Il caos al Teatro e la doverosa ispezione della Regione, che sborsa i fondi

Il caos al Teatro e la doverosa ispezione della Regione, che sborsa i fondi

Rosaria Brancato

Il caos al Teatro e la doverosa ispezione della Regione, che sborsa i fondi

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venerdì 05 Maggio 2017 - 07:12

Il sindaco dovrebbe essere il primo a chiedere che venga fatta chiarezza. Più che le poltrone in questo momento è necessario salvare il teatro. Le criticità riscontrate possono ravvisare gli estremi del danno erariale e la Regione è l'unico ente che finora ha sborsato fior di contributi.

L’ultimo fascicolo il commissario Jervolino l’ha portato in Procura pochi giorni fa. Erano gli atti relativi al film sull’allestimento dell’Amleto, lo spettacolo portato in scena nel 2015 con la regia dell’ex direttore artistico del teatro, Ninni Bruschetta. Il film sulle prove dello spettacolo teatrale, nonostante gli iniziali annunci di Bruschetta in merito ad un contributo della Film Commission (mai arrivato) ha fatto lievitare i costi di oltre 73 mila euro, ed il Teatro alla fine ha pagato un importo complessivo (tra film e spettacolo) di 169 mila euro (leggi qui). Il fascicolo sull’Amleto è andato ad aggiungersi a quelli aperti sin dalla fine del 2016, con i verbali dei Revisori dei conti trasmessi sia alla Procura che alla Corte dei conti, nonché con una serie di visite ispettive della Guardia di Finanza agli uffici dell’Ente.

Nelle stesse ore in cui il commissario integrava gli esposti in Procura, a Palazzo Zanca il sindaco Accorinti, dopo essersi disinteressato delle vicende del Teatro per quasi 3 anni, si risvegliava dal letargo e firmava due provvedimenti di nomina per il Cda del Vittorio Emanuele (Fiorino e Pizzo), reclamando tempi rapidi alla Regione.

Il 28 aprile infatti il presidente Maurizio Puglisi, da gennaio di fatto commissariato insieme a quel che restava del Cda dopo le dimissioni a catena, ha trasmesso al sindaco una lettera di dimissioni, decisione in contro tendenza rispetto ad una ferma posizione fino a quel momento tenuta dall’attore che ha sempre contestato il commissariamento.

Accorinti, preso atto delle dimissioni di Puglisi, ha firmato un’ordinanza sindacale nominando (nonostante la normativa preveda la designazione e non la nomina, che spetta alla Regione) Luciano Fiorino componente del Cda in quota Comune e presidente (nonostante il giornalista avesse partecipato nel 2013 alla sola selezione per i consiglieri del Cda). Contestualmente il sindaco ha nominato, in quota Città Metropolitana Mariangela Pizzo ed ha ribadito all’assessore l’urgenza di rimettere in moto la macchina ponendo fine al commissariamento attraverso la ricomposizione del Cda.

Ma sempre in quelle stesse ore, mentre a Messina Jervolino andava in procura e Accorinti firmava le ordinanze, a Palermo alla Regione, negli uffici del Dipartimento dello spettacolo si preparava l’avvio dell’ispezione per far chiarezza su ombre, veleni e criticità del biennio 2015-2016, stagione targata Puglisi-Saija.

E’ questo il contesto del caos in cui è piombato il Vittorio Emanuele e che con ogni probabilità è molto lontano dal cessare. Le dimissioni di Maurizio Puglisi, notificate al sindaco il 28 aprile s’inseriscono in questo clima. Probabilmente il passo indietro di chi ha gestito fino a gennaio un Ente le cui attività sono finite al centro di accertamenti da parte di magistrati contabili e non, è legato anche alla volontà di facilitare soluzioni che puntino a guardare avanti e siano slegate con il passato.

Fino alla scorsa settimana Accorinti si batteva per la conferma di Puglisi su quella poltrona contestando all’assessore Barbagallo la proroga del commissariamento. Ma per la Regione in questo momento è fondamentale far chiarezza sulle ombre e su comportamenti che potrebbero, in un modo o in un altro, consapevolmente o no, danneggiato l’Ente, se non altro sotto il profilo economico.

Nel decreto di nomina degli ispettori ad esempio si fa riferimento al caso dei fondi FURS (fondo regionale per lo spettacolo) e del quale Tempostretto, nei mesi scorsi ha dato notizia.

Dai verbali del Collegio dei revisori (presieduto fino a dicembre dall’attuale commissario Jervolino) sono emersi tutta una serie di aspetti finiti all’attenzione della Corte dei conti e della Procura. Nel mese di dicembre l’assessorato regionale aveva chiesto ai Revisori di verificare l’istanza presentata dall’Ente per accedere ai fondi Furs. Proprio nell’esaminare la documentazione il Collegio si rese conto delle difformità emerse tra le due note firmate da Puglisi a distanza di pochi mesi. Il 30 novembre 2015 Puglisi per ottenere i Fondi Furs aveva rilasciato una dichiarazione risultata difforme a quella successiva presentata nel giugno 2016 (leggi qui l’articolo).

I Revisori, alla luce di queste discrepanze, nel dicembre scorso hanno trasmesso gli atti agli uffici della Regione invitandoli ad accertare l’eventuale necessità di non erogare i fondi e di richiedere anche la restituzione di quelli non dovuti dal momento che si potevano profilare gli estremi del danno erariale.

La Regione, val la pena ricordarlo, è il socio dell’Ear che materialmente sborsa le risorse ed ha tutto il diritto di verificare come queste cifre vengono utilizzate. Degli appena 100 mila euro che il Comune avrebbe dovuto dare al Teatro finora sono solo impegni verbali ma comunque ben poca cosa rispetto ai contributi regionali.

Accorinti dovrebbe essere il primo a pretendere che venga fatta chiarezza su come sono stati spesi i soldi e se ci possono essere stati comportamenti difformi nell’utilizzo del denaro pubblico.

L’ispezione, così come il commissariamento non sono atti improvvisi o invasioni di campo da parte della Regione matrigna, ma sono frutto di una serie di vicende che devono necessariamente essere chiarite in tutte le sedi anche a tutela degli stessi protagonisti. Più che reclamare l’assegnazione delle poltrone il sindaco dovrebbe chiedere che siano effettuate verifiche puntuali e rigorose, nell’interesse di tutti.

Più che il nome del presidente in questo momento è indispensabile avere a cuore il futuro dell’Ente e delle sue casse.

Rosaria Brancato

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