LaborMetro: "Ecco le 4 aree nelle quali insediare le Zes per lo sviluppo"

LaborMetro: “Ecco le 4 aree nelle quali insediare le Zes per lo sviluppo”

LaborMetro: “Ecco le 4 aree nelle quali insediare le Zes per lo sviluppo”

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lunedì 26 Marzo 2018 - 07:17

La proposta per far sì che Messina riesca a ottimizzare risorse e investimenti destinati alle zone economiche speciali

In merito alla norma nazionale che ha istituito, nell’agosto dello scorso anno le Zone economiche speciali nelle Regioni del Sud, LaborMetro ha elaborato un documento di proposta.

La legge istitutiva delle Zes individua le aree per attività logistico produttive, nelle quali le aziende già insediate e da insediare potranno godere di alcuni vantaggi e/o agevolazioni. Tali vantaggi riguardano tre diversi aspetti:

  • l’accesso ai servizi infrastrutturali messi a disposizione dal piano strategico della Zes stessa;
  • procedure semplificate per lo sviluppo delle attività aziendali quali uno sportello unico doganale, uno sportello unico amministrativo, ecc..;
  • l’attribuzione di un credito d’imposta.

La realizzazione delle Zes è limitata alla sole regioni del Mezzogiorno ed esse sono pensate come una infrastruttura produttiva fortemente integrata al sistema della portualità delle regioni meridionale; pertanto è consentita la realizzazione di una ZES per ogni Autorità di Sistema portuale esistente, che significa in pratica un massimo di 2 Zes per ogni Regione. Queste ultime dunque sono responsabili della presentazione di una proposta di istituzione che dovrà essere corredata da adeguato Piano di sviluppo strategico.

La legge prevedeva che venisse emanato dal Governo un decreto attuativo che definisse in dettaglio i criteri da adottare e le modalità per la creazione delle ZES, compresa la definizione delle superfici territoriali che ogni regione può destinare allo scopo. Una prima ipotesi in tal senso veniva presentata dal Governo nel novembre dello scorso anno, nella quale si definivano anche dei criteri di calcolo delle superfici che tenessero conto della popolazione di ogni Regione, della densità abitativa e della superficie complessiva della stessa. Sulla base di tali criteri veniva elaborata una prima ipotesi di calcolo che assegnava 16.520 ettari complessivamente alle 7 regioni, di cui alla Sicilia circa 4.700 ettari.

Nella conferenza Stato – Regioni del 6 dicembre u.s. venivano apportati degli emendamenti che, modificavano leggermente il metodo di calcolo, in modo da ottenere, per ogni regione, una superficie leggermente superiore a quella originaria. Alla Regione Sicilia spetta quindi una superficie di 5.580 ettari su un totale 23.981nel complesso.

Considerando tali parametri di calcolo abbiamo stimato approssimativamente il “peso” della Città metropolitana di Messina attorno al 10 – 12% dell’intera Regione, ovvero attorno ai 600 ha di superficie complessiva come contributo dalla stessa portato ai 5.580 ettari dell’intera regione; una superficie che riteniamo spetti al territorio della nostra provincia indipendentemente dalla Autorità portuale cui sono o saranno eventualmente accorpati i porti messinesi.

Allo stato attuale facciamo parte di una Autorità di sistema portuale insieme al porto core di Gioia Tauro e agli altri porti della Regione Calabria; ciò a nostro avviso non può costituire un ostacolo dal momento che la Legge prevede esplicitamente la creazione di Zes interregionali e ne definisce in questo caso la composizione del Comitato d’indirizzo.

Diversamente qualora si dovesse giungere ad una nuova decisione che vedesse Messina e Milazzo accorpati ad Augusta o Palermo, non è comunque pensabile che l’intera superficie regionale di 5.800 ettari venga ripartita escludendo il territorio della nostra provincia. Comunque si voglia vedere la questione, se la Zes sarà assegnata a Gioia Tauro a Palermo o a Catania, o si giunga alla creazione di una Autorità portuale a Messina, resta comunque la sostanza di un territorio, adeguatamente attrezzato allo scopo, che non può essere escluso da una prospettiva di sviluppo così decisiva.

Abbiamo elaborato una prima fattibile ipotesi articolata e sostenibile che individua le aree sulle quali insediare le ZES che hanno i caratteri e i requisiti richiesti dal regolamento attuativo, rilevandosi efficacemente contestualizzate e infrastrutturate.

Nella elaborazione della proposta stessa abbiamo verificato che essa fosse coerente con gli strumenti di pianificazione d’area vasta e di programmazione, come il Piano Territoriale Provinciale, il Pist ed altri atti di programmazione. In considerazione di quanto sopra sono state individuate quattro aree nelle quali è possibile a nostro avviso articolare la proposta di Zes; si tratta, ripetiamo, di aree che rispondono ai requisiti richiesti per legge, ovvero sono aree già attrezzate e per le quali esistono adeguati e diretti collegamenti con i porti, la rete ferroviaria ed autostradale. Le aree individuate sono:

  • l’ex area ASI di Giammoro-Milazzo,
  • l’ex ASI di Villafranca Tirrena;
  • le aree portuali della zona falcata di Messina a vocazione produttiva;
  • l’area ex ASI di Larderia e la piastra logistica di Tremestieri.

Si tratta complessivamente una superficie di circa 560 ettari che riteniamo possa configurarsi come una proposta credibile.

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