Solo voli per Roma e Milano da Reggio. Nuova corsa serale Sais da Catania, ma servono tutte linee dirette

La storia si ripete per l’ennesima volta. Le uniche destinazioni fisse da e per l’aeroporto di Reggio Calabria restano Roma e Milano, mentre le poche altre hanno vita breve, qualche anno nella migliore delle ipotesi. Accade così che Alitalia chiuderà la tratta con Torino il prossimo 24 ottobre, che Volotea preveda gli ultimi voli per Genova e Venezia il 13 settembre, con la possibilità di prolungare le tratte solo fino al 1 novembre, e che persino Blu Express mantenga il volo verso Milano solo fino al 24 ottobre.

Negli anni si sono sprecate tante parole sull’aeroporto di Reggio, senza che mai nulla cambiasse. E, soprattutto, si sono sprecati tanti soldi. Anche da parte della Provincia di Messina, che dall’entrata in Sogas, la Società di gestione dell’aeroporto dello Stretto, ha avuto solo grane e mai alcun beneficio. Un capitolo, anche questo, destinato a terminare a breve con l’abolizione delle province siciliane e la nascita delle città metropolitane e dei liberi consorzi.

Dopo l’exploit del 2012, quando lo scalo reggino aveva chiuso l’anno con la punta massima di 569mila passeggeri, si è registrato un calo del 2 % lo scorso anno e un ulteriore calo del 4,4 % se consideriamo i primi sette mesi del 2014. Calo che potrebbe aumentare ancora negli ultimi mesi dell’anno.

Per i messinesi, a questo punto, l’aeroporto di Catania, tranne che per le destinazioni di Roma e Milano, non è più una scelta ma un obbligo. Tutti i discorsi sull’area metropolitana dello Stretto, in questo campo, sono privi di senso anche perché gli stessi reggini diventano sempre più costretti a volare da e per Lamezia.

Sul fronte Fontanarossa, almeno quello, c’è una buona nuova. La Sais, la società che gestisce il collegamento via pullman tra Messina e l’aeroporto, ha finalmente programmato una corsa in tarda serata, a partire da oggi, con partenza dall’aeroporto alle 22.45. Non è prevista il sabato e la domenica ma è comunque una novità importante, visto che per anni l’ultima corsa è stata quella delle 20.45, orario che, se sprovvisti di mezzo privato per tornare a Messina, non consentiva di accedere ad alcuni voli di rientro.

Il paragone tra le due realtà neppure regge. Fontanarossa è il sesto aeroporto italiano, dietro Roma Fiumicino, i tre nell'orbita di Milano (Malpensa, Linate e Orio al Serio) e Venezia. Contava 6 milioni 794mila passeggeri nel 2011, 6 milioni 246mila nel 2012 (quando però l’aeroporto è rimasto chiuso un mese per lavori), 6 milioni 400mila nel 2013, e adesso 4 milioni 140mila nei primi sette mesi del 2014 (con un incremento del 14,2 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ai quali ne vanno aggiunti 412mila nei primi 15 giorni di agosto, più di quanto l’aeroporto di Reggio abbia fatto nei primi sette mesi dell’anno, con 304mila passeggeri. A Catania operano 17 compagnie aeree (più 22 stagionali), a Reggio 3 ma presto saranno solo in 2. Le conseguenze sul costo dei biglietti aerei sono chiare, pur se il confronto resterà solo su Roma e Milano.

Messina e la sua provincia possono davvero poco sull’incremento dei voli. Nello scorso mese di aprile è giunto un finanziamento da 2 milioni 855mila euro per l’aeroporto di Reggio, quali “oneri di servizio pubblico finalizzati alla continuità territoriale” e dunque principalmente a favore dell’utenza messinese. Il sindaco Accorinti, il commissario della Provincia, Romano, ed il commissario della Camera di Commercio, De Francesco, avevano scritto al Ministero per chiedere che quei fondi venissero destinati al check in a Messina e a tariffe scontate per i residenti. Finora nulla di tutto ciò ma, anche qualora fossero finalmente riconosciute queste agevolazioni, cosa farsene in mancanza di voli?

Il rischio è quello di incorrere in un dannoso campanilismo a favore dell’area metropolitana dello Stretto e contro la realtà dei fatti. La maggior parte dei messinesi continua a volare da e per Catania e raggiunge l’aeroporto tramite i pullman Sais. Ed è qui che la politica messinese si deve impegnare per ottenere un obiettivo molto più utile e facile rispetto all’incremento di voli da Reggio. Al momento esistono 16 corse giornaliere in direzione aeroporto e 13 in direzione inversa. Di queste, però, ben 7 verso Catania e 3 verso Messina non sono collegamenti diretti ma transitano all’interno della città etnea dove effettuano tre fermate. In caso di voli nazionali, ci si ritrova a trascorrere più tempo in pullman che sull’aereo. E non si tratta solo di impiegare la bellezza di un’ora e cinquanta minuti per raggiungere l’aeroporto ma anche di correre il serio rischio, in caso di traffico nel centro di Catania, di perdere un aereo.

Le restanti corse hanno invece la durata di un’ora e venti minuti, che si riducono a un’ora e dieci minuti se si considera il tragitto a partire dalle fermate di viale Boccetta o di Tremestieri. Un tempo decisamente più accettabile e che, anche su questo aspetto, fa concorrenza all’aeroporto di Reggio, visto che per raggiungere lo scalo calabrese, tra metromare e bus navetta, si riescono a risparmiare solo pochi minuti.

La politica messinese non si è invece mai interessata del problema. Vero è che la Sais è una compagnia privata ma è anche vero che svolge un servizio fondamentale, e senza alcuna concorrenza, per i collegamenti con l’aeroporto. Possibile che non si possa dedicare la linea esclusivamente ai messinesi, che la utilizzano eccome, con tutte le corse da e per lo svincolo di Fontanarossa della tangenziale di Catania?

(Marco Ipsale)