Cronaca

A Messina “scoppia” il caso Sanderson. Articolo Uno chiede bonifica immediata

Dopo i due incendi scoppiati nei giorni scorsi in alcune parti delle aree occupate dell’ex Sanderson, la riqualificazione e la bonifica di quei terreni, ormai da decenni abbandonati in attesa di una soluzione, diventano argomento di primo piano. Si inserisce nella vicenda anche Articolo Uno, che con il suo segretario provinciale Domenico Siracusano, parla dell’urgenza di bonificare un’area “potenzialmente inestimabile, inserita nell’abitato e attraversata dalla linea ferroviaria che da risorsa per lo sviluppo è diventata un pericolo per la salute e l’incolumità delle persone”.

Veleni e fumo nero dopo gli incendi

Un pericolo serio e reale, testimoniato dalle colonne di fumo nero che si sono elevate su Tremestieri, Pistunina e sui paesi limitrofi, andando a entrare nelle case dei cittadini, inermi di fronte all’avanzata dei veleni. “Quei fumi neri”, evidenzia Siracusano, “ci ricordano che l’ex Sanderson è diventata una bomba ecologica, che qualcuno ha inteso utilizzare anche come discarica di rifiuti speciale, oltre a tutte le coperture in eternit che andrebbero smantellate e che troppo spesso sono invece andate a fuoco”. Articolo Uno ripercorre poi le tappe di una bonifica mai avviata “pur esistendo presso l’Esa, l’ente regionale proprietario delle aree, un piano di caratterizzazione già dal 2014. Nel 2020 è stato annunciato uno stanziamento di 25 milioni per gli interventi di risanamento ambientate ma nulla si è mosso”.

La richiesta di Articolo Uno

Adesso il problema si fa sempre più ingombrante e il partito chiede che si proceda con la bonifica: “si tolgano dal campo idee strampalate come quella annunciata il 28 Novembre 2019 dall’Amministrazione Comunale di utilizzare l’ex Sanderson per il trattamento dei rifiuti, e si avvii un percorso ampio e partecipato, anche attraverso un concorso internazionale di idee, per la ridefinizione delle prospettive di un area che all’interno del nuovo paradigma della transizione ecologica potrebbe ritrovare una nuova dimensione produttiva o comunque legata allo sviluppo del territorio e della comunità”.