Elezioni amministrative: è il giorno dell’udienza al Tar

E’ il giorno del ricorso al Tar. A distanza di sei mesi tornano in primo piano le elezioni amministrative, e la competizione Accorinti-Calabrò dalle urne si sposta in Tribunale.

Oggi davanti al Tar di Catania sarà discusso il primo dei due ricorsi presentati contro il ballottaggio e con i quali viene chiesta la verifica dei verbali del primo turno e l’annullamento dell’elezione il 25 giugno di Accorinti.

Per l’udienza di merito, davanti al Collegio di tre magistrati: Biagio Campanella (Presidente) Dauno Trebastoni (relatore) Giuseppina Leggio (consigliere) si presenteranno l’avvocato Silvano Martella (per i ricorrenti Alessia Currò, Giovanni Cocivera, Giovanna Venuti) e, per il sindaco, l’avvocato Arturo Merlo, componente del Collegio di difesa del Comune,che ha presentato un contro-ricorso.

Nel frattempo, il 19 novembre, sono intervenuti in giudizio altri due ricorrenti: Fortunato Barrile e Salvatore Versaci (quest’ultimo designato assessore da Felice Calabrò), che saranno rappresentati dagli avvocati Andrea Scuderi e Giovanni Mania.

Tutto si gioca su 59 voti, tanti ne sono mancati a Felice Calabrò per vincere al primo turno ed evitare il ballottaggio. Sia i firmatari del primo ricorso, quello che sarà discusso oggi, che quelli del secondo ricorso (Eleonora Falduto, Rita Todaro e Giovanni Smedile, la cui udienza è fissata a gennaio) sostengono la tesi delle irregolarità registrate nelle operazioni di spoglio e avallate in sede di Ufficio Centrale Elettorale. I ricorrenti hanno chiesto il riconteggio delle schede, alla luce di alcune irregolarità riscontrate nella fase di verbalizzazione, in quella di acquisizione dati da parte del Ced, ed in ultimo in sede di Ufficio centrale elettorale in occasione del primo turno delle amministrative del 9 e 10 giugno, che ha poi portato al ballottaggio tra Calabrò ed Accorinti.

“L’illegittimità delle operazioni elettorali relativa al primo turno- è la tesi del ricorso- ha determinato l’illegittimo svolgimento del secondo turno di ballottaggio e, quindi, delle relative operazioni elettorali conclusesi con la proclamazione a Sindaco del candidato Renato Accorinti, in pregiudizio del candidato Felice Calabrò che avrebbe dovuto essere proclamato eletto al primo turno”.

Nelle istanze e nelle integrazioni sono state elencate le sezioni per le quali viene chiesta la verifica dei verbali e il riconteggio, quindi con apertura dei plichi.

L’avvocato Merlo chiede invece nel contro-ricorso l’inammissibilità dei ricorsi per difetto di legittimità attiva, elemento questo che riguarda alcune documentazioni presentate dai ricorrenti, e ribadisce che “non vi è alcuna indicazione sul collegamento tra i vizi di verbalizzazione nelle sezioni e l’alterazione del risultato elettorale”.

I TEMPI E GLI SCENARI. Cerchiamo di capire cosa accadrà oggi e quali sono i possibili scenari ed i tempi previsti.

Nell’udienza pubblica di questa mattina il Tar dovrà decidere se rigettare oppure accogliere l’istanza, dando luogo all’adempimento dell’istruttoria.

La decisione dovrebbe comunque essere resa nota in giornata: se viene emessa la sentenza con ogni probabilità si tratterà di rigetto, se invece non c’è sentenza si procede con un’ordinanza istruttoria.

In quest’ultimo caso si procede con l’istruttoria entro i tempi indicati nell’ordinanza dai giudici amministrativi. Il Tar disporrà quindi la verifica sui verbali che dovrà avvenire entro i termini stabiliti dal Collegio ed in Prefettura. L’ordinanza indica inoltre la data della successiva udienza, che sarà quella definitiva, di accertamento dei dati emersi dall’istruttoria. Le verifiche in Prefettura avverranno sempre in contradditorio, cioè alla presenza di tutte le parti, ricorrenti e contro-ricorrenti.

In tema di riconteggi elettorali il Tar di Catania, recentemente, ha fissato paletti e tempi rigidi per evitare che le fasi di verifica in sede prefettizia si prolungassero eccessivamente, ma è scontato che in ogni caso trascorreranno alcuni mesi per consentire l’accertamento. Il tempo dipenderà anche dal numero di sezioni per le quali dovrà essere effettuato il riconteggio delle schede.

Finita questa fase la successiva udienza davanti al Tar servirà per ufficializzare quanto emerso in istruttoria. La sentenza sarà quindi immediatamente esecutiva. Due le ipotesi: o la conferma del ballottaggio e quindi dell’elezione di Accorinti o la vittoria al primo turno di Calabrò e quindi l’annullamento della proclamazione dell’attuale sindaco.

La sentenza del Tar è appellabile al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa) in entrambi i casi. A sua volta il Cga può accogliere l’appello o rigettarlo e ribaltare o meno l’esito della decisione del Tar. In questo caso potrebbe accadere che un Accorinti confermato o un Calabrò divenuto sindaco per sentenza, potrebbero restare in sella solo nei mesi necessari al Cga per decidere. Ma siamo alle ipotesi.

Tutto dipenderà da quanto deciderà oggi il Tar: se accogliere o meno il ricorso.

In caso di rigetto il duello finisce qui ed appare assai improbabile che il secondo ricorso, quello da discutere a gennaio, rimetta in discussione tutto, in caso di accoglimento l’unico dato certo è che Messina resterebbe ancora una volta appesa al filo delle decisioni giudiziarie per quel che riguarda un’elezione. Una situazione che potrebbe protrarsi per mesi e gravare, anche se la giunta Accorinti ha sempre dichiarato che non sarà così, sulle decisioni di un’amministrazione che non ha alcuna certezza su un’eventuale data di scadenza anticipata o meno.

Rosaria Brancato