Bando periferie, D’Arrigo: “Risorse fresche e subito spendibili dai Comuni”

Una sorpresa positiva sotto l’albero per le nostre comunità: Decreti Cipe e convenzione con la Città Metropolitana firmati entro dicembre come era stato promesso- commenta Giacomo D’Arrigo, presidente dell’Agenzia Nazionale giovani a proposito del bando per le periferie firmato nei giorni scorsi- Il governo Gentiloni ha mantenuto l’impegno preso da Renzi che aveva investito risorse sulle periferie delle città e dei comuni limitrofi, portando a termine l’iter che assegna al nostro territorio 40 milioni di euro e permette di realizzare opere attese da troppi anni. Per le nostre realtà risorse fresche e subito spendibili che adesso responsabilizzano i nostri comuni nel concretizzare le opere avendo strumenti e risorse già sulla linea di partenza del via”.

Per il bando su tutto il territorio nazionale sono stati presentati 120 progetti con una richiesta di finanziamenti per un ammontare complessivo pari a due miliardi e 61 milioni di euro. Per la Città Metropolitana di Messina i progetti sono 44 per 40 milioni di euro (leggi qui).

Una risposta a livello nazionale che evidenza come il bando abbia intercettato l'esigenza diffusa tra comuni e città metropolitane di trovare risorse per dare attuazione a azioni integrate spesso già disponibili a uno stadio avanzato di progettazione. I 24 progetti nelle prime posizioni della graduatoria nazionale sono stati finanziati con i 500 milioni di Euro in una prima fase, mentre, le risorse utili al finanziamento dell'insieme degli altri progetti sono state individuate tramite due delibere CIPE del 3 marzo e del 7 agosto 2017.

I progetti dei comuni rappresentano un mosaico di interventi che nel loro insieme si configurano come un vero e proprio progetto per il Paese, con migliaia di azioni di riqualificazione, trasformazione e recupero che nei prossimi anni offriranno a milioni di italiani nuovi spazi e servizi.

ANCI e Urban@it – Centro Nazionale di Studi sulle Politiche Urbane hanno predisposto un dossier che riguarda il bando nazionale e che, prendendo spunto da questa opportunità di sviluppo guarda alla prospettiva, più volte e da più parti auspicata, della definizione di un'Agenda Urbana Nazionale che superi il carattere frammentato ed episodico dei programmi urbani esistenti per offrire alle città un quadro in cui le politiche possano poggiare su risorse, strumenti, e obiettivi stabili.