Paradosso Cosap: tra multe, regolamento fantasma, esercenti in ginocchio e burocrazia elefantiaca

Paradosso Cosap: tra multe, regolamento fantasma, esercenti in ginocchio e burocrazia elefantiaca

Rosaria Brancato

Paradosso Cosap: tra multe, regolamento fantasma, esercenti in ginocchio e burocrazia elefantiaca

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venerdì 03 Giugno 2016 - 15:31

Eller e Le Donne tracciano un quadro critico della macchina organizzativa, e Mondello propone il commissariamento del Dipartimento Patrimonio. L'allarme Cosap vede Confesercenti e Confcommercio in prima linea.

Alla vigilia dell’estate è più che mai allarme Cosap, perché se da un lato l’amministrazione comunale dopo 3 anni e 4 assessori non ha ancora partorito il regolamento per l’imposta occupazione suolo pubblico, dall’altro le associazioni di categoria lamentano l’impossibilità di mettersi in regola e soprattutto controlli a macchia di leopardo, che finiscono con il “colpire a casaccio” senza risolvere il problema. E se il consigliere comunale Udc Franco Mondello ha proposto all’amministrazione “il commissariamento del Dipartimento Patrimonio”, sono stati gli stessi assessore Eller e segretario generale Le Donne ad ammettere che la macchina comunale è in condizioni disastrose e che devono essere presi seri provvedimenti. Non si sono nascosti dietro alibi, ma i tempi delle decisioni sono troppo lunghi rispetto all’allarme di esercenti messi in ginocchio sia da canoni spropositati che da arretrati esorbitanti che infine da multe che non hanno un’adeguata distribuzione nel territorio.

La seduta della X Commissione, presieduta dal consigliere Daniele Zuccarello, è quindi servita per fare il punto della situazione e individuare i prossimi step sul fronte Patrimonio, Cosap e macchina organizzativa di Palazzo Zanca.

Non posso volare se non ho l’elicottero- ha spiegato l’assessore Eller ai consiglieri- Non posso fare miracoli se non ho gli strumenti. E’ vero, abbiamo il bilancio, ma è come avere messo in funzione l’apparato cardiocircolatorio mentre il sistema nervoso è ancora da guarire. La situazione è problematica nel Dipartimento. Anzi, drammatica”.

L’assessore Eller ha tracciato un quadro preoccupante, una macchina organizzativa all’anno zero,manca persino l’inventario e sotto il profilo tecnologico si naviga a vista. I primi interventi che si stanno facendo sul fronte Cosap sono quelli che hanno portato all’abbattimento degli impianti pubblicitari abusivi, ma il nodo centrale resta un altro: le tariffe. Carmelo Picciotto, Confcommercio e Andrea Ipsaro Passione, Confesercenti, hanno fatto notare come la situazione drammatica comporti una serie di ingiustizie in concreto: le tariffe nuove e adeguate non ci sono, nel frattempo alle sanzioni per gli arretrati si aggiungono i controlli e le multe salatissime che però non colpiscono tutti, ma i “malcapitati di turno”.

Il consigliere Mondello ha dipinto, come già fatto nelle sedute precedenti dalle stesse associazioni di categoria, un quadro di un Dipartimento Patrimonio che è lo specchio di una macchina comunale che arranca “non c’è un registro occupazione suolo, manca l’inventario, non si capisce chi e come fa vigilanza, siamo ad una gestione ferma all’uso della carta e della penna, fuori dal tempo. L’intera gestione del Dipartimento è da rivedere, io suggerirei il commissariamento del dipartimento patrimonio”. Stesse falle ha rilevato Piero Adamo che rivolgendosi a Le Donne e ad Eller ha lanciato un invito: “combattiamo insieme questo mostro elefantiaco che è diventata la macchina organizzativa. Siamo pronti a collaborare”. Anche Pippo De Leo ha dato la disponibilità dei consiglieri per cambiare concretamente uno stato che è di paralisi: “Speriamo di poter dire un giorno grazie Eller, è quello che tutti ci auguriamo, che lei riesca a portare a termine questi cambiamenti”.

