“Salva-Comuni”, il Commissario dello Stato dà l’ok alla norma

La norma che salverà Messina dal dissesto procede a passi spediti. Dopo il sì della giunta Crocetta ed il via libera nella seduta dell’Ars del 29 dicembre, voluta dal presidente Giovanni Ardizzone, il decreto grazie al quale arriveranno in riva allo Stretto 40 milioni di euro, passa anche dal vaglio del Commissario dello Stato che ha dato l’ok. Nessun impedimento quindi né per il “salvacomuni” siciliano, che per noi equivale al “salva Messina”, né per il provvedimento di proroga per i precari degli Enti locali dell’isola. La norma infatti è riuscita a passare agevolmente indenne dalla “scure” del Commissario anche perché non era “ad personam”, ma riguardava il salvataggio degli Enti locali che ne avessero fatta richiesta con un piano di rientro, proprio come ha fatto Palazzo Zanca. Se dovessero essere rispettati tutti gli “step” come avvenuto finora, entro la fine di gennaio, o anche prima, le somme arriverebbero a dare ossigeno e respiro alle casse del Comune.

Il via libera è inoltre indispensabile per altri due passaggi, l’approvazione del consuntivo 2012 e il rispetto del Patto di stabilità 2012. Carte alla mano infatti quei 40 milioni di euro metterebbero il Comune al riparo da qualsiasi rischio per la violazione del Patto di stabilità e quindi il ragioniere generale Coglitore potrebbe con maggiore serenità inviare la documentazione relativa al Ministero dell’economia.

La notizia del via libera del Commissario dello Stato alla norma salva-comuni dovrebbe porre fine alle avvisaglie di polemiche registrate nei giorni scorsi a Palazzo Zanca per i timori che le risorse, finora sulla carta, non diventino realtà in breve tempo. Altre perplessità aveva suscitato anche il fatto che le somme devono essere restituite in 5 anni, con un esborso di circa 8 milioni di euro l’anno.

Ma al di là delle polemiche un fatto è certo: rispetto al precedente governo regionale le cose per Messina sono cambiate, anzi, si sono ribaltate. A fare la differenza è stato anche il gioco di squadra messinese. Il fatto, ad esempio, che la carica più alta dell’Ars, la presidenza, sia ricoperta da Giovanni Ardizzone, è fondamentale anche negli anni a venire e per una rinnovata attenzione alla nostra realtà che negli anni scorsi ha finito per far la parte della “Cenerentola”. Nella vicenda del salva Messina, l’Ars ha votato a spron battuto la norma entro la fine dell’anno. Da sottolineare sia l’impegno dell’Aula, anche da parte del neo deputato Marcello Greco che è intervenuto a sostegno, sia quello dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Nino Bartolotta, anche lui messinese, che materialmente ha seguito passo per passo la delibera firmata poi dal governatore Crocetta. Un gioco di squadra che ha fatto in poche settimane quel che in tanti anni della precedente legislatura non si era verificato. Crocetta ha lanciato quella ciambella di salvataggio che sta a noi saper utilizzare al meglio e non vanificare. Il presidente ha scelto di fare i saluti di fine anno a Messina, parlando a Palazzo Zanca e poi recandosi nei luoghi che più rappresentano le ferite aperte della città, da Casa Serena al Teatro in Fiera.

Adesso, ad una settimana dalla conferenza stampa arriva un’altra buona notizia, con il via libera del Commissario dello Stato.

Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, appena insediato aveva dichiarato: “Dobbiamo lavorare senza sosta perché la Sicilia ce lo chiede e dobbiamo fare norme inattaccabili dal Commissario dello Stato”.La prima, salva-comuni e proroga precari (solo il comma per la proroga per 46 co.co.co è stato cassato), lo è stata.

“Accogliamo con grande soddisfazione il vaglio positivo del commissario dello Stato sui quattro provvedimenti legislativi licenziati dall’Ars negli ultimi giorni dell’anno e approvati grazie alla collaborazione tra Governo e Parlamento- ha dichiarato nel pomeriggio il presidente dell’ARS, Giovanni Ardizzone– Quanto all’ impugnativa da parte del commissario di Governo, si tratta di un incidente di percorso relativo a una ridotta platea di precari a cui verrà data rapida soluzione. Per il futuro si rafforza la necessità di introdurre modifiche all’iter legislativo che, con senso di responsabilità da parte di tutti gli attori istituzionali, prevengano situazioni come quella che si è verificata”.

Rosaria Brancato