Signorino si “autosmentisce”: «Anche i messinesi devono pagare l’Imu a Gennaio»

«Ho sbagliato, anche noi dobbiamo pagare l’Imu a Gennaio». Il vice sindaco Guido Signorino si autosmentisce e vira rispetto alle dichiarazioni rilasciate a Tempostretto.it solo sabato 48 ore fa (vedi correlato), quando – a precisa domanda in merito alle conseguenze sul Comune di Messina del decreto n.133 approvato dal Consiglio dei Ministri– aveva risposto che il nostro ente era esente da quelle disposizioni di legge, perché qui l’aliquota base della imposta municipale sugli immobili era stata aumentata nel 2012 e non nel 2013.

Il problema- di cui Signorino non ha evidentemente tenuto conto, lasciandosi andare ad un’affermazione quantomeno imprudente e frettolosa- è che la delibera proposta dal commissario straordinario Luigi Croce, istruita dal dirigente ai tributi Romolo Dell’Acqua ed approvata dal Consiglio comunale non è mai stata modificata e, dunque, il nostro Comune ha continuato a mantenere, anche nel 2013, l’aliquota al 6×1000, cioè al massimo.

Il provvedimento varato dal Governo Letta prevede infatti che a versare l’extragettito siano i cittadini di quei Comuni che , nel 2013, hanno aumentato l’aliquota base o hanno confermato l’aumento della tariffa Imu. Se è vero che il Comune di Messina non l’ha aumentata nel 2013 ma nel 2012, è altrettanto vero che ha tacitamente confermato il tetto massimo , in quanto non ha mai modificato la delibera favorevolmente esitata dal Civico Consesso nell’ottobre 2012.

Entro il 16 gennaio prossimo, quindi, i possessori di prime case saranno costretti a pagare il 40% dell’acconto inizialmente previsto per questo mese di dicembre, con un importo che dovrebbe ammontare a circa 50 euro.

Posto che tutti possono sbagliare, la leggerezza con cui Signorino ha riposto in merito alla questione Imu, inducendoci a dare una informazione sbagliata, ci preoccupa e ci rende diffidenti per il futuro, sebbene quella di un vice-sindaco ed assessore al bilancio sia, in linea di principio, non solo una fonte autorevole ma anche ufficiale. Ammesso, e non concesso, che Signorino non sapesse che la delibera del 2012 sulla tariffazione massima sia stata confermata nel 2013, non poteva non sapere che nel bilancio di previsione 2013 (predisposto su indirizzo politico di questa giunta!) sono state previste entrate relative all’Imu pari a 37 milioni di euro, addirittura più di quelle iscritte nel bilancio 2012, che ammontavano a 36 milioni di euro.

Cosa avrebbe potuto garantire questo flusso di risorse se non l’aliquota Imu portata al tetto massimo? La domanda è ovviamente retorica. I messinesi si preparino a mettere mani al portafogli, anche per l’odiata tassa sulla casa. (Danila La Torre)