Si svuota la tendopoli e chiude il campo profughi: I rifugiati saranno trasferiti entro domani

Si svuota la tendopoli e il campo profughi chiude, già da questo lunedì. Almeno, è questo il corso degli eventi che si prevede dopo i due giorni di mobilitazione di migranti e società civile avvenuti in seguito all’alluvione del campo profughi, il giorno di Santo Stefano. A migranti, enti di tutela e volontari non ha convinto, infatti, il semplice intervento dei vigili del fuoco per drenare il campo, dal momento che il terreno sarebbe rimasto comunque un pantano e la stessa situazione sarebbe ritornata ad ogni pioggia. Per questo, dopo aver dormito in un Istituto Religioso a Curcuraci, che si è reso immediatamente disponibile – su iniziativa degli attivisti e con il consenso delle istituzioni, è esplosa la protesta al Comune, dove molti di loro hanno cominciato lo sciopero della fame, cessato ieri sera – dopo due giorni – alla buona notizia che verranno trasferiti altrove e non saranno più costretti,dunque a rientrare nella tendopoli. Dopo il primo giorno di mobilitazione e un’altra notte passata “all’asciutto” grazie all’ospitalità dello stesso istituto che li aveva accolti la notte prima – accompagnati stavolta anche dall’assessore alla protezione civile Filippo Cucinotta – giorno 28 è stato quello decisivo per la risoluzione della vicenda: i 160 migranti, tra cui ventidue donne, verranno velocemente trasferiti altrove.

Il problema, adesso è dove andranno. I centri sprar, che offrono progetti di accoglienza assistita di gran lunga superiori ai Cara – centri d’accoglienza per richiedenti asilo – registrano il tutto esaurito e la speranza di avere nuovi posti è rimandata a Gennaio, quando ne verranno attivati altri. Per questo ci sono stati momenti di tensione, quando si stava effettuando il trasferimento del primo gruppo. Una quarantina di persone dovevano essere trasferiti a Pozzallo, ma l’intervento del circolo Arci Thomas Sankara ha fatto in modo che venti di loro siano rimasti in attesa di un luogo di destinazione migliore, dal momento che il centro di Pozzallo ha destato qualche perplessità. Gli altri venti hanno già lasciato la nostra città. Il gruppo che è rimasto verrà probabilmente dirottato su Siracusa. In queste ore altre sessanta persone verranno spostate ed altrettanto succederà dopodomani – come ci conferma il deputato nazionale dei 5 Stelle, Francesco D’Uva, che dopo il sopralluogo del 27, è tornato una seconda volta a monitorizzare il caso.Sembra quindi che la tendopoli in tempi brevi – già da lunedì, salvo imprevisti, sarà svuotata. Stavolta, però, non sembra neppure possibile che possa essere nuovamente utilizzata, magari in seguito al trasferimento di altri migranti.

L’Asp – azienda sanitaria provinciale – ha effettuato un sopralluogo nel campo per valutarne l’agibilità dal punto di vista igienico-sanitario e si può già affermare che l’esito della valutazione sarà negativo. Si attua così, lo stesso copione che ha portato allo svuotamento e alla chiusura per dichiarata inagibilità sanitaria del Palazzetto sportivo PalaNebiolo.

Resta da vedere se, su direttive del Ministero degli Interni, la Prefettura dovrà provvedere a trovare un altro luogo dove accogliere gruppi di migranti mandati nella nostra città per alleggerire i Cara, in sovraffollamento ormai cronico. L’ipotesi proposta da Palazzo Zanca di utilizzare il villaggio turistico le Dune, sembra tramontare, dal momento che il Comune, per rendere esecutivo l’atto, aspettava il via libera del Ministero. Un “ok” che non è arrivato e probabilmente non arriverà, essendo l’alloggio squalificato dall’ingiunzione della Procura della Repubblica che lo ha destinato alla demolizione. Tra le altre ipotesi sollevate in questi giorni nel corso degli incontri tra migranti, società civile e giunta a Palazzo Zanca, è stata sollevata quella dell’utilizzo delle aree militari dismesse, prima tra tutti la Caserma di Bisconte. In effetti, il Viminale si è detto disponibile al riutilizzo di queste aree per motivi civili.