Gli statali scendono in piazza e urlano no ai provvedimenti anti-crisi. Silenzio dai “Palazzi”

Gli statali scendono in piazza e urlano no ai provvedimenti anti-crisi. Silenzio dai “Palazzi”

Gli statali scendono in piazza e urlano no ai provvedimenti anti-crisi. Silenzio dai “Palazzi”

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martedì 23 Agosto 2011 - 07:35

I dipendenti del settore pubblico in protesta di fronte i cancelli della Prefettura: chiedono che la manovra venga rivista e che i loro diritti siano tutelati. A fianco dei lavoratori i rappresentanti sindacali della Fp Cgil, che lamentano le grande assenze della politica

Il sole davanti al cancello della Prefettura picchiava troppo forte, al punto da decidere di spostare la loro protesta di qualche metro, riparati dall’ombra degli alberi nello spazio verde adiacente il palazzo del governo. Loro sono i lavoratori del settore pubblico di Messina e provincia che hanno preso parte al sit-in organizzato a piazza Unità d’Italia dalla Fp Cgil per dire no alla recente manovra economica varata dal governo. Un maxi provvedimento che per i rappresentanti sindacali Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil di Messina, Adriano Sgrò, segretario nazionale e Pino Foti, della segreteria della Camera del Lavoro, rischia di peggiorare ulteriormente la situazione dei dipendenti pubblici, i cui stipendi oscillano tra i 600 e i 1200 euro mensili.

Tante le delegazioni di settore che hanno preso parte all’iniziativa, la prima di quelle programmate per la settimana e che prevedono campagne informative, incontri e dibattiti per conoscere a fondo tutti i punti della manovra che riguardano direttamente gli statali.
Tra ra loro, di fronte il Palazzo del governo, presenti i lavoratori di Comune do Messina, Provincia Regionale, di Capo D’orlando, dei Comuni dei Nebrodi, della Difesa Difesa dell’INPS , dell’INAL , della Sanità , dei Medici, della Motorizzazione civile , dell’Ispettorato del Lavoro ,dell’Ufficio Provinciale del Lavoro , del Genio Civile, dell’ERSU, dell’Ispettorato Agricoltura, della Biblioteca Regionale. E poi ancora della vicina Prefettura, della Questura,della Ragioneria provinciale dello stato delle agenzie Fiscali, della Giustizia, della polizia penitenziaria e dei vigili del fuoco , i precari degli Enti locali e della Sanità, delle cooperative Sociali e dell’igiene ambientale e dell’ATO 3.

Un lungo elenco che testimonia la crescente preoccupazione dei dipendenti, le cui richieste sono state rappresentate dai sindacalisti al vice-prefetto, la dottoressa Laganà. Clara Crocé ha evidenziato i timori legati ai continui tagli ai finanziamenti agli Enti locali che comporteranno meno asili nido, meno assistenza domiciliare agli anziani, meno assistenza ai disabili. Il segretario nazionale Sgrò ha dichiarato che la Fp Cgil Nazionale segue in particolare la vicenda dei precari storici degli Enti Locali e della Sanità e le sorti dell’Azienda cittadina della Messinambiente. Pino Foti, segretario confederale, ha infine sottolineato che mobilitazione continuerà. Il rappresentante del governo si è impegnato di farsi portavoce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei disagi mostrali dai lavoratori messinesi, che tuttavia hanno mal digerito, così come i propri referenti sindacali, l’assenza di qualsiasi intervento politico in loro supporto.

«Ancora una volta – afferma Clara Crocè – il sindaco e il presidente della Provincia hanno perso una grande occasione, quella cioè di scendere in piazza con i lavoratori , come hanno fatto invece numerosi amministratori in tutta Italia. In merito alla manovra economica varata dal governo, non abbiamo ancora sentito alcun dissenso da parte di chi ci amministra. La politica non può continuare a essere distante dai bisogni dei cittadini». (E.DEP.)

(FOTO STURIALE)

7 commenti

  1. SaltaLaMacchia 23 Agosto 2011 08:13

    Vi comincia a bruciare il ++++!

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  2. il **** comincia a bruciare anche a te, stupido, ma come non capite che chi fa muovere l’economia e paga le tasse in questo paese, con tutto quello che si può dire, è (strano a dirsi)il p.i.! x non parlare poi di messina che vive di terziario, se hai un negozio o un’attività chi ti rimpinguerà le tasche se non ci fosse il p.i.? chi deve far muovere l’economia se si tagliano anche gli stipendi? prima di parlare metti la spina al cervello. il cane si morde la coda.

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  3. si va bene,brucia il **** ma solo per una volta perchè il lavoratori della Difesa di marisicilia di solito hanno il **** nell’acqua a rinfrescarsi; il lavoro??? ma chi brutta parola….

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  4. SaltaLaMacchia 23 Agosto 2011 15:58

    No caro mio io. Io pago le spese di una gestione ridicola fatta da gente come te che ha scaldato la sedia per anni.
    A casa ve ne dovete andare. Dovrete vestire i panni del povero cittadino costretto a cercarsi una raccomandazione anche solo per avere rinnovata la carta di identita’.
    Probabilmente non cambiera’ molto ma almeno vedremo i bar svuotarsi di impiegati in perenne pausa caffe’.
    Ciau beddu ciauuuu 😀

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  5. SaltaLaMacchia 23 Agosto 2011 16:00

    Pausa cafeee eeee … ciao ciao! adesso dovrete rimboccarvi le maniche per portare il pane a casa. Come tutte le persone oneste che davvero muovono l’economia.

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  6. Continui a essere scollegato,ahahahah, meglio invidia che pietà.

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  7. SaltaLaMacchia 24 Agosto 2011 11:10

    Invidia? per un uomo che vale 1200 euro al mese?
    Io sono incazzato per come e’ ridotta la mia povera
    Patria. Il resto e’ pieta’ hai ragione.

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