L’ ex sindaco Buzzanca “bocciato” dai messinesi nella classifica del Sole24 Ore

La Sicilia che ride e quella che piange. Se a Palermo ed Agrigento possono dirsi soddisfatti di aver votato il proprio sindaco, lo stesso non può dirsi a Messina e Catania. E’ quanto viene fuori da un sondaggio del Sole 24 Ore, pubblicato oggi dal principale quotidiano economico italiano. L’indagine è stata condotta dal 15 settembre al 15 dicembre 2012, tramite interviste telefoniche e telematiche sul gradimento del proprio sindaco da parte dei cittadini nel 2012. Nello specifico, la domanda a cui i chiamati in causa dovevano rispondere era: “Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del sindaco nella sua città nell’arco del 2012. Se domani ci fossero le elezioni, lei voterebbe a favore o contro?”. Per ogni capoluogo hanno votato in 800, disaggregati per sesso, età e area di residenza.

Dopo aver ricevuto il carbone dalla befana di Legambiente, l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca si classifica al centesimo posto della graduatoria. Peggio di lui solo Giovan Battista Mongelli, sindaco di Foggia, città che negli ultimi tempi è stata sommersa dai rifiuti. Buzzanca è sopravanzato di un solo posto dal collega catanese Raffaele Stancanelli, e da un altro siciliano, Michele Campisi, sindaco di Caltanissetta.

Ma c’è anche una Sicilia che è contenta di aver votato il proprio sindaco. Quello di Palermo, Leoluca Orlando, è addirittura al secondo posto dei gradimenti. Quello di Agrigento, Marco Zambuto, è al terzo.

Buzzanca raggiunge il 45 % dei consensi, in calo del 6,1 % rispetto all’anno della sua elezione e del 2 % rispetto al 2011. Viene quindi confermata anche la tendenza espressa alle recenti elezioni regionali, durante le quali l’ex sindaco è stato bocciato.

Per il secondo anno consecutivo, in testa alla classifica c’è il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che ha fatto del capoluogo campano il primo per percentuale di raccolta differenziata in tutta Italia. In tutto il Paese, comunque, la tendenza è negativa: rispetto al giorno delle elezioni solo il 31,7 % dei sindaci guadagna consenso, mentre il 68,3 % lo perde.