Arresto sindaco di Riace: sabato corteo di protesta. Pullman anche da Messina

Arresto sindaco di Riace: sabato corteo di protesta. Pullman anche da Messina

Rosaria Brancato

Arresto sindaco di Riace: sabato corteo di protesta. Pullman anche da Messina

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martedì 02 Ottobre 2018 - 16:30

Mimmo Lucano è agli arresti domiciliari per aver fatto ottenere il permesso di soggiorno ad alcune nigeriane attraverso matrimoni di comodo. "Reato di umanità" è il coro dei social e delle associazioni che hanno organizzato una manifestazione di protesta per sabato 6. A Messina l'appello è di CMdB

E’ accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti. Da questa mattina Domenico Lucano, sindaco di Riace, divenuto simbolo di un reale modello d’accoglienza al punto da essere inserito dalla rivista internazionale Fortune tra le 50 personalità più influenti al mondo, è agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Xenia. E in tutta Italia si è creato un movimento di protesta #riacenonsiarresta e #iostoconmimmolucano. Sabato ci sarà una manifestazione per contestare il provvedimento e ribadire che le azioni del sindaco sono state semmai “disobbedienza civile” e l’aver voluto accogliere chi fugge dalla morte e dalla sofferenza.

Inizialmente c’erano anche altre ipotesi di reato avanzate dalla Procura di Locri, come quelle di malversazione, truffa ai danni dello Stato e concussione. Il gip però le ha rigettate evidenziando come “La gestione dei fondi è stata magari disordinata, ma non ci sono illeciti e nessuno ha mai intascato un centesimo”.

Nell'accogliere la richiesta d'arresto il gip di Locri Domenico di Croce ha rigettato diverse accuse, come l’associazione a delinquere e la truffa aggravata o l’abuso d’ufficio e in concorso in corruzione ed ha sottolineato come la procura “non abbia approfondito con la dovuta ed opportuna attenzione l'ipotesi investigativa".

Al sindaco di Riace ed alla compagna, Tesfahun Lemlem, destinataria di un divieto di dimora, si contesta di aver forzato le procedure per permettere ad alcune ragazze nigeriane di restare in Italia ed ottenere il visto, attraverso matrimoni di comodo. Una seconda contestazione riguarda l’affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti alle due cooperative sociali nate a Riace per dare lavoro a riacesi e migranti.

L’inchiesta ha posto l’accento sulle borse lavoro ed i bonus, i due strumenti attraverso i quali il comune di Riace, divenuto modello d’accoglienza, risolveva il problema dei ritardi nell’erogazione dei fonti e nel contempo sperimentava un concreto modello d’integrazione.

In realtà tutte le ipotesi di reato sono cadute ed è rimasta in piedi invece quella relativa ad un’intercettazione telefonica nella quale lo stesso sindaco Mimmo Lucano ribadisce le sue motivazioni: “ Proprio per disattendere queste leggi balorde vado contro la legge" dice nel colloquio intercettato dalla Guardia di Finanza.

Lucano si riferisce ad una donna alla quale per tre volte è stato rifiutato il permesso di soggiorno e lui cerca soluzioni, compresa quella di un “matrimonio combinato” per evitare di farla rispedire nella terra dalla quale è fuggita.

"Io la carta d'identita' gliela faccio – dice Lucano – sono un fuorilegge. Non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilita'… questo purtroppo, dico purtroppo perché io non sono d'accordo con questo decreto, come documenti lei non ha diritto di stare in Italia, se la vedono i carabinieri la rinchiudono … perché non ha i documenti, non ha niente … da un punto di vista umano ovviamente le possibilità che ha a Riace di non avere problemi sono più alte, si confonde in mezzo a tutti, però lei i documenti difficilmente ce li avrà, perché ha fatto già tre volte la commissione, ecco perché non rinnovano il permesso di soggiorno”

Nelle ore successive all’arresto è scattata la protesta e sono arrivate decine di attestazioni di solidarietà : “Cosa si contesta, il reato di umanità?” si legge sui social “Siamo tutti Mimmo Lucano”.

Per sabato prossimo, è stata organizzata una manifestazione a Riace a sostegno di Mimmo Lucano perché “Riace non si arresta”

Appelli sono arrivati dallo scrittore Roberto Saviano a Beppe Fiorello che su Twitter scrive: “Mimmo Lucano, crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo”.

Su Twitter sotto l'hashtag #iostoconmimmolucano migliaia di utenti hanno espresso la loro solidarietà. Post e tweet anche di Alessandro Gassmann e Gad Lerner, Cecilia Strada. E su Facebook c'è già chi organizza i primi eventi e manifestazioni di sostegno al sindaco.

A MESSINA SI MOBILITA CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO CHE ORGANIZZA UN PULMAN PER LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 6.

Matteo Salvini in piena campagna elettorale, a Rosarno, sostenne che il problema principale della cittadina dove si trovava fossero le baraccopoli. Rosarno, paese in provincia di Reggio Calabria, ad altissima densità mafiosa e terra di immigrati sfruttati e osteggiati anche dalla popolazione, è stato uno dei punti di forza in Calabria della Lega. Ma né la ‘ndrangheta proliferante, né lo sfruttamento degli immigrati, secondo l’attuale Ministro degli Interni, erano degne di nota quanto le baraccopoli. Per questo, non ci stupisce minimamente che non venga spesa una parola per il sindaco Lucano. Quello che ci stupisce, è che gli alleati di Governo non solo non spendano una parola ma festeggino addirittura per il provvedimento cautelare, dimenticando il passato. Riace, nella figura di Mimmo Lucano, è sempre stato un esempio di umanità e coerenza. Coerenza nel considerare gli esseri umani tutti uguali, né legali né illegali, uguali! E su questo ha fondato un sistema virtuoso d'accoglienza, in cui il paese ha integrato e accettato al meglio chi veniva da fuori.

Appuntamento sabato 6 Ottobre a Riace: raccogliamo le adesioni per organizzare un pullman che ci porti alla manifestazione che si terrà alle 15.

Tutti gli aggiornamenti sulla pagina FB di Cambiamo Messina dal Basso

Il MODELLO RIACE

I migranti sono ospitati nelle case disabitate del paese, concesse in comodato d'uso gratuito, e i soldi erogati dal ministero vengono girati a cooperative, di cui fanno parte migranti e riacesi, che danno la possibilità a profughi e richiedenti asilo di imparare un mestiere tramite 'borse lavoro'.

I 'bonus' servono per fare acquisti quotidiani.

Riace si stava spopolando ma grazie al sistema d’accoglienza di profughi e richiedenti asilo ha cambiato volto. Sono nati laboratori di ceramica e tessitura, bar, panetterie ed è stata riaperta la scuola elementare (che era stata chiusa per assenza di bambini). È stato avviato un programma di raccolta differenziata con due asinelli che si inerpicano nei vicoli del centro, e il Comune ha assunto mediatori culturali "che altrimenti avrebbero dovuto cercare lavoro altrove ".

Un commento

  1. MessineseAttenta 3 Ottobre 2018 05:33

    Solidarieta’ pelosa ad un delinquente. Ha dato l’appalto per la raccolta dei rifiuti ai suoi amici.

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