La Sala Multimediale dell’istituto “Pascoli-Crispi” porterà il nome del piccolo Ahmed

La sala Multimediale dell’istituto “Pascoli-Crispi sarà dedicata ad Ahmed Kiki, il piccolo siriano morto nel 2014 durante la traversata dalla Libia a Messina.

Lunedì 23 maggio, alle 10 , si terrà la cerimonia di scopertura della targa .

L’evento si inserisce nell’ambito del progetto realizzato dagli alunni di IV C , che – con la supervisione dei loro insegnanti – hanno partecipato al Bando pubblicato dall’Associazione Avviso Pubblico dal titolo “Il silenzio è dolo. Siamo l’Italia che sceglie il coraggio”.

Il tema scelto dai bambini della Pascoli- Crispi tra i 20 disponili è il seguente: Il silenzio è dolo: noi denunciamo le stragi dei mari.

Si tratta di un tema particolarmente sentito dagli alunni e dagli insegnanti dell’istituto “Pascoli-Crispi alla luce dell’esperienza vissuta nel luglio del 2014, quando la scuola accolse al suo interno circa 600 migranti, tra cui numerosi bambini.

Sulla petroliera Torn Lotte che portò a Messina i tanti migranti c’era anche Ahmed Kiki, che aveva solo 4 anni e che purtroppo non riuscì ad arrivare vivo sulla terraferma. La piccola bara bianca scesa dalla nave suscitò una commozione generale e nessuno dimenticò più il nome di Ahmed, i cui funerali vennero celebrati a piazza Unione Europea . Da qui la scelta di dedicare a lui la Sala multimediale dell’istituto attualmente guidato dal dirigente scolastico Gianfranco Rosso.

Per portare a termine nel modo migliore il progetto, in questi mesi, gli alunni di IV C hanno analizzato materiale informativo ed avviato il confronto e un’ampia riflessione sul tema dell’immigrazione , realizzando anche “l’isola dell’inclusione”, un’ opera creata col Das raffigurante l’albero della vita (vedi foto) che – come ci ha spiegato Martina, una degli alunni della IV C – può crescere solo grazie all’amore, alla speranza, alla fratellanza e all’accoglienza. Per Martina e per i suoi compagni di classe l’isola dell’inclusione non è un’isola immaginaria ma è la Sicilia, che ridà vita a chi scappa dalla morte e dalla disperazione e cerca accoglienza lontano dalla propria terra.

Alla cerimonia di lunedì parteciperanno anche i genitori del piccolo Ahmed, che nel 2014 furono ospitati presso la Casa famiglia di Cristo Re.

DLT