I Faranda chiariscono: "A Palermo non siamo stati invitati"

I Faranda chiariscono: “A Palermo non siamo stati invitati”

Francesca Stornante

I Faranda chiariscono: “A Palermo non siamo stati invitati”

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mercoledì 27 Marzo 2013 - 18:14

Squarciano il velo di silenzio degli ultimi mesi e chiariscono che nessuna convocazione è arrivata per la famiglia Faranda da parte dell'Assessorato alle attività produttive. "Tentermo di portare avanti gli impegni assunti, ma tutti devono aver chiara la reale situazione nella quale versa la Triscele.

Lunedì pomeriggio gli ex lavoratori Triscele, accompagnati dai segretari Flai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil, Giovanni Mastroeni, Calogero Cipriano e Antonio Valastro, sono stati a Palermo per un incontro con l’Assessore alle Attività produttive Linda Vancheri. Si è discusso del famoso pacchetto “marchi storici”, è stato attivato un tavolo anticrisi che servirà per trovare soluzioni per provare a riportare la Birra Messina in città e dare un futuro a 41 lavoratori e alle rispettive famiglie. Sembrava che all’incontro fosse stata invitata anche la famiglia Faranda, così avevano riferito i sindacati, che però non si era presentata. Ma a quanto pare ai Faranda non era giunto nessun invito da Palermo. Lo chiariscono attraverso una lettera scritta al nostro giornale da cui, tra l’altro, hanno appreso di questa convocazione che però non c’è mai stata.

“Purtroppo dobbiamo lamentare che ad oggi nessuna comunicazione, invito o convocazione è pervenuta alla Famiglia Faranda” si legge nella precisazione. “Ben vengano tutte le iniziative a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie che sono stati, in questi anni di duro lavoro, sempre al centro della nostra attenzione. Ma giova ricordare che gli impegni assunti per tentare di far tornare, uno stabilimento industriale obsoleto e dismesso dalla Heineken, produttivo coinvolgono ed interessano anche altri soggetti quali banche e creditori vari che non possono essere ignorati”.

Dopo i tantissimi attacchi di questi mesi e il silenzio che i lavoratori hanno continuato a denunciare da sotto il gazebo di via Bonino dove ancora oggi sono in presidio, la famiglia Faranda attraverso questa lettera prova a fare un minimo di chiarezza. “Tenteremo di portare fino in fondo gli impegni assunti anche nel tavolo di confronto istituito a suo tempo dalla Prefettura di Messina e attendiamo fiduciosi una convocazione o un incontro con chi, avendo poterei decisionali e potendo portare avanti importanti progetti e soluzioni anticrisi, deve avere però una panoramica completa della reale concreta situazione nella quale versa la Triscele Srl”.

Non saranno d’accordo lavoratori e sindacati che in questi mesi più volte hanno chiesto la presenza dei rappresentanti della società sotto il gazebo. Lo fecero anche in modo eclatante quando uno dei 41 minacciò di darsi fuoco proprio davanti a quei cancelli. Ma non ottennero grandi risultati.

Un ulteriore precisazione poi la famiglia la riserva al sindacalista della Cgil Mastroeni che, attraverso il nostro giornale, a proposito della trasferta palermitana disertata dai Faranda aveva dichiarato: “Ormai non ci stupisce più nulla e tutto sommato non ci dispiace neanche più di tanto che i Faranda non si siano presentati. Quella è ormai un’esperienza chiusa che appartiene al passato e che per noi è finita con i licenziamenti. Adesso bisogna solo guardare avanti e sperare di centrare l’obiettivo che anche la Regione vuole farci raggiungere”.

A queste dichiarazioni i Faranda rispondono “il fatto che il sindacalista Mastroeni non si stupisca più di nulla non stupisce nemmeno noi che ormai siamo purtroppo abituati da tempo a leggere verità distorte, ampliate e a volte anche strumentalizzate”.

(Francesca Stornante)

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