dipartimento TRIBUTI una abnorme evasione della TARSU, beffando i messinesi onesti e leali, questi dovranno pagare due volte, il debito e la bolletta ordinaria. Questi p r o f e s s i o n i s t i (dei nostri stivali) della politica, con il vestito di seta pura e fazzolettino sulla giacca, sono cari a molti messinesi, scandalizzati dal sindaco con la maglietta e sandali francescani, ma dovranno rassegnarsi, perchè R E N A T O sindaco e la sua giunta sono gli u n i c i che possano tentare di salvare Messina, sono uomini liberi, a differenza dei p r o f e s s i o n i s t i (dei nostri stivali) della politica. Le frasi ripetute sono volute.

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  2. carmelo cascio 10 Agosto 2013 09:27

    Il Lettore che mi precede nutre molta fiducia nella nuova Giunta Comunale, Giunta guidata dal Sindaco Renato Accorinti…..in ogni caso saranno gli atti che farà la Giunta Comunale a conformare o meno la speranza del lettore…
    In ogni caso c’è da sperare che venga smentito il motto: FARE FINTA DI CAMBIARE PER NON CAMBIARE NULLA!!!!

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  3. PER LA VERIÀ SOMO MOLTO DELUSO. ERO CONVINTO CHE IL CANDIDATO SUINDACO ACCORRINTI FOSSE CONVINTO CHE SOLO CON LA DICHIARAZIONE DI DISSESRO MESSINA AVREBBE POTUTO RINASCERE. ELETTO SINDACO SEGUENDO LA SCIA DEI SUOI PRECEDESSORI, STA PREFERENDO “TIRARE A CAMPARE” TENTANDO DI RIANIMARE UN CADAVERE GIÀ PUTREFATTO. ADESSO PER PAGARE UN DEBITO IL SINDACO CHOIEDE ALLA REGIONE “Un “prestito” che il Comune restituirà nei prossimi dieci anni.” Messina è una città impossibile da amministrare se lo “schifo” accumulato in questi ultimi anni non viene, prima, spazzato via. Questo avrebbe dovuto fare Accorrinti, ma non lo ha fatto. Adesso se la spazzatura rimane nelle strade, l’Atm non funziona, l’emergenza abitativa si confonde con il risanamento è causa di ciò che Accorrinti avrebbe dovuto fare, appena insediatosi, ma che non ha fatto. Intanto mentre studiano gli interessi e la rivalutazione infossa sempre più il Comune e con esso i cittadini messinesi. Tutto questo a somiglianza di tutto ciò che i suoi precedessori avrebbero dovuto fare per il bene della città e che non hanno fatto per il loro bene.

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  4. Questo ++++++++

    È più falso degli altri lui è tutta la sua +++++++
    Una volta che hanno preso il giocattolo in mano stanno facendo solo gli i+++++++
    Altro che +++++++qui mi sa che è peggio tra un’anno mi darete ragione,
    Questi sono più pericolosi dei predecessori, perché loro i “nuovi” stanno cominciando da zero
    +++++++++++++++++++++++++++++++++

    Dalla padella alla brace NO ACCORINTI. SI DISSESTO

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  5. Sono contento di leggere, finalmente, un tuo commento, carissimo SAJA, e chi meglio di te sa, che la delibera di dissesto finanziario sia un provvedimento tecnico, non politico, ma sai pure che il Testo Unico sia aggiornato continuamente da leggi e leggine, alcune smentite clamorosamente dalla Corte Costituzionale, a mio avviso Guido SIGNORINO non poteva non avviare la nuova procedura per un nuovo piano di riequilibrio. Forse è il caso di fare un punto sugli effetti del DISSESTO e del PIANO DI RIEQUILIBRIO, come dire dalla padella alla brace.

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  6. questa Amministrazione è perfettamente in linea con la filosofia del…salviamo i fondelli a tutti quelli che hanno fatto danni.
    Non comprendo altrimenti l’ostinazione di volersi inventare 10 manovre di risanamento al mese.
    Il Comune è in dissesto conclamato da anni e mai dichiarato per non far incorrere in serie responsabilità amministratori e dirigenza.
    Accorinti mi pare proprio abbia abbracciato questa linea, nonostante i fantascientifici proclami.
    Aspettiamo di vedere l’ennesimo fallimento, con l’aggravante che anche questa amministrazione condividerà responsabilità passate, presenti e future.

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  7. ORA BASTA E’ IL MOMENTO DI ISTITUIRE UNA COMMISSIONE AD HOC PER VERIFICARE IL DEBITO CHE REALMENTE IL COMUNE HA CON LA FANTOMATICA ATO CHE E’ SEMPLICEMENTE UN’ENTE PASSACARTE A FRONTE DI ASSURDI DISSERVIZI CONTINUI.

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  8. liliana parisi 10 Agosto 2013 15:46

    Bisogna cambiare del tutto la gestione del problema rifiuti!Ma non si era parlato di seguire l’esempio di Salerno?Cosa si aspetta?

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  9. Mi ero ripromesso di non inserirmi più bel commentare problematiche finanziarie attinenti il nostro Comune, ma le argomentazioni trattate, alle volte, spingono ad intervenire anche se la stanchezza, alle volte, ha il sopravvento ed il ripetersi diventa stucchevole. E’ scritto che la delibera per aderire al “fondo di rotazione” trovasi al vaglio dei revisori dei conti per il relativo parere. Se fossi in loro, prima di esprimerlo, chiederei l’elenco analitico delle fatture con la descrizione precisa e puntuale dei lavori svolti ed il loro relativo importo. Chiederei anche l’atto amministrativo del Comune di Messina di ordinazione del lavoro da svolgere munito della attestazione della relativa attestazione di copertura finanziaria. Per i lavori svolti privi della relativa ordinazione chiederei il nome dell’amministratore, dirigente o funzionario del Comune che di tale lavoro ne hanno chiesto l’effettuazione. Nella sostanza nessuno ci dice, allo stato, la qualità dei lavori che sono stati effettuati (pulizia di ville, residence ed altro ad uso provato), dove e chi li ha ordinati ed il loro costo per singolo intervento. Vige il principio che prima o dopo il Comune dovrà pagarli. E tutti sono felici e contenti. Ed allora sono convinto che il parere del collegio sindacale tarderà a venire. Caro Maredit ho il dubbio che stiamo perdendo tempo mentre i termini di prescrizione, per eventuali responsabilità delle passare amministrazioni, grazie agli atteggiamenti della giunta Accorrinti, trascorrono inesorabilmente.

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  10. altri debiti BENISSIMO!!

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  11. antonino faroto 11 Agosto 2013 12:39

    Già..i primi sapevano mangiare e fare mangiare.

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