Dopo Accorinti in maglietta all’Ars, spunta la circolare sull’obbligo di giacca e cravatta

Quella maglietta a maniche corte “Free Tibet”, senza cravatta ovviamente, agli inquilini di Palazzo dei Normanni non è andata giù. Pochi giorni dopo l’audizione all’Ars del sindaco Accorinti in tenuta casual, l’ufficio dei Questori ha varato una circolare che ribadisce le rigide regole sui canoni di abbigliamento e sulla circolazione negli ambienti.

Un vademecum destinato a deputati ed ospiti, indipendentemente dalle motivazioni della visita, dal giorno e dal ruolo ricoperto da chi si presenta in Aula o in Commissione, firmato dal capo dei deputati questori Franco Rinaldi e dai colleghi Oddo e Ruggirello.

Il 4 dicembre, quando Accorinti si è presentato per l’audizione in sede di Commissione sulle Città Metropolitane, ha stupito tutti i presenti, cronisti compresi, per il suo abbigliamento ed un assistente parlamentare ha anche tentato di fermarlo, ma il sindaco ha sorriso: “Io la cravatta non l’ho mai indossata. Al limite, se fossi costretto la metterei sopra la maglietta. All’ingresso ho sentito un assistente parlamentare che diceva: qui si entra con giacca e cravatta, ma non so se si riferisse a me”.

All’Ars giacca e cravatta sono d’obbligo durante le sedute, lo ha ribadito un anno fa il presidente Giovanni Ardizzone appena insediatosi, e quando, pochi mesi dopo l’allora assessore regionale al turismo Franco Battiato si presentò in Aula con un dolcevita nero sotto la giacca senza la cravatta, fu bacchettato ufficialmente.

Il sindaco Accorinti con maglietta Free Tibet, jeans e scarpe da ginnastica non è quindi passato inosservato e dopo la sua uscita da Palazzo dei Normanni sono fioccate le critiche: “il protocollo è uguale per tutti, non ci possono essere deroghe, o tutti o nessuno”, così i questori dell’Ars hanno trasmesso ieri una nota relativa ai canoni di abbigliamento e sulla circolazione negli ambienti, indirizzata agli onorevoli, ai dirigenti, ai funzionari ed a quanti, a vario titolo “frequentano” Palazzo dei Normanni.

“Al fine di salvaguardare il decoro della sede parlamentare- si legge nella circolare firmata da Rinaldi, Oddo e Ruggirello- si ribadiscono le regole vigenti in materia di canoni di abbigliamento e si forniscono precisazioni e chiarimenti a tutti gli interessati sul comportamento da tenere nel Palazzo Reale di Palermo. Tutti coloro i quali si recano a Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Siciliano, per qualunque ragione ed a prescindere dall'Ufficio o della Sala o dall'Ente operante nel Palazzo presso cui siano diretti, sono tenuti ad indossare -in qualunque giornata ed in ogni orario -un abbigliamento decoroso. Gli uomini diretti verso Organi ed Uffici dell'ARS ovvero verso i locali dei Gruppi parlamentari sono tenuti ad indossare la giacca. In particolare, nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì tanto nel caso in cui si tenga Seduta d'Aula o di Commissione quanto in caso contrario, gli uomini che accedano ai locali dell'ARS compresi i dipendenti dell'Ars nonché dei Gruppi parlamentari e delle Segreterie particolari degli Onorevoli Componenti del Consiglio di Presidenza -sono tenuti ad indossare la giacca e la cravatta sia nell'ipotesi in cui siano diretti nel Piano parlamentare o nel Piano delle Commissioni sia nell'ipotesi in cui abbiano una qualunque altra destinazione. Resta fermo l'obbligo per gli Assistenti parlamentari di indossare ogni giorno in servizio la divisa. Tutti coloro i quali debbano ricevere ospiti, delegazioni, partecipanti ad audizioni presso il Palazzo sono tenuti ad informarli delle predette prescrizioni, le quali si applicano anche ai partecipanti ai convegni che abbiano luogo presso Palazzo dei Normanni nelle giornate indicate nei capoversi precedenti”.

Le regole quindi valgono a prescindere dalle motivazioni della presenza, dal giorno e dal luogo specifico nel quale si è diretti all’interno del Palazzo, ed indipendentemente dal ruolo che si ricopre. Le norme però indicano l’abbigliamento solo per gli uomini, lasciando evidentemente ampia libertà di “moda” al gentil sesso, sperando che non sconfini nello stravagante.

Le disposizioni inoltre sono state rese note anche attraverso un cartello che sarà affisso nei prossimi giorni all’ingresso della Portineria centrale. Ma c’è di più, perché spetterà agli Assistenti far applicare la normativa.

Gli Assistenti parlamentari addetti alle Portinerie sono tenuti ad impedire l'ingresso alle persone che indossano abiti non rispettosi del decoro prescritto nella presente circolare-si legge ancora- salvo autorizzazione espressa data volta per volta dal Presidente dell'ARS ovvero da un Deputato Questore”.

Le disposizioni non valgono per baristi, camerieri, fattorini, dipendenti della ditta di pulizie, addetti alle manutenzioni, operai di imprese che svolgono lavori all'interno del Palazzo, che saranno tenuti ad indossare le divise di servizio.

La circolare stabilisce poi ulteriori regole per l’utilizzo della Scala Bianca che consente l’accesso all’Ars: “Per ragioni di sicurezza, onde ridurre quanto più possibile il numero di persone che circolano negli ambienti del Palazzo adiacenti ai luoghi in cui si svolgono le attività politiche ed al fine di limitarne i percorsi, i dipendenti degli Enti presenti nel Palazzo nonché i rispettivi ospiti sono tenuti all'utilizzo esclusivamente delle scale che conducono ai rispettivi posti di lavoro e non potranno utilizzare gli ascensori né percorrere corridoi che conducono ad altre destinazioni; i medesimi soggetti quando si tiene seduta d'Aula non possono per l'intera giornata recarsi al Piano Parlamentare (compresa la zona ristorante-caffetteria) nel caso in cui non indossino giacca e cravatta”.

Secondo gli onorevoli quindi l’abito fa il monaco, se non ovunque almeno all’Ars e durante le occasioni ufficiali, le sedute e le audizioni.

Da oggi quindi il sindaco Accorinti è avvisato in caso di nuova visita all’Ars: o indossa giacca e cravatta (anche sopra la maglietta No Ponte, per quanto singolare possa poi apparire l’insieme…) o chiede apposita deroga o rischia di restare all’ingresso.

Rosaria Brancato