Violence, Teatro Danza porta sul palcoscenico il NO ai femminicidi

Violence, Teatro Danza porta sul palcoscenico il NO ai femminicidi

Violence, Teatro Danza porta sul palcoscenico il NO ai femminicidi

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martedì 02 Maggio 2017 - 09:12

Al teatro Annibale di Francia è andato in scena il NO ad ogni forma di violenza sulle donne. Lo spettacolo di Teatro Danza ha emozionato e coinvolto il pubblico.

Continua a riscuotere grande successo lo spettacolo di Teatro Danza Violence per dire NO ad ogni forma di violenza sulle donne, andato in scena nei giorni scorsi al Teatro Annibale di Francia. Ideato da Paolo Lombardo, vede la regia del noto regista e coreografo polacco Tomasz Golebiowski, le coreografie portano le firme di Ivana Villari (da anni impegnata in progetti sociali e didattici-culturali di danza) e Luigi Rosario Esposito, mentre il corpo di ballo composto da Isabella La Corte, Gabriella Sentineri, Giusy Squadrito, Katia Frias Ugot e Danilo Anzalone.

Violence si apre con un balletto di protesta, in cui delle donne si “spogliano” dal comune immaginario dell’uomo, mostrandosi in tutta la loro nudità, nudità che simboleggia quella voglia di cambiamento e di lotta per ottenere una migliore considerazione sociale ed individuale. La storia della protagonista prosegue con la rappresentazione di un fenomeno assai diffuso nella nostra società, ovvero quello dell’adescamento tramite social-network da parte di soggetti senza scrupoli che approfittano dell’ingenuità e delle debolezze di molte donne, concludendosi nel peggiore dei modi.

Emozionante e di forte impatto il momento in cui in sala si è ascoltato il monologo di Franca Rame (quello in cui racconta lo stupro di gruppo subito) accompagnato da un sottofondo musicale che ha permesso alla ballerina Isabella La Corte, nei panni della protagonista, di far vivere un momento particolarmente intenso ed emozionante attraverso la danza, facendo rivivere quei momenti strazianti in cui denuncia la violenza subita. “Li denuncerò domani” cosi riecheggiava lasciando attoniti gli spettatori. Altrettanto forte il momento di denuncia da parte della sorella della vittima (ben saputo interpretare dalla ballerina Giusy Squadrito), che superato il momento di sconforto reagisce al dolore esortando in modo forte la sorella e le sue amiche (interpretate da Gabriella Sentineri e Katia Ugot) a denunciare lo stupratore (interpretato dal ballerino Danilo Anzalone, che attraverso la sua performance ha dato vita ad un personaggio particolarmente difficile).

Lo spettacolo si conclude con la raffigurazione dell’uomo dietro le sbarre, responsabile della violenza fatta, volendo rappresentare anche quelle violenze non solo fisiche, con l’auspicio che, pur rimanendo ferite difficilmente sanabili, vi possa essere la certezza della pena; argomento anche questo molto dibattuto ai giorni nostri.

In ultimo ma non certamente per meno importanza è da rilevare l’iniziativa di altro pregio da parte di Ivana Villari che ha deciso di riservare un “posto occupato” (l’iniziativa di Maria Andaloro che da anni porta avanti la battaglia contro ogni violenza sulle donne) posto in prima fila ad ogni suo spettacolo.

Impeccabile la regia di Tomasz Golebiowski che ha saputo dare ad ogni ballerino il giusto carattere, permettendo loro di interpretare ciascuno il suo ruolo in modo perfetto e cucendo in un’unica storia i vari quadri rappresentati. Le scelte musicali e le coreografie tutte firmate dalla nota coreografa messinese Ivana Villari, tranne la prima che porta la firma di Luigi Rosario Esposito, hanno permesso allo spettatore presente in sala, particolarmente coinvolto ed emozionato, di vivere quei momenti ben rappresentati da tutto il corpo di ballo. Oltre tre minuti di scroscianti applausi, così il pubblico ha voluto manifestare il proprio apprezzamento per l’alta qualità interpretativa e tecnica espressa dal corpo di ballo.

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