Donatella Sindoni passa al Grande sud. Su gettonopoli: “Non siamo tutti uguali, io sono meno uguale di altri”

Ho visto nascere il Partito Democratico dalla unione della Margherita con gli ex DS e, sin da subito, quello che doveva essere un nuovo partito ha mantenuto questa dicotomia non soltanto di schieramenti ma soprattutto di comportamenti. Dalle assemblee nazionali a quelle regionali ho sempre visto la spartizione delle poltrone, degli incarichi e delle cariche come da manuale Cencelli. Un partito perso in rivoli di assemblee, tesseramenti, primarie, statuti, carta dei valori, congressi ma sempre distante anni luce dai bisogni quotidiani di chi "tira la carretta"!! Un partito contraddittorio, da un lato aperto ai giovani e dall'altro verso per poter partecipare ad un'assemblea nazionale o regionale lo si doveva fare a proprie spese e dunque di fatto precluso a chi non avesse un reddito proprio. Ricordo, con amarezza, che persino nella assemblea delle donne democratiche quando nacque il famoso movimento "se non ora quando", in quei due giorni romani ho visto riunioni no stop in cui,a parte parlare delle abitudini sessuali del Presidente Berlusconi, si cercava di spartire poltrone e incarichi anche quelli di dubbia importanza come se la reale motivazione di quella assemblea risiedesse per l'appunto nelle profetiche parole: se non ce li spartiamo adesso le poltrone quando avremo un'altra opportunita'? Un partito che trovava sempre la scappatoia allo Statuto per far candidare chi avesse piu' delle tre famose legislature e, qualora non si riusciva a trovare la quadratura del cerchio, si poteva sempre passare la palla ad un parente prossimo( Cardinale docet ) o in un collegio senza rischi dove poter fare eleggere persone totalmente avulse col territorio in cui, dall'alto, erano candidate (vedi moglie dell'On Fassino). Un partito giustizialista a corrente alternata tanto da deliberare sull'autorizzazione a procedere per l'On. Francantonio Genovese immolato sull'altare del giustizialismo preelettorale delle europee, primo vero banco di prova di chi con un "stai sereno" era riuscito a diventare premier non legittimato da nessun voto, salve poi a Maggio, quando non aveva piu' la necessita' di "asciugare la bava alla bocca dei grillini", anzi, dovendosi garantire la tenuta del governo, negare l'autorizzazione a procedere per l'On Azzolini. Sin da febbraio 2015 insieme al collega Zuccarello avevamo intrapreso un percorso con Missione Messina , distanti e distinti dalle politiche di un PD che ahi noi non c'era piu' o non c'era mai stato!E quanta amarezza alle esternazioni no sense di un commissario che, arrivato in citta', ci etichettava come "quattro personaggi in cerca d'autore" e si dichiarava alleato fedele di Accorinti come se quet'ultimo fosse il candidato sindaco a Messina in quota PD. E a queste dichiarazioni, appena un paio di giorni dopo, seguivano degli incontri in cui, con toni degni dei migliori rais, ci intimavano che, se non avessimo votato la sfiducia ad Accorinti (decisione presa nel frattempo a Roma) dovevamo considerarci fuori dal partito, corroborando l'assunto con una reboante bestemmia da parte dell'On Aiello. Un Renzi quindi preoccupato a gestire il malcontento dei Messinesi ma non altrettanto premuroso nei confronti di un intero popolo siciliano schiacciato da un governatore, che il PD continua sostenere, che si occupa piu' di pratiche di "sbiancamento" piuttosto che preoccuparsi di dare seguito a riforme, come ad esempio quella delle province, o a mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale e puntualmente disattese. Per non parlare poi del sostegno al governo Lombardo pur di potersi continuare a sedere in giunta in barba a quanto dichiarato dalla allora candidata PD alla regione Sicilia On Anna Finocchiaro: "lombardismo-cuffarismo" facce diverse della stessa medaglia!" Infine,abbandonati a noi stessi, come se fossimo degli appestati perche' indagati nella vicenda "gettonopoli" e liquidati da un"Carbone" che, scandalizzato per le vicende giudiziarie altrui ( le sue vengono taciute) neanche ci convoca per programmare e parlare di "tesseramento". Anzi, spuntano liste di "proscrizione" e l'affidamento del tesseramento ad Alessandro Russo che, giacche' in un'intervista rilasciata dal commissario ad un'emittente nazionale, in cui dice che il candidato sindaco verra' scelto con l'uso delle primarie e il candidato perdente non dovra' andare via con la palla ma collaborare lealmente col candidato vincente, voglio rammentare che quella "palla", insieme al collega Quero, l'hanno messa nella rete del sindaco Accorinti facendoci perdere di fatto per soli 50 voti circa, l'elezione del candidato PD a sindaco di Messina( l'ultimo comizio della campagna elettorale vide la partecipazione di Renzi in persona a Piazza Duomo) e tutto questo, per intenderci, non perche' avessero "le cetre appese e non potevano cantare" ma soltanto perche' ad Alessandro Russo era stata negata la possibilita' di candidarsi a presidente della V circoscrizione perche' e' vero che da sempre nel PD " A sciarra e' pa cutra!".

