Scuole poco sicure e servizi scarsi: Messina ultima nella classifica di Legambiente

Qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi offerti ad alunni e studenti: Messina bocciata e ultima in classifica. La città dello Stretto si piazza all’ 86esimo posto e riesce a strappare un tristissimo primato su scala nazionale. E’ quanto emerge dal XVII Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale realizzata da Legambiente. Seimila le scuole dei capoluoghi di provincia finite all’interno del report, poco confortante il quadro generale che esce fuori e che conferma che le scuole italiane sono ancora troppo poco sicure e lontane dagli standard di sostenibilità.

L’indagine si è concentrata sugli edifici, le certificazioni, la manutenzione, i servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche, l’avvio di pratiche ecocompatibili, l’esposizione a fonti di inquinamento ambientale interne ed esterne e i monitoraggi ambientali.

E in base ai dati raccolti, Messina è stata relegata in ultima posizione, preceduta dalle altre siciliane con cui comunque condivide la parte bassa della classifica: Ragusa al 59esimo posto, Agrigento al 62esimo, Caltanissetta al 77esimo, Palermo al 78esimo.

Città che mostrano un patrimonio edilizio datato e in condizioni affatto rassicuranti: il 69,7% degli edifici è stato costruito prima del 1974, il 20,2% nasce come abitazione, su nessuno è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Le certificazioni mancano a tantissime scuole. Le certificazioni mancano a tantissime scuole. Infatti solo il 36,7% ha quella di collaudo statico, il 35,2% di idoneità statica, il 22,1% di agibilità e il 32,8% di prevenzione incendi. Solo il 21,7% degli edifici ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni, Caltanissetta la città che ha investito sul 65% delle sue scuole. In linea con la media nazionale sono le certificazioni igienico- sanitarie che riguardano il 73,1% degli edifici.

Non va meglio sul fronte dei rischi ambientali e inquinamento, come vicinanze di un'autostrada, distributori di benzina e strutture militari. A Messina ben il 16% degli edifici si trova in prossimità di queste strutture.

In città i riflettori sulla condizione delle scuole si sono prepotentemente accesi a inizio anno scolastico, con il dossier dell’Ispettorato del lavoro che ha portato a galla le innumerevoli criticità delle strutture. Poi sono arrivate le relazioni del Comune che hanno messo nero su bianco che su 112 plessi totali tutti sono a rischio e non a norma. Nel 2015 però erano già stati spesi 350 mila euro per vari interventi in 11 scuole. Altri 90 mila euro finanziati dal Miur sono stati impiegati per indagini diagnostiche dei solai, un mese fa è stato appaltato un progetto di ulteriori 90 mila euro proprio per intervenire nei plessi a rischio distacco di intonaci e solai, in 8 scuole i lavori sono già finiti, altre 3 sono pronte ad aprire i cantieri. Ci sono anche progetti più sostanziosi come quello da 2,3 milioni per la Leopardi, un appalto che durerà un anno e che prevede anche un budget da 75 mila euro per l’affitto dei locali in cui saranno trasferiti i ragazzi. Non sono mancati e non mancheranno disagi e disservizi. Ma forse andando avanti con la manutenzione Messina l’anno prossimo potrebbe risalire la classifica e lasciare quel tristissimo ultimo posto.

Francesca Stornante