Sfiducia: il ni di Sicilia Futura: “Parliamone”, il no del Pd: “La scriviamo noi”

La firma della presidente dell’Aula, Emilia Barrile, alla mozione di sfiducia depositata ad agosto dagli ormai ex Udc insieme a Ncd e sottoscritta nelle scorse settimane anche da Trischitta e Crifò di Forza Italia, è stato un segnale.

Da un lato si fa sempre più evidente che non si è più di fronte ad un documento appartenente ad un solo gruppo, ma condiviso da partiti diversi, da un altro il segnale è verso chi, sia in area Genovese che in altri partiti, è rimasto alla finestra per vedere come sarebbe andata a finire.

Con la Barrile la mozione arriva a quota 13, mancano appena 3 firme per arrivare alla soglia che consente di portare la mozione in consiglio comunale per il voto (dove però, ne serviranno 27 per l’eventuale approvazione).

I primi a intervenire, con due comunicati diversi se non opposti, sono il coordinatore cittadino di Sicilia Futura Salvo Versaci e il commissario Pd Ernesto Carbone.

Se da parte di Versaci, che ben conosce fatti e premesse, c’è una sostanziale apertura al confronto in vista delle future alleanze, il commissario Pd Carbone, annuncia una cosa ma ne dichiara un’altra ed invita tutti a dimenticare la mozione che è già a quota 13 ed a sottoscriverne una nuova a trazione Pd che dovrebbe essere messa nero su bianco di sana pianta.

SICILIA FUTURA-

Il coordinatore cittadino Salvo Versaci ricorda come nel marzo del 2016, i consiglieri, avessero sottoscritto il documento di sfiducia presentato nel novembre 2015, ad una condizione: che si arrivasse al voto entro giugno 2016. In quell’occasione Sicilia Futura tenne una conferenza stampa insieme al Pd, ad Ncd ed all’Udc.

I centristi però si sfilarono fuori quasi subito, posticipando una loro mozione di lì a poco cosa che di fatto avverrà solo ad agosto quando ormai erano trascorsi 4 mesi e si era fuori tempo massimo

“ Avevamo affermato, in tempi non sospetti, che trascorso quel periodo il nostro gruppo politico non sarebbe stato più disponibile a sottoscrivere alcunché per non coprirsi di ridicolo. La sfiducia non è un jukebox, in cui metti la monetina ed ascolti il disco che ti piace quando ti pare- spiega Versaci- Per noi – oggi più di ieri – la mozione di sfiducia deve essere un atto politico concordato e condiviso, dagli organi del nostro partito e da un ragionamento politico preliminare di alleanze, che debbano concordare un percorso alternativo a questa disastrosa amministrazione”.

Versaci quindi sottolinea due aspetti, quello della condivisione e quello delle future alleanze, discorso questo che apre al confronto soprattutto con i centristi ex Udc ed Ncd e con il Pd (con i quali l’alleanza c’è già a livello regionale). L’invito è quindi quello a sedersi insieme anche se dalla nota nulla si evince in merito ad eventuali firme da apporre alla mozione depositata nell’ufficio della segreteria generale e che, val la pena ricordare è l’unica finora depositata e soprattutto l’unica con eventuale efficacia giuridica e politica. Raggiunta quota 16 infatti il passaggio successivo è il dibattito in Aula entro 30 giorni per l’approvazione o la bocciatura.

Raggiungendo i 16 firmatari entro febbraio e qualora arrivasse il sì dell’Aula si potrebbe tornare al voto a giugno.

“Abbiamo iniziato un percorso insieme dobbiamo continuare insieme- prosegue Versaci- Altrimenti aggiungeremmo al danno la beffa. Non serve gettare ulteriormente Messina nel baratro o peggio riconsegnarla nelle mani di presunte "vittime o carnefici. La politica deve tornare al servizio dei cittadini e non servirsene, per questo stiamo in questi giorni caldeggiando, a livello regionale, la nuova riforma delle Province con l'elezione diretta degli organi rappresentativi”.

Posizione diversa e meno aperta al confronto ha il commissario Pd Ernesto Carbone che prende spunto dalla classifica del Sole 24 ore, nella quale il gradimento di Accorinti da parte dei cittadini lo colloca ai piani bassissimi, per far capire che il partito vuol essere il polo trainante dell’alleanza, fatto questo che non sarà preso bene da chi dovrebbe fare da “partner” sia nel percorso di sfiducia che in eventuali coalizioni per le amministrative.

“Tocca alla politica quella con la P maiuscola scendere in campo. Dunque basta cincischiare sulla pelle dei messinesi. Il Pd è pronto a votare la sfiducia assieme a chi responsabilmente sarà pronto a scrivere assieme a noi una mozione che metterà finalmente la parola fine alla peggior esperienza amministrativa che questa città possa ricordare. Nessuno pensi di poter giocare allo scarica barile. La responsabilità di chi vuole mantenere in vita questa giunta è sotto gli occhi di tutti. Il Pd c'è. Sotto a chi vuol dimostrare di tenere più a Messina che alla propria poltrona."

Carbone dimentica che la mozione a quota 13 è stata scritta dal suo alleato, sia a Roma che a Palermo, D’Alia e che difficilmente i centristi saranno disposti, così come Germanà, a dire “abbiamo scherzato, ricominciamo tutto da capo e facciamo scrivere una mozione dal commissario del Pd”. Non diversamente reagiranno gli esponenti di Sicilia Futura per non parlare di Forza Italia…..

Ad una prima lettura sembra quindi che al momento né Sicilia Futura né Pd apporranno alcuna firma, ma il gruppo Picciolo è pronto a riaprire il confronto probabilmente su quella che dovrebbe essere l’alleanza da portare avanti alle amministrative.

Per arrivare a 16 a questo punto la palla passa al gruppo Genovese.

Rosaria Brancato