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19 luglio, a Castel di Lucio il ricordo e la testimonianza anti mafia

CASTEL DI LUCIO – Il comune nebroideo ha scelto di ricordare le vittime della mafia, nel giorno del trentennale delle stragi, dando anche però la parola a chi ogni giorno è impegnato nella lotta per la legalità. Il senso dell’incontro avvenuto nell’aula consiliare “Paolo Borsellino” è stato proprio questo. Al tavolo, insieme al sindaco Giuseppe Nobile ed al presidente del consiglio comunale Stimolo Soccorso c’erano il presidente del Tribunale di Patti Mario Samperi, il procuratore capo Angelo Cavallo, alcuni sindaci dei comuni dell’hinterland, i rappresentanti delle forze dell’ordine che operano sul territorio e numerosi esponenti della società civile.

Un momento molto intenso di confronto sui temi della giustizia e della legalità, nel ricordo del sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti coloro che hanno pagato con la loro vita il prezzo della lotta quotidiana alla criminalità.

Nel corso del suo intervento, Giuseppe Scandurra, Vice Presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la Legalità, ha quindi ribadito l’importanza della denuncia e del sostegno alle vittime da parte delle comunità in cui vivono ed agiscono.

“CI troviamo in una comunità, Castel di Lucio, che vanta al proprio interno l’esempio di un imprenditore coraggioso come Michelangelo Mammana il quale, grazie alla sua denuncia, ha permesso la risposta forte e tempestiva da parte dello Stato – ha detto Giuseppe Scandurra – scaturita nell’operazione Alastra sfociata nel processo con condanne importanti per esponenti storici delle cosche mafiose. Rete per la Legalità Sicilia ha accompagnato Michelangelo Mammana sin dal principio del suo difficile percorso e continua a farlo
ancora adesso, ecco perché per noi era molto significativo essere qua oggi, insieme ai tanti illustri ospiti presenti, per sottolineare l’importanza della denuncia da parte delle vittime e la necessità che non vengano mai lasciate sole dalla comunità. Se ognuno di noi nel proprio quotidiano svolge il proprio compito con diligenza, impegno e costanza nel rispetto della legalità – conclude Scandurra – allora possiamo ragionevolmente credere che lo Stato possa diventare sempre più forte per vincere la propria battaglia contro la mafia ed ogni altra forma di criminalità”.