Termini: “Scelta la variante per la condotta di Forza d’Agrò. A Calatabiano invece…”

La riunione era prevista per mercoledì sera ma è stata posticipata di 12 ore per consentire di raccogliere gli ultimi dati. Sul tavolo dell’Amam tutti gli elaborati tecnici, i rilievi topografici e le verifiche geologiche per stabilire il punto ottimale in cui dovrà passare la condotta per essere al riparo, a Forza d’Agrò. Nel pomeriggio, poi, un ulteriore sopralluogo per sciogliere definitivamente le riserve. “Si farà una variante del percorso per circa 150 o 200 metri – spiega il presidente dell’Azienda Acque, Leonardo Termini -, una nuova condotta che sarà agganciata alla vecchia in un tratto geologicamente stabile, per evitare qualsiasi problema ora e in futuro. Si tratta di un intervento risolutivo, non possiamo permettercene di provvisori”.

Definitivo è stato anche l’intervento di riparazione a Camaro: “Stiamo ancora lavorando – prosegue Termini – per migliorare la condotta, soprattutto nel vecchio assetto fognario, e valutiamo eventuali altri interventi. Prossimamente interverremo anche a San Saba, in vista del periodo estivo, e stiamo affrontando anche le problematiche dei depuratori. L’Amam, quando inizia a risollevarsi finanziariamente, cominciando a sgonfiare una mole di crediti ingiustificabile, lavora per rendere servizi ottimali”.

Torniamo a parlare di Forza d’Agrò, perché è lì il pericolo più imminente: “Per il progetto stimo sette giorni lavorativi – dice il presidente -, poi verrà presentato agli enti di competenza e, nel frattempo, si inizieranno le opere propedeutiche all’intervento, come la pulizia del territorio e la realizzazione di eventuali piste per arrivarci. Dopo l’ok ai progetti, avvieremo le gare per l’esecuzione dei lavori”.

Ma non è solo Forza d’Agrò il problema sui 60 chilometri di condotta che dal Fiumefreddo arrivano a Messina. L’Amam ha redatto uno studio di vulnerabilità, che individua diversi punti a rischio, e chiesto un finanziamento da 6 milioni, sia alla Regione sia nell’ambito del Masterplan, per la messa in sicurezza della condotta, mentre la Protezione Civile ha detto di avere esaurito i propri compiti. “Hanno ragione – prosegue Termini – ma vorrei ricordare che per i lavori di Calatabiano siamo ancora in attesa. Ci hanno detto che la soluzione provvisoria doveva durare tre o quattro mesi, invece siamo arrivati all’estate, abbiamo affrontato costi elevati e ora c’è pure il pericolo incendi”.

La speranza è che non ci siano nuove emergenze anche perché, nonostante le promesse, non è ancora disponibile l’alternativa Alcantara. “Conto di avere novità a breve – conclude il vertice dell’Amam -, poi farò una nota scritta in cui chiederò i motivi per i quali un’opera fatta con denaro pubblico rimane danneggiata per sei anni senza che nessuno intervenga. Non vogliamo scontrarci con Siciliacque, anzi vogliamo dialogare e collaborare ma dobbiamo tutelare i cittadini e non possiamo farlo certo obbligandoci all’acquisto dell’acqua. La acquisteremo al bisogno, in estate, quando c’è carenza a fronte di maggiore richiesta, anche a costi elevati, del resto abbiamo già speso 1 milione e mezzo nel momento dell’emergenza. E’ un dovere avere la condotta ottimale da utilizzare nel momento della necessità”.

(Marco Ipsale)