"La cultura è economia": l'appello delle associazioni. Mancano "luoghi" e servizi

“La cultura è economia”: l’appello delle associazioni. Mancano “luoghi” e servizi

Rosaria Brancato

“La cultura è economia”: l’appello delle associazioni. Mancano “luoghi” e servizi

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venerdì 25 Novembre 2016 - 09:07

All'amministrazione chiedono spazi e servizi per laboratori, prove, iniziative, master. Anche senza risorse è possibile evitare che il mondo della cultura a Messina agonizzi.

La cultura è economia. La scelta di questo titolo per la seduta dell’ottava commissione, dedicata, su decisione del presidente Piero Adamo al coro di appelli delle associazioni teatrali e culturali, è più che azzeccata.

Le casse di Palazzo Zanca sono vuote, ed è un fatto noto, ma le amministrazioni possono comunque dare risposte in termini di agevolazioni, servizi e spazi, alle istanze di chi opera sul territorio nel settore della cultura con passione, impegno e sacrifici e spesso rimettendoci di tasca propria.

Da qui la decisione del presidente Adamo di convocare le associazioni per cercare di individuare percorsi condivisi con l’amministrazione e il Consiglio comunale. In programma ci saranno altre sedute dedicate all’argomento.

Presenti i rappresentanti del Clan degli Attori, Daf-teatro dell’esatta fantasia, Vaudeville Compagnia Teatrale, Quasi Anonima Produzioni, Teatro dei Naviganti, Teatro dei Tre Mestieri, Scuola sociale di Teatro, Officine Dagoruk.

L’appello è stato corale e compatto. La crisi ha messo in ginocchio le attività ma i talenti e le risorse del territorio non hanno alcuna intenzione di rassegnarsi all’agonia. Se non ci sono fondi possono benissimo mettersi a disposizione servizi e soprattutto spazi.

In questo momento la riduzione degli spazi destinati al mondo della cultura è massima. Non solo, c’è l’aggravante che quei pochissimi spazi rimasti a disposizione vengono dati a costi che, per quanti operano solo per passione, non sono accessibili.

Invece la sete di teatro e di cultura è tanta. Basterebbe solo fare uno sforzo in più e destinare uno spazio, per laboratori, master, incontri, prove, per dar modo a quanti non si arrendono alla cancellazione dell’intelletto di trovare luoghi della cultura.

Un altro modo potrebbe essere per l’amministrazione destinare anche spazi per l’affissione o la promozione delle singole attività teatrali o iniziative.

Chi opera a Messina non chiede contributi a pioggia ma opportunità.

Se per usufruire di alcuni spazi si è costretti a pagare somme che comunque non sono accessibili allora il settore è destinato ad agonizzare.

L’appello è stato raccolto dal presidente della Commissione Piero Adamo che nelle prossime sedute attiverà una sorta di tavolo permanente per dare risposte alle associazioni e quindi creare economia legata alla cultura, e dall’assessore Daniela Ursino che chiederà lumi al collega Eller per il Palacultura o per locali del Patrimonio comunale che possano essere usati a tal fine.

Rosaria Brancato

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