Teatro, la Regione riduce a 3 i componenti del Cda. Renzo ritira le dimissioni. Riapre il Corallo

Teatro, la Regione riduce a 3 i componenti del Cda. Renzo ritira le dimissioni. Riapre il Corallo

Rosaria Brancato

Teatro, la Regione riduce a 3 i componenti del Cda. Renzo ritira le dimissioni. Riapre il Corallo

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venerdì 12 Agosto 2016 - 22:06

L'attuale Cda ha un mese di tempo per adeguare lo Statuto. I 3 nuovi componenti saranno scelti da Accorinti, dalla Regione e dalla Città Metropolitana. Intanto Renzo ritira le dimissioni, Bernava ed il dirigente della Regione Nasca avviano una ricognizione della situazione economico-finanziaria dell'Ente e il 18 riapre il Giardino Corallo.

L’assessore Barbagallo, intervistato da Tempostretto in occasione della nomina di Egidio Bernava a sovrintendente del Teatro Vittorio Emanuele, lo aveva annunciato: “in tempi brevi scioglierò il Cda per adeguarlo a quanto prevede la normativa” (leggi qui). Detto-fatto, ieri è stato trasmesso all’Ente il provvedimento di notifica del decreto assessoriale n°17/GAB del 29 luglio con il quale è stata disposta la nuova composizione del Cda che deve essere ridotto a 3 componenti.

La riduzione rientra nell’ambito dei tagli previsti dal governo Crocetta con la legge 3 del 17 marzo 2016 che riduce il numero dei componenti dei Cda negli Enti regionali.

Il Vittorio Emanuele rientra tra questi e l’attuale Cda a 7 (rimasto a 6 dopo le dimissioni di Totò D’Urso a fine maggio) deve essere dimezzato.

L’assessore Barbagallo nel decreto ha così definito i criteri di nomina dei 3 componenti: –un rappresentante designato dal sindaco di Messina, con funzioni di presidente- un rappresentante designato dal presidente della Regione su proposta dell’assessore allo spettacolo- un rappresentante della Città Metropolitana di Messina.

L’Ente ha 30 giorni di tempo dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale della Regione e sul sito istituzionale dell’assessorato per adeguare lo Statuto in base alla rimodulazione. Ne consegue che entro un mese si dovrà procedere all’iter per le nuove nomine dal momento che, su disposizione dell’assessorato, deve essere rimodulato il Cda, presidenza compresa.

Spetterà poi al sindaco eventualmente riconfermare o decidere cosa fare in merito all’unica designazione di sua competenza, cioè il presidente, dal momento che quella della Città Metropolitana è probabile che debba essere concordata con gli organismi che a settembre dovranno essere eletti e la terza spetta alla Regione.

Di fatto quindi il Cda del Teatro è sul finire.

Resta da rilevare che in realtà le ultime due sedute di Consiglio, come evidenziato dagli stessi revisori dei conti, non si sono svolte per assenza del numero legale.

Il Teatro sta attraversando un momento delicatissimo con il neo sovrintendente Egidio Bernava alle prese con l’eredità della gestione Saija-Puglisi e con serissime criticità emerse dall’attività del Collegio dei revisori che hanno trasmesso gli atti alla Corte dei Conti ed in Procura lanciando l’allarme sulla mole dei debiti fuori bilancio, ovvero tutte quelle spese prive di copertura finanziaria (leggi qui).

A rischio c’è la futura programmazione e proprio per questo è in corso una rigorosa e attenta analisi di tutti gli strumenti contabili e delle delibere da parte di un “super-dirigente” della Regione, che ben conosce il settore, del calibro di Filippo Nasca.

Le prossime settimane saranno dedicate a questi controlli ed alla ricognizione soprattutto degli ultimi due anni, 2015-2016. Il nodo centrale restano il consuntivo 2015 (del quale non c’è traccia se non nella conferenza stampa di gennaio di Saija) e del previsionale 2016-2017 già “stoppato” dal Collegio dei revisori per una serie di criticità. A dispetto di tentativi di semplificare la realtà e derubricare ogni criticità il problema è serissimo ed in gioco c’è davvero il futuro del Teatro, che sia Bernava che Nasca vogliono assolutamente preservare.

Dalla foresteria al contratto con Van Hoacke, dai debiti fuori bilancio lasciati lungo il percorso ai contratti con compagnie e artisti firmati senza copertura finanziaria, dai corsi per il personale alle consulenze, dalle convenzioni con altri Enti alle stagioni artistiche, dal bilancio creativo al caso Fiorello, dal film sull’Amleto alle entrate sovrastimate, di carne al fuoco ce n’è fin troppa. In tutto questo si cercherà di chiudere il bilancio entro fine agosto, valutando esattamente i debiti fuori bilancio e nel contempo si lavora per lasciare chiuso il Giardino Corallo almeno per l’ultima parte dell’estate. Bernava, che ha gestito quello spazio per molto tempo, ha lavorato sul fronte delle autorizzazioni, della pulizia e di tutti quegli interventi necessari ed urgenti per la riapertura, fissata al 18 agosto e per poter mettere a disposizione della città, sia pure nell’ultimo scorcio d’estate, quel luogo che per tanti anni è stato l’unico “sotto il cielo stellato” a dare spazio alla cultura ed agli spettacoli in estate.

Dopo oltre un anno di silenzio da parte della Regione nei confronti del Vittorio Emanuele (nonostante le segnalazioni dell’ex consigliere comunale Nina Lo Presti ed il dossier di Totò D’urso), l’assessore Barbagallo ha preso in mano la situazione.

Nel frattempo, in attesa che il Cda proceda come richiesto dal decreto assessoriale, il direttore artistico della musica Giovanni Renzo, che aveva presentato le dimissioni durante una delle ultime burrascose sedute, le ha ritirate il 9 agosto, in virtù delle dichiarazioni di Puglisi, Moschella e Giacoppo che lo hanno invitato a tornare sui suoi passi. La lettera di dimissioni non è stata più discussa in Cda proprio perché non le sedute sono andate a vuoto per mancanza di numero legale, ma Renzo ha cambiato idea mettendosi a disposizione dei vertici dell’Ente per i prossimi mesi.

Il quadro complessivo però potrebbe cambiare da un momento all’altro, sia in virtù della riduzione del Cda a 3 componenti (che potrebbe riservare sorprese), sia per via dell’aspetto economico-finanziario dell’Ente.

I due direttori artistici, Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo, infatti, ad inizio primavera, si son visti rinnovare dal Cda i ruoli per altri 2 anni in anticipo di diversi mesi rispetto alla scadenza naturale di luglio. In base a quanto evidenziato dai revisori però, il rinnovo, pur legittimo, risulta privo di copertura finanziaria, così come altri provvedimenti e atti d’impegno di spesa approvati.

Insomma, siamo solo all’inizio di un “nuovo atto” che sicuramente riserverà altri colpi di scena.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. MessineseAttenta 13 Agosto 2016 10:38

    Vogliamo Rino Miano!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. MessineseAttenta 13 Agosto 2016 10:38

    Vogliamo Rino Miano!!!!!!!!!!!!!!!!

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