Vigilanza venatoria: clima teso alla Provincia, cade l’ipotesi Multiutility

Vigilanza venatoria: clima teso alla Provincia, cade l’ipotesi Multiutility

Vigilanza venatoria: clima teso alla Provincia, cade l’ipotesi Multiutility

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mercoledì 03 Agosto 2011 - 20:30

Scontro acceso tra Ricevuto e la delegazione di lavoratori e sindacalisti. L’amministrazione propone un bando di gara con clausola di salvaguardia dei lavoratori. Tante le proposte dei consiglieri, ma mancano i supporti tecnici. Bisignano polemico: «Dove sono i dirigenti?»

Giornata molto convulsa alla Provincia regionale sul fronte Multiservizi. Una rappresentanza dei 45 lavoratori ha continuato a presidiare palazzo dei Leoni in attesa delle auspicate risposte sul futuro occupazionale. Risposte che clamorosamente, durante un confronto acceso con l’amministrazione, si sono rilevate altamente negative. Il presidente della Provincia Nanni Ricevuto, accompagnato dagli assessori Renato Fichera e Michele Bisignano, ha comunicato ai dipendenti della società che l’esecutivo provinciale non può più imboccare la strada della costituzione della Multiutility, fino ad oggi strumento sul quale si erano concentrate tutte le speranze politiche e occupazionali. Ad incidere, secondo quanto riportato dal presidente assistito dal presidente del collegio dei revisori, Francesco Cannavò, la trasformazione in legge del decreto n.98 del 6 luglio 2011. In pratica questa nuova introduzione normativa va a far pesare sulla percentuale del patto di stabilità alla voce “Personale”, anche quelle società a partecipazione pubblica totale o di controllo ai quali viene affidato direttamente un servizio. Come doveva essere la Multiutility, soluzione immaginata ad hoc alla Provincia per assorbire i dipendenti della Multiservizi e coprire il servizio di vigilanza venatoria, ma anche per alleggerire il carico di oltre mille dipendenti che pesa sull’ente, bloccando assunzioni e rendendo macchinosa la gestione della struttura burocratica che poteva, con quel sistema, invece essere alleggerita.

Tensione a fior di pelle negli istanti successivi alla comunicazione. Il presidente, nel tentativo di spiegare le motivazioni dell’amministrazione, si è scontrato con lavoratori e sindacalisti. Tanto da rendere necessario l’intervento della polizia municipale, ricomparsa in questi giorni a palazzo dei Leoni. Con la stagione di caccia alle porte, al via il prossimo 29 agosto, l’onere della vigilanza potrebbe ricadere proprio sulle divise verdi, già organicamente ridotte. Punto e a capo, si va in consiglio senza uno straccio di idea lucida. I consiglieri non sanno nulla di quanto accaduto sopra, ci pensa Bisignano ad “illuminarli” spiegando l’intenzione dell’esecutivo provinciale di procedere con un bando di gara che includa la clausola di salvaguardia delle professionalità di cui sopra. I sindacati, ancora scossi dalla notizia, non si fidano in maniera compatta. Ma neanche l’amministrazione provinciale sembra essere pienamente convinta di questa ipotesi. In realtà, servirebbero delle certezze giuridico-legali per capire quale possa davvero essere la strada giusta da imboccare. Ecco che viene da chiedersi: dove si trova l’ampia schiera di esperti, i componenti del collegio di difesa, i dirigenti al ramo? Polemizza perfino Bisignano: «Politicamente abbiamo immaginato svariate soluzioni. Si propone ma serve il supporto tecnico per capire quale ipotesi può essere attuabile. Ma non siamo sostenuti. Certe volte dimentico che questa è la Provincia in cui il ragioniere generale va in ferie con il Previsionale ancora non redatto definitivamente». Parole dure, segnale di un clima teso che non permette stop. In gioco c’è il futuro di diversi lavoratori e delle loro famiglie, ma in realtà questa situazione è lo specchio di quello che palazzo dei Leoni è oggi. In discussione in aula c’è la delibera di dismissione della partecipazione della Multiservizi e quella della costituzione della Multiutility: cosa fare? L’amministrazione non le ritira, i consiglieri non sanno se votarle. Alla fine cade il numero legale. Tutti a casa. Tranne i lavoratori che continuano a presidiare il palazzo fino al tardo pomeriggio. E come faranno anche domani.

Un commento

  1. Facciamo un esempio.
    Sono titolare di una ditta che vince l’appalto, con dipendenti miei, che conosco da tempo e di cui mi fido ciecamente.
    Vincendo l’appalto cosa dovrei fare, licenziare i miei ed assumere gli altri? Oppure fare lavorare gli uni e gli altri, con aggravio di costi ai miei danni?
    Ma dove sta scritto che lavorare per una ditta che vince un appalto temporaneo significa avere trovato l’impiego fisso?.

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