Continuo , aderendo a Grande Sud, a fare la politica che ho sempre fatto a fianco degli ultimi, battendomi per i diritti e onorando il mio mandato con impegno e onore mettendoci sempre cuore e faccia. Ai varii "moralisti"di turno che dietro un nickname celano la loro identita' per potere sparare giudizi e commenti sulle persone pensando di poterne calpestare la dignita' dico anticipatamente che, fino a quando non avranno capacita' e coraggio per censurarmi sottoscrivendo cio' che hanno da dire firmandosi col loro vero nome e cognome, per quel che mi riguarda sono solo "Buddaci"! A quelli che invece come la Risitano o il Sindaco Accorinti hanno la tracotanza di manifestare il loro disgusto verso chi starebbe transumando altrove per "mero vassallaggio" dico che fra i miei ideali c'e' il rispetto dell'amicizia, la lealta', il non giudicare per non essere giudicata, il non ergermi mai su un piedistallo come se io fossi il profeta e tutto il resta il nulla, il garantismo senza preconcetti verso chi mi sta piu'o meno antipatico. E' vero, Signor Sindaco, non "siamo tutti uguali", come lei dichiara ed io infatti ne sono la prova vivente. Io , in qualita' di Presidente della VI Commissione Consiliare sono indagata per falso ideologico (art 479 c.p.) perche' in un'unica seduta di Commissione( quella del 21 Gennaio 2015) avrei aperto la seduta senza che ci fosse il numero legale. Posto che mi sono fatta gia' interrogare dal PM tengo a sottolineare che in quella seduta (particolare ovviamente filmato e registrato) la sua consigliera di CMDB Ivana Risitano, dopo aver apposto la sua firma, resta in commississione UN MINUTO E QUINDICI SECONDI ed esce ma lei, quella che oggi fa la conferenza stampa , per quest'unica commissione non e' indagata mentre io si proprio perche' e' vero il principio che NON SIAMO TUTTI UGUALI!!!Alla Consigliera Risitano che, da grande docente quale sicuramente e' si preoccupa di trasfondere ai suoi discepoli il concetto che non siamo tutti uguali, vorrei spiegasse ai suoi alunni come possa accadere che per la giustizia c'e' chi si trova indagata e messa alla gogna e chi invece, come lei, non ha neanche la decenza di TACERE! Io, per parte mia, guardo dritta negli occhi i miei tre figli e a loro soltanto chiedo scusa per gli insulti che in questi giorni a causa mia, involontariamente, stanno subendo e a chi mi ha dato fiducia col proprio voto dico che coerente coi miei principi e i miei ideali fra una" copia", "una brutta imitazione" preferisco scegliere sempre " l'originale" e che ora come allora e come sempre sono al loro fianco e a fianco dei miei concittadini che chiedono soltanto che vengano riconosciuti i loro diritti in una citta' piu' vivibile e piu' a dimensione umana.

DONATELLA SINDONI