Teatro, i revisori: "Il 2015, dal punto di vista gestionale è stato disastroso. Perdite per oltre 1 milione"

Teatro, i revisori: “Il 2015, dal punto di vista gestionale è stato disastroso. Perdite per oltre 1 milione”

Rosaria Brancato

Teatro, i revisori: “Il 2015, dal punto di vista gestionale è stato disastroso. Perdite per oltre 1 milione”

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martedì 27 Settembre 2016 - 22:07

Parere positivo con qualche rilievo per il consuntivo 2015, ma i revisori dei conti "strigliano" gli amministratori del Vittorio Emanuele: "Disastrosa gestione della stagione estiva 2015, della Foresteria e della produzione di danza. Disinteresse per la qualificazione del personale" . E avvertono: "continueremo a monitorare le spese"

Un primo passo è stato fatto ma la bacchettata dei revisori dei conti alla gestione del Teatro Vittorio Emanuele targata 2015 è severa e senza appello.

Basta leggere i verbali 24 e 25 pubblicati sul sito ufficiale dell’Ente per capire che al di là del parere favorevole con quale rilievo, la situazione economico-finanziaria resta tutt’altro che rosea e che il futuro è pesantemente condizionato dalle scelte gestionali fatte nel 2015, al punto che il Collegio stigmatizza l’operato dei vertici del Teatro che hanno messo a rischio la solidità delle casse.

Il primo punto all’ordine del giorno della seduta del 26 era il consuntivo 2015, arrivato al capolinea con 9 mesi di ritardo e finito sul tavolo dei revisori solo in seguito all’ultimatum della Regione che ha imposto la data del 30 settembre per l’approvazione, pena la perdita dei Fondi Furs.

Il presidente Jervolino ed il componente del Collegio Granata nell’esaminare la documentazione rilevano che il consuntivo del 2014 si era chiuso con un avanzo di amministrazione pari a € 4.033.203,09 (che include sia le somme accantonate per TFR che i Fondi vincolati). A proposito dei Fondi vincolati, per i quali il presidente Puglisi aveva chiesto l’autorizzazione all’utilizzo per coprire i debiti fuori bilancio, già la scorsa settimana i revisori avevano dato parere negativo perché da una verifica effettuata il 21 settembre risultavano privi di consistenza di cassa (leggi qui l’ articolo).

Ma se il consuntivo 2014 con un avanzo di 4 milioni di euro era un dato più che soddisfacente altrettanto non può dirsi per il consuntivo 2015 che si chiude con un DISAVANZO di oltre 330 mila euro.

In un anno l’Ente Teatro è quindi passato da una situazione “sorridente” delle casse ad un allarme rosso. I revisori pertanto evidenziano una serie di criticità legate alla gestione dell’Ente ed annunciano di voler continuare a vigilare fin quando non sarà invertita la rotta. Non spegneranno i riflettori, mentre nel frattempo i faldoni dei mesi scorsi sono già stati trasmessi sia alla Corte dei conti che alla Procura.

“Il Collegio rileva una criticità che è da riferire alla bassissima capacità da parte dell’Ente Teatro di introitare i propri residui attivi che al 31.12.2015 risultano essere pari a Euro 6.452.849,84. Giova ricordare che l’Ente si trova in una situazione economica molto precaria e che i crediti vantati dallo stesso vanno recuperati con immediatezza, onde scongiurare un danno all’Ente Teatro. Altra criticità risulta essere il continuo ricorso alla anticipazione di tesoreria

La Corte dei Conti ha ribadito che il ricorso all’anticipazione di Tesoreria deve essere il più possibile eccezionale dal momento che è da considerarsi dannoso a causa degli interessi passivi che devono essere riconosciuti all’istituto tesoriere.

Ma è nel momento di tirare le somme che i revisori affondano il colpo: “ L’anno 2015, nel rapporto costi/ricavi da un punto vista gestionale è stato pressoché disastroso, con perdite nel suo complesso di circa Euro 1.360.974,42”.

Nel verbale il Collegio ricorda a proposito del disastro gestionale la programmazione della Stagione estiva all’Arena di Furnari, o il progetto delle produzioni di danza, affidato al Maestro Von Hoecke, l’investimento nella Foresteria (che ha comportato spese per quasi 41 mila euro a fronte di ricavi per 1.575 euro). Tutti progetti voluti dall’ex sovrintendente Saija, approvati senza battere ciglio dal Cda e condivisi dai direttori artistici Bruschetta e Renzo che quella stagione estiva l’hanno firmata.

“Questo Collegio rileva in forma molto negativa il disinteresse da parte dell’Amministrazione del Teatro e dei suoi vertici nella qualificazione del personale dell’Ente che, ad oggi, non ha certezze di un proprio inquadramento professionale sia da un punto di vista giuridico che economico- continua il verbale- e pone una riflessione di carattere squisitamente contabile, ovvero che le perdite che si sono registrate nella gestione 2015 avrebbero forse consentito la soluzione di un annoso problema. Questo Organo di controllo fino a quando sarà in carica vigilerà sulla questione dei mancati diritti riconosciuti ai lavoratori in una veste di controllo tecnico-contabile e allo stesso modo vigilerà su fatti gestionali che, sicuramente come avvenuto nell’anno 2015, hanno causato nocumento al Teatro di Messina”.

I revisori invitano quindi i vertici del Teatro ad affrontare in sede di bilancio di previsione 2016/2018 la questione del personale per scongiurare l’insorgenza di nuovi contenziosi. Le spese inoltre continueranno ad essere monitorate così come avvenuto in questi ultimi mesi, mettendo in un certo senso l’Ente “sotto tutoraggio” per evitare che la situazione peggiori.

“Il Collegio esprime parere positivo con rilievi, ritenendo di dare agli stessi una valutazione di gravità tale da non inficiare l’intero documento contabile. L’Amministrazione dell’Ente non può rimanere ancorata ai contributi della Regione
Siciliana
, anche questi si vanno sempre più assottigliando, ma la gestione deve essere condotta con scrupolo e diligenza nell’assunzione delle varie iniziative, considerato che l’E.A.R. è un soggetto pubblico che amministra risorse pubbliche eventuali danni provocati dall’uso poco attento delle risorse sono da riferire a responsabilità di fronte alla Corte dei Conti”.

Il parere è positivo solo in apparenza, perché in realtà il messaggio ai naviganti del Teatro, da parte dei revisori è chiarissimo. Fingere di non aver capito sarebbe da sciocchi.

Rosaria Brancato

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