Milazzo, il PCL a fianco dei 27 lavoratori della cooperativa Garibaldi

Milazzo, il PCL a fianco dei 27 lavoratori della cooperativa Garibaldi

Serena Sframeli

Milazzo, il PCL a fianco dei 27 lavoratori della cooperativa Garibaldi

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lunedì 10 Agosto 2015 - 13:36

Continua la vicenda dei lavoratori costituitisi in cooperativa per continuare ad operare nel porto milazzese; la lotta è sempre più dura dopo la revoca dell’art. 17 della legge 84/94

La sezione messinese del partito comunista dei lavoratori, rappresentato da Attilio D’Asda e Giacomo Di Leo, ha deciso di partecipare alla lotta dei lavoratori del Gruppo Portuale Milazzo, in lotta contro la revoca dell’art. 17 della Legge 84/94, notificata con D.P. del 6/2/2015 dall’Autorità Portuale di Messina, che priva i lavoratori dell’ ex Cooperativa della garanzia occupazionale.

Con questa revoca il porto di Milazzo viene privato della continuità del lavoro delle 27 maestranze, da sempre operanti in quest'area. I lavoratori si erano costituiti in cooperativa per via di una promessa, a questo punto non mantenuta, che gli assicurava la possibilità di tornare al proprio lavoro, partecipando all’apposito bando di gara per il quale, grazie alla loro esperienza, sarebbero stati favoriti.

Ma qualcosa non ha funzionato e così i 27 lavoratori della cooperativa Garibaldi, con il supporto del sindacato Flmu, hanno indetto per oggi uno sciopero di tutto il personale dipendente delle tre società che, al momento, lavorano al porto: il Gruppo portuale Milazzo, la cooperativa Garibaldi e la Comet.

Il partito comunista dei lavoratori parla così di diritto al lavoro rubato: “Riteniamo che i 27 lavoratori, costituitisi in Cooperativa, nonostante gli impegni assunti da vari organi istituzionali, siano stati, ancora una volta, oggetto di losche manovre ai limiti della legalità. Infatti, tali lavoratori vengono impropriamente utilizzati quali “lavoratori interinali” dalla COMET e dalla Coop. Garibaldi, con la totale latitanza dell’Autorità Portuale, la quale, addirittura, sembra voglia redigere un bando personalizzato per sole 9 unità lavorative, invece di un unico soggetto libero di scegliere il personale in base alle reali esigenze lavorative. Non accetteremo che al personale che ha, da sempre, operato nel porto di Milazzo venga “rubato” il diritto al lavoro”.

Il partito si dice pronto quindi a sostenere la battaglia dei 27 lavoratori milazzesi e “di tutti i lavoratori che vogliono essere considerati come persone e soggetti con diritti e dignità sociale”

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