La sfiducia corre in rete. Il M5S prepara la mozione contro Crocetta

La sfiducia corre in rete. E raccoglie anche, come un’antenna, il “sentire” della gente, quei siciliani che dopo un anno di promesse si sarebbero aspettati molto di più dal governatore della rivoluzione. Così, a due settimane dall’anniversario dell’elezione di Crocetta sono gli attivisti del M5S a chiedere, tramite votazione on line, ai deputati regionali eletti, di presentare una mozione di sfiducia al Presidente.

Toccherà adesso ai deputati grillini portare l’atto in Aula.

“E' un fatto importante, ma anche storico- spiegano i deputati- È la prima volta, infatti, nella lunghissima storia del parlamento isolano, che un presidente venga sfiduciato su mandato del popolo. E' l'applicazione della vera democrazia, delle decisioni che partono dai cittadini per arrivare nei palazzi del potere. Noi siamo stati eletti per rappresentare i cittadini e se per loro è giusto che Crocetta vada a casa, noi dobbiamo adoperarci perché il meccanismo si inneschi con una mozione presentata al Parlamento”.

La sfiducia del governatore era nell’aria da tempo e lo stesso Giancarlo Cancelleri, in estate aveva dato una sorta di “fiducia a tempo”, fino a dicembre. Poi, in queste settimane la decisione è stata sottoposta al vaglio della rete, con una votazione on-line che ha coinvolto gli attivisti dei meetup siciliani.

Plebiscitario il risultato: il 90,49 per cento degli attivisti ha detto “sì” alla mozione per mandare a casa il presidente.

Le tesi a favore e contro la sfiducia erano state dibattute durante un'assemblea regionale del Movimento, tenuta domenica scorsa ad Enna.

A non andare giù al M5S sono state le mancate risposte su tematiche, quali il reddito di cittadinanza, gli aiuti alle piccole imprese, i rifiuti, ritenute prioritarie.

“Su queste tematiche – spiegano i deputati – avevamo chiesto a Crocetta risposte precise. Non ne è arrivata nessuna. Mente la Sicilia brucia è assurdo e vergognoso che al centro del dibattito politico siano le poltrone e il rimpasto di governo. E' ora di dire basta, per noi è il momento di tornare a votare”.

Determinante sul piatto della bilancia quanto accaduto sul Muos, con la retromarcia di Crocetta che ha comportato la “revoca della revoca” delle autorizzazioni ai lavori per l'impianto radar di Niscemi, dando via libera ai lavori per la contestatissima base americana.

Il “sì” della rete ora dovrà concretizzarsi in un atto ufficiale. I deputati 5 stelle dovranno trovare ora altri 4 parlamentari che sottoscrivano il documento per arrivare alla soglia minima richiesta di 18 firme per presentare l'atto.

Sembra facile ma non lo è, perché, nonostante gli strali da più parti, una mozione di sfiducia mette a repentaglio anche la poltrona del parlamentare e di questi tempi non sono in tanti a voler rischiare…

Rosaria Brancato