Super esperti a Palazzo Zanca, Antonella Russo contro Signorino e Cama: inadeguati

L’arrivo a Palazzo Zanca dei super esperti del Centro Studi Enti Locali di Pisa continua a far discutere e a provocare reazioni. L’argomento è stato anche al centro dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, con numerosi interventi (vedi articolo a parte). La consigliera di area Pd , Antonella Russo, che ha già detto la sua in Aula, ha voluto rincarare la dose con un comunicato stampa, in cui rispetto al caso esploso in questi giorni evidenzia due aspetti: uno squisitamente tecnico e l’ altro prettamente politico.

Sul fronte politico, l’esponente sottolinea «la necessità politica ed amministrativa di ritiro della delega assessoriale alle politiche finanziarie ed alla gestione delle società partecipate affidata al prof. Guido Signorino da parte del Sindaco di Messina». Oltre all’assessore Signorino, nel mirino finisce anche il ragioniere generale, Antonino Cama. Antonella Russo chiede «la sospensione dall’incarico, e/o sostituzione per la sua conclamata inadeguatezza a gestire i servizi finanziari del Comune di Messina. L’affiancamento disposto a favore della società CSEL spa ne è la lampante prova»

Per la consigliera è ormai evidente «una gravissima incapacità politico/gestionale dei servizi finanziari del Comune di Messina, che solo in minima parte e solo con grave colpevole ritardo si è cercato di arginare con l’incarico in oggetto». La rappresentante del Pd considera emblematico aver dato «mandato al CSEL di intraprendere lo studio di fattibilità economico-finanziaria anche della soc. Multiservizi (con costo che pare non sia stato neanche quantificato…), mentre da proclami e progetti dell’Assessore al ramo tale società avrebbe dovuto essere già resa operativa entro il 31.12.2015».

Sotto il profilo tecnico, secondo la consigliera Russo la delibera di giunta n. 769 è «affetta da palese illegittimità: in primis per violazione del Codice degli Appalti… e dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità».

L’esponente del Civico Consesso spiega che «l’ affidamento avrebbe dovuto essere preceduto da invito ad almeno cinque concorrenti, invito che mai è stato invece effettuato; basterebbe ciò – scrive – per dichiarare senza tema di smentita che la delibera in esame è illegittima»

A proposito dei costi del progetto, la consigliera ricorda che la società toscana richiede il pagamento dei suoi onorari entro 30 giorni dall’emissione delle relative fatture, «e ciò significa che il Comune potrebbe essere chiamato ad anticipare tali somme nel caso in cui il rimborso del fondo o l’utilizzo del credito ottenuto siano successivi a tale data, quindi che tale attività sia a costo zero per l’Ente potrebbe non essere conforme al vero».

Antonella Russo evidenzia infine che – come si evince dalla delibera – già nel mese di marzo 2015 si era deciso di affidare il compito di affiancamento dei dirigenti al Centro Studi di Pisa , quindi ammonisce: «se si fosse agito con tempestività forse si sarebbe forse anche evitata la iattura di una mancata approvazione del bilancio previsionale 2015, entro il 31 dicembre dell’anno appena trascorso».

DLT