Il Consiglio comunale prova a salvare i lavoratori ed "annulla" la delibera di Croce

Il Consiglio comunale prova a salvare i lavoratori ed “annulla” la delibera di Croce

Francesca Stornante

Il Consiglio comunale prova a salvare i lavoratori ed “annulla” la delibera di Croce

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giovedì 11 Aprile 2013 - 12:43

Il Commissario Croce ha messo nero su bianco quali sono le intenzioni dell'amministrazione sul futuro degli ex Feluca dopo che Il Civico Consesso ha rigettato il provvedimento con cui il commissario intendeva cancellare il percorso di costituzione della New.Co. Si apre qualche spiraglio per i lavoratori ex Feluca, ma il loro "calvario" non è ancora finito.

Oggi era l’ultimo giorno a disposizione per provare a scongiurare il licenziamento dei 17 ex lavoratori Feluca. Per due giorni il consiglio comunale si è impantanato sulla delibera di revoca del commissario Croce che aveva stoppato il percorso di costituzione della NewCo che il consiglio aveva deliberato nel marzo del 2011. Oggi era il giorno decisivo e, finalmente, il consiglio si è espresso. Alla fine di una seduta a cui hanno partecipato anche i lavoratori è stata rigettata la richiesta di revoca della delibera del Commissario che è intervenuto personalmente durante i lavori per spiegare ai consiglieri quale fosse il percorso che lo stesso intende intraprendere per “salvare” i 17 lavoratori ex Feluca e garantire la gestione dei servizi telematici in house e della rete civica. Di fatto il consiglio ha scelto di stare accanto ai lavoratori che senza questo passaggio sarebbero stati automaticamente tagliati fuori.

Il voto di oggi però non risolve in toto il problema. Adesso il commissario Croce dovrà presentare quella lettera d’intenti di cui aveva parlato ai lavoratori per spiegare in che modo Palazzo Zanca intende andare avanti. Un documento che entro lunedì dovrà essere presentato all’Ufficio Provinciale del Lavoro dove è fissato l’appuntamento per discutere i licenziamenti dei 17. Senza quella lettera non ci sono le condizioni per chiedere una proroga della cassa integrazione in prospettiva NewCo. “Per questo – ha dichiarato Nino Alibrandi segretario della Fim Cisl – non molleremo la presa fino a quando non vedremo con i nostri occhi che anche il commissario, al di là delle rassicurazioni verbali, è dalla nostra parte. Attendiamo la consegna della copia della lettera da parte del Commissario Croce e sino a quando non avverrà i lavoratori hanno deciso di occupare il Consiglio comunale”. Una battaglia che non è solo per il posto di lavoro ma che garantisce un considerevole risparmio per le casse di Palazzo Zanca che, documenti alla mano, con la NewCo risparmierebbe considerevolmente sulla gestione dei servizi informatici. Ad oggi solo la metà dei Dirigenti dei vari dipartimenti ha fornito il report dei costi del servizio gestito autonomamente senza la NewCo e, nonostante manchino la documentazione completa, il sindacato ha comunque potuto dimostrare che la nuova società è più economica mettendola a confronto con le spese della metà dei dipartimenti.

La tanto attesa lettera del commissario Croce non si è fatta attendere. L’ex procuratore l’ha indirizzata al Liquidatore di Feluca Santamaura e al Direttore dell’Ufficio Provinciale del Lavoro De Francesco. Nel documento si legge testualmente che considerato che quest’ente, trovandosi in condizioni di predissesto, ha proposto un piano di riequilibrio decennale in atto all’esame dell’apposita commissione costituita presso il Ministero dell’Interno e, successivamente all’esame della Corte dei Conti. Questa amministrazione metterà in atto e completerà tutta la procedura per la stipula definitiva dell’atto pubblico per la costituzione della NewCo entro 90 giorni a decorrere dall’approvazione del piano di riequilibrio finanziario decennale.

Il destino dei 17 ex Feluca corre dunque sullo stesso binario di quello di Palazzo Zanca.

(Francesca Stornante)

Un commento

  1. Ciò che vogliono è un posto sicuro.
    Dato che si sostiene che siano bravi nel loro ambito, perchè non creare una societò e fare ciò che sostengono di sapere fare e divenntare imprenditori di se stessi.
    Certo, uno stipendio fisso sulle spalle dei cittadioni è meglio. NO?

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