Dalla parte dei commercianti è stato Andrea Passione a porre due quesiti all’amministrazione: “I controlli devono essere per tutti e non solo per quegli esercenti che si alzano alle 5 del mattino per fare un caffè a 80 centesimi. Aspettiamo da 3 anni il regolamento Cosap: fatelo, basta con le parole. Infine vi chiediamo di istituire uno sportello solo per la Cosap, come esiste in decine di comuni per andare incontro alle istanze delle categorie”.

Il problema continua ad essere la discrasia nei tempi,perché alle sanzioni per il passato si aggiungono quelle per un presente nonostante l’assenza di un regolamento equo e proporzionale alla realtà messinese.

A dare risposte a tutto tondo è stato il segretario generale Le Donne, secondo il quale le criticità della macchina organizzativa comunale sono legate anche alla carenza di personale: “il piano triennale di assunzioni approvato dalla giunta e che prevede almeno 95 nuovi ingressi a fronte di 65 pensionamenti l’anno, è ancora bloccato. C’è poi un secondo aspetto, e cioè il rapporto tra dirigenti e dipendenti. Serve lavorare di più, essere più lucidi e fare meno relax”.

Sul fronte organizzativo Le Donne ha aggiunto che a giugno sarà illustrato il pacchetto di 10 mosse che puntano alla riorganizzazione complessiva. Quanto alla Cosap, anzi, al Cosap, “è maschile, perché è il canone”, il segretario generale ha distinto quello verticale (cioè quello relativo agli impianti pubblicitari) da quello orizzontale (l’occupazione del suolo pubblico). Per gli impianti pubblicitari l’amministrazione si sta muovendo, il nuovo regolamento è pronto, ogni mercoledì c’è un tavolo tecnico permanente, e sono scattate le prime sanzioni: “Tra il 31 maggio e l’1 giugno sono stati rimossi 16 impianti. Quanto prima porteremo in Consiglio il regolamento”.

Ancora lontanissimo dal traguardo, come sottolineato dal presidente di Commissione Zuccarello, il regolamento Cosap “orizzontale” e per il quale Le Donne non ha potuto far altro che ipotizzare almeno altri 60 giorni di tempo per la discussione prima di poterlo portare in Aula. “Di tempo-ha commentato Zuccarello- ne è passato fin troppo, visto che si sono alternati ben 4 assessori in 3 anni e ancora parliamo delle stesse cose. Speriamo sia la volta buona e che adeguato a Messina e non a realtà come Milano o Roma”.

I primi documenti di proposta risalgono al dicembre 2013…

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. chiacchiere e solo chiacchiere

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  2. chiacchiere e solo chiacchiere

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  3. Cara ROSARIA ai tempi della Urbs Messana furono i nostri AVI i siciliani a fare del commercio, del traffico delle merci, dello scambio, un’arte, esportarono catrame perfino in Inghilterra, Catania e Siracusa furono posti ai margini da quei magnifici messinesi. Da meno di un secolo la città dell’elefante ci ha superato, quindi mi pare giusto copiarla, pertanto fornisco il link del suo REGOLAMENTO COSAP. Urlava mamma: confrontati sempre con quelli più preparati. http://www.comune.catania.it/informazioni/ufficio-per-le-relazioni-con-il-pubblico/allegati/ragioneria-generale/regolamento_cosap_delibera__n.24_2012.pdf.

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  4. Cara ROSARIA ai tempi della Urbs Messana furono i nostri AVI i siciliani a fare del commercio, del traffico delle merci, dello scambio, un’arte, esportarono catrame perfino in Inghilterra, Catania e Siracusa furono posti ai margini da quei magnifici messinesi. Da meno di un secolo la città dell’elefante ci ha superato, quindi mi pare giusto copiarla, pertanto fornisco il link del suo REGOLAMENTO COSAP. Urlava mamma: confrontati sempre con quelli più preparati. http://www.comune.catania.it/informazioni/ufficio-per-le-relazioni-con-il-pubblico/allegati/ragioneria-generale/regolamento_cosap_delibera__n.24_2012.pdf.

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