Gli "ex" Puglisi e Saija: Abbiamo lasciato un Teatro senza 1 euro di debito

Gli “ex” Puglisi e Saija: Abbiamo lasciato un Teatro senza 1 euro di debito

Rosaria Brancato

Gli “ex” Puglisi e Saija: Abbiamo lasciato un Teatro senza 1 euro di debito

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martedì 12 Dicembre 2017 - 15:03

L'ex presidente e l'ex sovrintendente rispediscono ai mittenti le accuse: "La mole di debiti è stata sanata con un fondo costituito appositamente. Se qualcuno è responsabile di una situazione disastrosa non siamo noi"

Si può anche dire che il cielo è giallo ed il sole è azzurro, ma le carte non mentono. Gli attuali vertici del Teatro hanno detto il falso. Abbiamo lasciato un Ente senza un euro di debiti, Bernava è sovrintendente da un anno e mezzo, ha fatto lui i bilanci, se debiti ci sono, sono i suoi”.

In conferenza stampa, nella sala monsignor Fasola, l’ex presidente del Vittorio Emanuele Maurizio Puglisi e l’ex sovrintendente Antonino Saija, si sono presentati con una carpetta piena di documenti, verbali, lettere, note, scambi di mail con la Regione, relazioni, per ribattere punto per punto ma soprattutto per rispedire ai mittenti tutte le accuse: se gestione disastrosa c’è stata non è la loro. Chi oggi lancia accuse lo fa per nascondere le proprie responsabilità.

Le affermazioni che continuo a sentire non corrispondo al vero- spiega Puglisi- E’ falso che oggi ci sia una massa debitoria che grava sull’Ente: i debiti sono stati risanati attraverso un apposito fondo accantonato per farvi fronte. Nel 2014 abbiamo trovato una situazione drammatica, un teatro chiuso da 18 mesi, ma non ci siamo lamentati, non abbiamo dato colpe ad altri, ci siamo rimboccati le maniche. Il contributo Regionale era stato ridotto sensibilmente, quasi dimezzato, c’era un deficit strutturale. Ma nel 2015 siamo riusciti a registrare oltre 2 milioni di entrate. L’Ente lo abbiamo rilanciato e per noi il progetto di Furnari era strategico. Il commissario Jervolino lancia strali, ma il tempo dirà chi ha ragione e chi ha torto, lui è lieto di aver presentato contro di noi 40 denunce, io ne ho fatte solo due nei suoi confronti. Non è una gara a chi fa più denunce, ma dobbiamo dire come stanno le cose”.

Documenti alla mano Puglisi sintetizza il lavoro fatto, sia sul fronte del risanamento dei conti che su quello artistico evidenziando come il 2015 si sia concluso con un avanzo di amministrazione, con 24 produzioni realizzate e con il diritto al Furs (il fondo regionale per lo spettacolo). La stagione 2015/2016 è costata un milione e 500 mila euro, cifra che deve essere considerata a cavallo tra i due anni e pertanto la metà della somma era stata inserita nel bilancio 2016. L’altra metà, relativa al 2015 era stata già coperta.

Lo schema di bilancio previsionale 2016 e consuntivo 2015 erano stati presentati nel giugno 2016 regolarmente dal sovrintendente Saija- prosegue Puglisi– Ma, come ormai noto, dopo le sue dimissioni e la nomina da parte della Regione di Bernava quale sovrintendente, a fine luglio proprio Bernava avoca a sé il bilancio previsionale, che sarà approvato a settembre. Nel verbale del 28 settembre, data della seduta di approvazione del bilancio, si legge chiaramente non solo che il bilancio è appunto a firma Bernava, ma che per coprire la massa debitoria di oltre 1 milione di euro è stato istituito un capitolo, il n°117731 chiamato accantonamento a fondo per il pagamento dei debiti fuori bilancio. Quei debiti sono stati sanati. Discorso a parte merita il comportamento del commissario Jervolino…..che ha portato avanti un’operazione di progressiva demolizione”.

Quanto alla vicenda FURS 2016, attualmente congelato dopo l’ispezione regionale, a cambiare le carte in tavola, secondo quanto emerge dalla documentazione, sono stati gli uffici regionali. Nel 2015 infatti la circolare trasmessa all’Ente, ed alla quale Puglisi si è adeguato nel presentare l’istanza, faceva riferimento ad alcuni parametri, come ad esempio il totale dei dipendenti (sia amministrativi che artistici, sia a tempo determinato che non), mentre nel 2016 quei parametri sono stati cambiati, richiedendo solo i dipendenti a tempo indeterminato. Ne consegue che anche Puglisi ha cambiato l’istanza, adeguandosi alle nuove richieste. Se l’istanza è cambiata, in sintesi, è perché è cambiata la formulazione della domanda.

Abbiamo ereditato una situazione finanziaria disordinata- spiega poi l’ex sovrintendente Saija– ma più che prendercela con chi c’era prima abbiamo preferito puntare a sanare le cose. I bilanci 2011 e 2012 erano fermi, non c’erano strumenti finanziari. In due anni siamo riusciti anche ad avere un avanzo di 1 milione e mezzo che avremmo dovuto restituire alla Regione, per norma. Abbiamo quindi deciso di investire questa cifra in un volano di sviluppo. La verità è che ormai il Teatro ha un flusso di entrate regionali inferiore di oltre 400 mila euro alle spese. Ne consegue che chi amministra l’Ente, oggi come ieri, è ad un bivio: o riduci le spese e quindi agisci sul personale in esubero, oppure trovi nuove forme di entrate. Ed è su quello che abbiamo pensato di agire: incrementare le entrate. E’ inutile cercare di sfuggire alla realtà inventando anche presunti buchi. Non c’era alcun buco, perché le somme sono state coperte. I debiti fuori bilancio sono un’invenzione contabile. In realtà sono debiti senza bilancio, dal momento che Bernava i bilanci li ha approvati a fine anno….. Quindi da un lato erano debiti senza bilancio, dall’altro, poiché ogni stagione copre due anni, una parte erano relativi al 2015 ed un’altra al 2016. Anche quelle spese sono state pagate grazie al fondo di accantonamento. Le carte non mentono, chiamateli come volete, Giuseppe, Antonio, ma non buchi. Non cercate banalmente altri responsabili, ma affrontate la realtà”.

L’ultima stoccata è sui costi della stagione, perché secondo Puglisi e Saija, quella varata dai nuovi vertici è la più costosa degli ultimi 5 anni. Insomma se ci sono state gestione disastrose o sprechi di risorse, secondo gli “ex”, non bisogna guardare al passato per trovare i responsabili ma al presente.

Rosaria Brancato

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