Appello per contrada Bellinghieri "assediata" dal torrente

Appello per contrada Bellinghieri “assediata” dal torrente

Sara Faraci

Appello per contrada Bellinghieri “assediata” dal torrente

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martedì 05 Marzo 2013 - 18:08

Il torrente Zafferia diventa un fiume in piena durante le giornate di pioggia segregando i residenti di contrada Bellinghieri nelle loro abitazioni o impedendone l'accesso. Eppure, appena cento metri a monte esiste un ponte

Non possono uscire dalle loro abitazioni né farvi rientro. A meno di non oltrepassare la fanghiglia del torrente Zafferia che monta come un fiume in piena durante le giornate di burrasca. Sono le sconcertanti condizioni in cui versano abitualmente gli abitanti di contrada Bellinghieri che hanno solo la facoltà di sperare nella clemenza delle condizioni meteorologiche per evitare di rimanere segregati nelle loro abitazioni o impossibilitati ad accedervi.

I disagi vanno a fomentare il malumore ormai tangibile tra la popolazione del luogo e alle proteste si assommano i ben intuibili rischi per l’incolumità pubblica alla quale fanno poi da eco le preoccupazioni per l’impossibilità dei mezzi soccorso di raggiungere la zona, causa anche le anguste dimensioni della carreggiata.

Condizioni di criticità che hanno costituito materia prediletta di reiterate segnalazioni da parte del Consiglio della seconda Circoscrizione e di innumerevoli appelli da parte dei cittadini costretti a subire le bizze di una natura dimenticata dall’uomo e lasciata allo sbando. Condizioni che segnano ora un ulteriore passo in tal senso, quello dello stesso consiglio Circoscrizionale che fa riferimento direttamente al commissario straordinario, Luigi Croce e all’Ingegnere Capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca al fine di sollecitare il loro adoperarsi per porre termine all’annosa questione.

Richiesti interventi da approntare nell’immediato a fronte dell’opportunità di indire – per il lungo termine – una conferenza di servizi che affronti organicamente la problematica trovando soluzioni rapide e adeguate.

E dire che la soluzione sarebbe piuttosto semplice da rinvenire e da adottare. Si tratterebbe del ponte che dà accesso a terreni privati a soli cento metri a monte del torrente stesso. Un attraversamento che se adibito al pubblico accesso porrebbe fine in breve a tutti i disagi dei residenti.

Le problematiche burocratiche sono ancora una volta l’ostacolo più arduo da sormontare e si sono sino ad ora riflesse nell’inerzia delle autorità competenti le quali non hanno ancora emesso quell’ ordinanza che consentirebbe la libera percorrenza della campata a monte dell’asta torrentizia. L’auspicio del consiglio Circoscrizionale è che stavolta qualcosa si muova tra le maglie della pubblica amministrazione mettendo un punto alla continua angoscia dei residenti della zona.

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