Il presidente dell'Amatori rugby (serie B), Nello Arena: "Messina deve svegliarsi, fare sport in questa città con un progetto serio è veramente difficile"

Tra gli impianti più in difficoltà c'è anche il campo sportivo di Sperone, che ospita le squadre di rugby. La struttura è di proprietà del Comune ed è stata data in gestione alle tre società messinesi che si occupano di palla ovale: Amatori (serie B), Clan (serie C) e Logaritmo (squadra che ha dato priorità al settore giovanile). L'ultimo intervento manutentivo risale a due anni fa, quando nell'ambito dei Campionati Nazionali Universitari, tramite l'Università, il Comune ottenne un finanziamento da parte della Fir (Federazione Italiana Rugby) per ristrutturare gli spogliatoi.

Il resto, però, è sempre ricaduto sui club. «Il campo ora si trova in condizioni critiche – ha affermato il presidente dell'Amatori rugby, Nello Arena -. Ma la cosa ancor più grave è che l'amministrazione comunale continua a fare orecchie da mercante. Ad inizio anno il sindaco si è mostrato molto disponibile nei nostri confronti, ma ad oggi le sue sono rimaste soltanto parole. Prima dell'avvio dei campionati abbiamo provveduto all'inseminazione (di tasca nostra) per avere finalmente un manto erboso degno di una squadra di serie B, ma adesso siamo punto e a capo, anche perché il terreno di gioco è sovraccaricato da ben tre squadre che si allenano contemporaneamente, tutti i giorni tranne il lunedì».

Dal martedì al venerdì si sostengono gli allenamenti, sabato e domenica si disputano le partite e i concentramenti. Le squadre giovanili di Amatori e Clan si allenano all'ex Gil, mentre i ragazzi della Logaritmo si allenano all'Annunziata, proprio perché la mancanza di spazi. «In estate ho provveduto di tasca mia al rifacimento della tettoia e alla costruzione di una tribunetta, investendo dei soldi anche per il rifacimento degli spogliatoi – ha proseguito Arena -. Noi, come Amatori Rugby Messina, abbiamo organizzato il grest, abbiamo organizzato concerti e siamo andati nelle scuole a promuovere questo bellissimo sport, provando a rendere viva la struttura e dare un segnale forte alla città, ma è difficile programmare adeguatamente senza il minimo aiuto dell'amministrazione. Siamo in difficoltà, anche perché a volte ci manca l'acqua calda per il mancato funzionamento della caldaia e spesso capita anche di non avere un impianto di illuminazione funzionante. I nostri ragazzi lavorano, dunque siamo costretti ad allenarci la sera, e spesso con un solo faro a fare luce sull'impianto».

Una soluzione parziale individuata è la costruzione di un campo adiacente alla struttura di Sperone, si potrebbe anche riuscire ad ottenere il finanziamento dalla Fir ma è fondamentale il supporto logistico del Comune, che dovrebbe dare l'ok all'intervento. Sarebbe cruciale per avere un campo d'allenamento che consentirebbe di gravare meno sul terreno in cui poi si gioca la domenica.

C'è poi il caso aperto della strada che conduce al campo di Sperone, un'autentico “scivolo” sul torrente Papardo, sul quale le società non possono intervenire. «E' da circa tre mesi che tentiamo di prendere un appuntamento con il sindaco, senza riuscirci. La strada va sistemata, anche perché Messina non fa una bella figura a livello nazionale quando vengono a giocare squadre da tutta Italia e si accorgono delle condizioni critiche della struttura – ha aggiunto Arena -. La stagione agonistica purtroppo è andata male, indubbiamente ho le mie colpe ma un buon 40% dei problemi fisici che abbiamo subito sono comunque dovuti al terreno di gioco in pessimo stato. Messina deve svegliarsi, fare sport in questa città con un progetto serio è veramente difficile». (Fabrizio Bertè)