Sull’Albo degli avvocati di fiducia è scontro. “Ombre” anche sul Regolamento.

Lo avevamo anticipato ieri (vedi correlato), oggi arriva la conferma: la costituzione dell’Albo degli avvocati di fiducia del Comune, è destinata a sollevare un vespaio di polemiche. Le “prove” sono emerse durante la conferenza stampa convocata questa mattina dai consiglieri comunali Pergolizzi, Trsichitta, Melazzo e Calabrò (quest’ultimo assente per motivi di salute), che ieri hanno predisposto un ‘interrogazione inviata al sindaco in cui hanno chiesto delucidazioni in merito a tempi e modalità di un bando, necessario appunto la creazione dell’apposito organismo, di cui neanche il presidente dell’Ordine Forense (e presidente del Collegio di Difesa del Comune) Francesco Marullo di Condojanni, ha dichiarato di essere a conoscenza.

Ma facciamo un passo indietro. La giunta Municipale, con la delibera n°101 esitata 19 febbraio del 2010, ha votato il provvedimento con il quale è stato approvato il nuovo “Regolamento organico de Collegio di Difesa del Comune”. Documento che agli artt.16 e 17 prevede appunto l’istituzione di un “Albo di Avvocati aperto a professionisti, singoli e/o associati, esercenti l’attività di consulenza e patrocinio dinanzi a tutti i gradi della Magistratura, per l’affidamento degli incarichi professionali esterni”.

Ebbene, secondo quanto emerso questa mattina, il suddetto Regolamento sarebbe illegittimo. Ad affondare, normativa alla mano, è il consigliere Nello Pergolizzi, sostenuto dai colleghi Melazzo e Trischitta: «Questo regolamento è illegittimo. A chiarirlo in modo inequivocabile è la legge 142/1990, recepita in Sicilia con legge regionale n°48 dell’11 dicembre 1991. All’art 32 si prevede che “gli statuti dell’ente e delle aziende speciali, i regolamenti, l’ordinamento degli uffici dei servizi, sono di competenza del consiglio comunale in qualità di organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo”. Il regolamento esitato dalla giunta non è stato sottoposto all’aula, da qui l’illegittimità. Alla luce di tutto ciò mi occuperò personalmente di scrivere al segretario generale e al sindaco per chiarire la situazione. Mi domando che senso abbia creare un Albo dopo tre anni e mezzo di sindacatura, predisponendo poi un bando per “pochi intimi”».

Duri anche gli interventi del consigliere Melazzo, di professione avvocato: «E’ un fatto particolarmente sentito dalla categoria: per chi non lo sapesse gli avvocati danno un valore ben preciso alla toga che indossano e non possono certo essere trattati come merce di scambio per fini elettorali. Che senso ha predisporre un bando (di cui a questo punto è dubbia anche la legittimità, ndr) senza poi darne adeguata pubblicità, pubblicandolo solo sull’albo pretorio del Comune o attraverso comunicato stampa?».

Dello stesso tono l’intervento di Trischitta, anche lui di professione avvocato, che punta soprattutto sugli “sprechi” dell’amministrazione nella gestione del settore: «Il Collegio di Difesa, composto da 15 avvocati, costa alle casse di Palazzo Zaanca oltre 330 mila euro all’anno, gli avvocati percepiscono 1500 euro al mese più i relativi onorari per le cause che vengono loro affidate. Sebbene esista una decurtazione del 40%, secondo quanto previsto dalle nuove normative si potrebbero avere ulteriori limitazioni ed inoltre si potrebbe decidere di non corrispondere alcun onorario nel caso in cui la causa venga persa. Capitolo a parte per gli incarichi agli avvocati esterni, a cui spesso vengono affidate più cause che agli “interni” (ulteriori categoria rispetto al Collegio di difesa, ndr). Insomma c’è un grande caos e soprattutto un grande spreco».

Tuttavia, a margine della conferenza i consiglieri si dicono fiduciosi: «Confidiamo nel buon senso del sindaco che sicuramente riaprirà i termini del bando (in scadenza oggi, ndr)». Speranza che, in un primo momento, il sindaco non aveva confermato: «Non ho ancora ben contezza della situazione, a meno che non ci sia qualche errore non comprendo perché sia stata richiesta questa riapertura dei termini. L’informazione è stata data, il bando è stato pubblicato anche sul quotidiano locale (Gazzetta del sud, ndr)». E riguardo il coinvolgimento dell’Ordine degli avvocati, su nostra sollecitazione Buzzanca chiarisce: «Si tratta di un organismo privato, significherebbe che ogni volta, in casi come questi, ci si dovrebbe confrontare che ogni singolo Ordine professionale. Non lo ritengo necessario».

Diversa, naturalmente, la posizione del presidente dell’Ordine forense Francesco Marullo di Condojanni, contattato nuovamente questa mattina: «Sono fuori Messina, non ho ancora avuto modo di parlare con il sindaco. Se ritiene di non dover aprire i termine, come Ordine non possiamo certo imporre nulla, ma sicuramente sarebbe stato opportuno». Voci diverse che appaiono però decisamente “stonate” visto che il sindaco Buzzanca e il presidente Marullo, considerando il doppio ruolo di quest’ultimo (“numero uno” del Collegio di difesa), condividono o dovrebbero condividere le stesse “cause”. Ed infatti, nel primo pomeriggio, ecco la marcia indietro di Buzzanca: «Concederemo una proroga di quindici giorni». Evidentemente qualche problema c’era. (ELENA DE PASQUALEs)