Secondo Palazzo di giustizia, nove domande per Accorinti, Navarra e Romano

Secondo Palazzo di giustizia, nove domande per Accorinti, Navarra e Romano

Al.Ser.

Secondo Palazzo di giustizia, nove domande per Accorinti, Navarra e Romano

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sabato 01 Febbraio 2014 - 08:18

A formularle un nutrito gruppo composto da avvocati, magistrati e addetti dell’amministrazione di giustizia, coordinati dall’avvocato Aura Notarianni. Ecco la lettera indirizzata al sindaco, al rettore ed al commissario della Provincia

Una lettera aperta, nove domande puntuali e corredate da dati. Nove domande che gli operatori di giustizia che propugnano la “soluzione ex Margherita” per il palagiustizia satellite pongono al sindaco, Renato Accorinti. La lettera è dei firmatari dell’appello di un centinaio tra avvocati, magistrati e addetti dell’amministrazione di giustizia, coordinati dall’avvocato Aura Notarianni che da diverso tempo chiedono che il finanziamento ministeriale residuo, circa 14 milioni di euro, sia impiegato in tempo utile, prima della revoca, e guardano all’ex ospedale di viale della Libertà come unica soluzione ottimale. Una soluzione alla quale guardano anche Cittadinanza Attiva, i presidenti dei quartieri interessati, IV e V Municipalità, i sindacati di polizia. Diversa la soluzione sin qui avallata anche dal consiglio comunale, che sembra propendere per l’ex Casa dello Studente di via Cesare Battisti. L’indicazione è stata avallata proprio dall’ultimo consiglio del 23 gennaio. Contro cui insorge appunto il “fronte Margherita”.

“In consiglio comunale (vedi correlato)– scrivono i firmatari della lettera aperta – si è consumata la farsa del voto di una mozione precompilata, apparente sintesi di due mozioni (pressoché identiche), provenienti l'una da destra e l 'altra da sinistra, in una inesistente unità di intenti, non già frutto della compensazione di opposti interessi, ma solo espressione di chi è più forte perché è più potente e prepotente.

Chi non è riuscito ad esprime il proprio motivato dissenso alla mozione, in quella sede pubblica, che è il luogo di naturale confronto e compensazione delle contrapposte ragioni, Chi, veramente libero, non intende rinunciare alla verità come valore culturale perché inscindibilmente connessa con la libertà, la giustizia ed il bene comune”. Chi pretende che alla verità non vi rinuncino, in primo luogo, coloro che amministrano la cosa comune, sentono profondamente la necessità, nel segno della verità e di nient’altro che la verità, di avere risposta alle seguenti domande.

I firmatari chiedono così ad Accorinti: Se è vero che per gli uffici giudiziari occorrono oltre 14 mila metri quadri di superficie utile (mq 10.632 come da elenco fitti passivi e mq 3600 per gli uffici del GIP e della Procura e per le aule d’udienza attualmente negli scantinati di Palazzo Piacentini)

Se è vero che il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha dato la sua disponibilità a concedere in comodato d’uso gratuito la struttura dell’ex Ospedale Regina Margherita, patrimonio disponibile della Regione della superficie utile coperta di oltre 20 mila mq ed oltre 7 mila mq scoperta ? Se è vero che è per la messa in sicurezza del torrente Bisconte è necessaria una spesa ingente (oltre 8 milioni di euro) e non è ancora stata disposta l’esecuzione delle relative opere ?

Al Rettore: Se è vero che l'Ersu, dotato di proprio bilancio, gestisce fra l’altro l'immobile di via Cesare Battisti, con vincolo di destinazione dal 1933 a Casa dello studente e che la superficie dell'edificio è pari a mq.6.800 così utilizzata:

– mq. 1150 per la mensa degli studenti, unica al centro della città, aperta sei giorni su sette alla settimana che somministra oltre 50000 pasti ed affidata in gestione ad una società esterna (sino al 2017) che occupa 25 dipendenti,

– mq. 1029 per gli uffici amministrativi cui sono addetti circa 36 dipendenti trasferiti dall’anno 2010 con annullamento dei fitti

passivi,

– mq 4.800 per 133 stanze con annessi bagni ?

n.5) Se è vero che l'Ersu ha speso 5 miliardi delle vecchie lire per lavori di ampliamento dell’edificio di via Cesare Battisti e che per l’adeguamento sismico ha la disponibilità della somma di € 3.000.000,00 per l’esecuzione dei lavori come da progetto (già pagato) e da bando in corso per l'aggiudicazione ?

n. Se è vero che gli studenti richiedenti alloggio sono circa 1400 di

cui 62 ospiti al Residence Papardo, 130 a Gravitelli ed 83

all'Residence Annunziata e che il patrimonio edilizio universitario non adeguatamente utilizzato comprende altresì ed oltre alla Casa dello studente di via C. Battisti:

– un edificio al Policlinico in corso di realizzazione per essere adibito ad alloggio per gli studenti con circa 50 posti letto,

– ulteriori 110 posti letto alla Cittadella universitaria,

– ulteriori vani non utilizzati all'ex Palazzo delle poste,

– aule dismesse delle facoltà di ingegneria,

– prestigiosi vani (6 posti letto singoli e 18 doppi) a Villa Pace ?

Al Commissario della Provincia: Se è vero che l'ex Hotel Riviera, composto da 55 stanze, 40 residence, 5 suite, 2 sale ristorante, 1 sala ricevimenti, 1 bar e negozi al piano terra, ha un valore di mercato (a base d’asta) di € 20.704.000, costituisce buona parte dei possibili proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare (per circa € 21.000.000) ed è dichiarato nel bilancio di previsione 2013 tra le entrate concorrendo al raggiungimento del pareggio di bilancio ?

Se è vero che l’ex Hotel Riviera non è agibile, ha una superficie utile per alloggi di circa mq.5.000, necessita di costosi lavori di ristrutturazione edilizia per i quali non esiste una stima e la copertura del tetto in amianto è stata di recente oggetto di lavori di “incapsulamento” ?

Se è vero che la Provincia sostiene fitti passivi per i locali e le aule del Liceo Seguenza per € 89.550.00 ed € 74.970,00, oltre oneri condominiali, in favore dell’Istituto Cristo Re e del Conservatorio Corelli per € 252.450,00, oltre oneri condominiali, in favore della SITAT srl?

“La seduta APERTA (ma a chi?? Non certo ai Cittadini!!) del consiglio comunale del 23 gennaio e le successive dichiarazioni pubbliche, anche in sede di inaugurazione dell’anno giudiziario, costruiscono, senza grandi investimenti, se non di parole riversate abbondanti nel vento (e il nostro è il fastidioso scirocco), un colossal di bugie, amplificate sulla bocca dei tanti per ottenere la pirandelliana Patente del vero. Non è stato certo un esempio di democrazia partecipata la riduzione al silenzio di chi avrebbe saputo, non contraddire, ma solo sostenere le proprie documentate diverse ragioni” concludono i firmatari della lettera.

(Al. Ser.)

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