Elezioni, il Tar fissa l’udienza per decidere se accogliere o meno il ricorso

L’udienza al Tar per esaminare il ricorso, e decidere se ammetterlo o meno, è stata fissata al 5 dicembre. A distanza di pochi giorni dalla presentazione del ricorso da parte di Alessia Currò, Giovanni Cocivera e Giovanna Venuti, rappresentati dall’avvocato Silvano Martella, è stata fissata l’udienza pubblica davanti al Tar di Catania. L’esame del ricorso avverrà quindi tra 5 mesi. In quella sede il magistrato deciderà se rigettare (e in questo caso la risposta si avrà il giorno stesso) oppure accogliere l’istanza, dando luogo all’adempimento dell’istruttoria. In realtà il ricorso inoltrato dai tre si limita, inizialmente, solo alla richiesta di acquisizione dei verbali, e solo in seconda battuta all’eventuale riconteggio delle schede. In sostanza i ricorrenti rilevano una serie di irregolarità nella fase di verbalizzazione e nella successiva acquisizione dei dati dal Ced, avallata poi dall’Ufficio centrale elettorale. “L’illegittimità delle operazioni elettorali relativa al primo turno- è la tesi del ricorso- ha determinato l’illegittimo svolgimento del secondo turno di ballottaggio e, quindi, delle relative operazioni elettorali concludesi con la proclamazione a Sindaco del candidato Renato Accorinti, in pregiudizio del candidato Felice Calabrò che avrebbe dovuto essere proclamato eletto al primo turno. E’ palese, quindi, l’eccesso di potere e, quindi, la violazione dei principi di imparzialità e buon andamento, oltre allo sviamento di potere e del pubblico interesse”. Al Tar vengono quindi chieste le verifiche delle tabelle di scrutinio relativamente ad alcune sezioni (40, 47, 73, 86, 121, 138, 147, 192, 228, 234, 242, 173, 51, 68, 84, 85, 103, 106, 122, 123, 129, 142, 154, 155, 161, 162, 166, 174, 177, 194, 211, 227, 243, 253) nonché quelle per le quali non è stata acquisita la tabella di scrutinio.

Solo in eventuale seconda battuta, ad integrazione, potrebbe essere chiesta l’apertura dei plichi. Nel ricorso viene quindi richiesto l’annullamento della proclamazione a sindaco di Accorinti, l’annullamento del verbale delle operazioni dell’Ufficio centrale del 12/13 giugno (quindi il primo turno) relativamente alla mancata proclamazione a sindaco di Calabrò e solo dopo aver acquisito le tabelle si potrà eventualmente decidere per l’integrazione del ricorso.

Proprio per ampliare da subito lo spettro del ricorso (ovvero richiedere sin dall’inizio l’apertura dei plichi) pare che saranno depositati entro il 25 luglio, (termine di scadenza dalla proclamazione del sindaco) due o tre ricorsi che puntano all’allargamento della verifica, sia in termini di sezioni, che attraverso il riconteggio.

Rosaria Brancato