Verso la gara per la rada San Francesco. Ma dal 2014 potrebbe restare chiusa ai mezzi pesanti

Il termine ultimo per presentare le offerte scade alle 13 di mercoledì 18 settembre. Il giorno dopo, alle 10, saranno aperte le buste. Poi la commissione comunicherà l’esito delle valutazioni e procederà all’apertura delle offerte economiche ed all’aggiudicazione della gara.

La nuova concessione per la rada San Francesco avrà durata triennale. Nelle intenzioni, dovrebbe essere l’ultima. Nel Piano Regolatore Portuale, l’area di viale della Libertà rientra nella riqualificazione del water front tra i torrenti Boccetta e Annunziata. Per chiudere alle navi la rada San Francesco, però, è necessario che venga ampliato il porto di Tremestieri. La gara era stata aggiudicata in un primo momento, il 9 marzo 2012, alla Sigenco, prima che il Tar e il Consiglio di Stato ribaltassero gli esiti, “premiando” la Coedmar.

Il progetto dovrà ottenere l’ok per la Valutazione d’Impatto Ambientale, passaggio che era già stato espletato per il progetto della Sigenco, ma che adesso va rifatto per la Coedmar. Nella migliore delle ipotesi, le procedure propedeutiche potrebbero terminare nella primavera del 2014. Poi, intoppi permettendo, i lavori avranno una durata di 730 giorni consecutivi, due anni.

E' dunque concreta la possibilità che anche a settembre 2016, data di scadenza della nuova concessione, il porto di Tremestieri non sia ancora completato e che la città dovrà ancora fare i conti con il traffico di sbarco dello Stretto.

C’è però un altro aspetto da affrontare, ed è molto più vicino nel tempo. Entro la fine dell’anno, tutt’al più all’inizio del prossimo, dovrebbe essere finalmente ripristinata la seconda invasatura dell’approdo a sud. Se non risolverà definitivamente il problema, costituirà comunque una preziosissima boccata d’ossigeno. Anche in virtù delle intenzioni della giunta Accorinti. Quanto prospettato in campagna elettorale, la chiusura della rada e il trasferimento del traffico residuo al molo Norimberga, è una strada impraticabile per diversi motivi. E’ però possibile che l’amministrazione comunale decida di chiudere la rada San Francesco per i mezzi pesanti e tenerla aperta esclusivamente per il traffico leggero.

Sono circa 3 milioni le automobili che ogni anno sbarcano a Messina solcando le strade cittadine e, per altri anni ancora, la città sarà costretta a sopportare il caos viario di transito. Eliminare il traffico pesante, però, sarebbe già una grandissima conquista inseguita da tempo. Le due invasature del porto di Tremestieri, a pieno regime, possono smaltire una percentuale tra l’80 e il 90 % dei tir e, in alcuni casi, anche del 100 %. Con idonei accorgimenti, dunque, soprattutto un’adeguata area di stoccaggio, all’inizio del prossimo anno potrebbe essere interdetto il traffico in città ai mezzi pesanti. Tremestieri resterebbe così esclusivamente dedicato ai tir, mentre la rada San Francesco esclusivamente dedicata alle automobili.

La giunta Accorinti, intanto, non resterà con le mani in mano in attesa della fine dei lavori alla seconda invasatura di Tremestieri. Al momento, infatti, anche l’unica invasatura attiva non è sfruttata a dovere. Troppi i pass rilasciati per consentire lo sbarco a San Francesco piuttosto che a Tremestieri. La scorsa settimana, l’assessore alla viabilità, Gaetano Cacciola, insieme al comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, ha incontrato il prefetto Stefano Trotta. L’idea è quella di rispolverare un’ordinanza del dicembre 2010 dell’ex sindaco Buzzanca, che prevedeva il rilascio dei pass solo su autorizzazione della Polizia Municipale dietro richiesta, dettagliatamente motivata, della società di gestione degli approdi di Tremestieri.

Controlli serrati sul rilascio dei pass, dunque. E se non sarà sufficiente, la competenza verrà tolta alle compagnie di navigazione ed affidata direttamente alle autorità. Sullo sfondo, la proposta condivisa coi Comuni di Villa e Reggio per reclamare il diritto alla mobilità nell’area dello Stretto. Quella continuità territoriale da tempo reclamata e mai realmente attuata per i cittadini delle due sponde.

(Marco Ipsale)