CapitaleMessina: “Atm, più che un fiore all’occhiello sembra un grande bluff”

Per CapitaleMessina la nuova vita dell’Atm non è davvero così florida. Nonostante i finanziamenti riacciuffati che hanno permesso di acquistare 17 bus lo scorso anno e altri 32 che dovrebbero arrivare entro fine anno. Nonostante un trasporto pubblico che adesso si vede a differenza di quanto accadeva appena tre anni fa. Nonostante progetti che puntano a migliorare e modernizzare azienda e servizi. Per l’associazione in realtà è tutto un grande bluff. A dirlo è il documento firmato dall'esperto di Finanza Pubblica Paolo Bitto e dal portavoce del Movimento Gianfranco Salmeri che ha voluto confrontare i numeri attuali non con il 2013, primo anno dell’amministrazione Accorinti, ma con gli anni precedenti, cioè il triennio 2010/2012. Un’analisi che ha portato ad una conclusione: i dati dell'era Accorinti sono decisamente peggiori.

Ecco nel dettaglio l’analisi di CapitaleMessina con un metodo di comparazione "a specchio" confrontando il biennio 2011/2015, 2012/2014, 2012/2013.

Per quanto riguarda i risultati economici si rileva che la vendita dei biglietti nel triennio 2010/2012 ha fruttato più denaro rispetto al triennio successivo (nel 2010 euro 2.722.056, nel 2015 euro 2.302.373; nel 2011 euro 2.526.978 nel 2014 euro 1.768.372; nel 2012 euro 2.083.483 nel 2013 euro 1.789.810)

Anche la vendita di "gratta e sosta" ha dato risultati migliori nel triennio 2010/2012 (nel 2010 euro 2.591.394 e nel 2015 euro 2.361.628; nel 2011 euro 2.518.066, nel 2014 euro 2.109.718; nel 2012 euro 2.256.474, nel 2013 euro 2.097.674.).

Per quanto concerne i chilometraggi percorsi da autobus e tram nel 2010 si percorrevano complessivamente Km. 3.959.750, nel 2015 Km 3.348.965; nel 2011 Km. 3.066.001 nel 2014 Km. 2.851.608; nel 2012 Km. 2.740.186 e nel 2013 Km. 2.377.760

Quindi, diversamente da quanto raccontato dall'Amministrazione, le performance economiche, ma anche i chilometri percorsi, con un numero di autobus oltretutto quasi triplicato, sono peggiori nell'ultimo triennio rispetto al precedente.

Se analizziamo la situazione patrimoniale con lo stesso metodo, riscontreremo che per quanto concerne i debiti verso i fornitori nel 2010 l’azienda presentava una esposizione per euro 11.676.989 mentre nel 2015 per euro 13.948.111; nel 2011 per euro 12.951.386 e nel 2014 per euro 13.667.336; nel 2012 per euro 13.194.938 e nel 2013 per euro 13.574.200.

Mentre nel capitolo debiti tributari/previdenziali, nel 2010 l’azienda aveva una esposizione debitoria per euro 16.957.139, nel 2015 per euro 34.400.367; nel 2011 per euro 14.200.295, nel 2014 per euro 25.633.885; nel 2012 per euro 16.531.186 e nel 2013 per euro 22.151.258.

Tranne la situazione bancaria, vi è quindi un incremento di tutte le posizioni debitorie nell'ultimo triennio e si rileva particolarmente critica l’esposizione tributaria e previdenziale che genera oneri finanziari notevoli.

A tal proposito vorremmo ricordare che uno dei principali motivi che ha spinto l’amministrazione a costituire una nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti si deve al fatto che Messinambiente S.p.A. è gravata da notevoli oneri finanziari dovuti alla enorme massa debitoria tributaria e previdenziale. Quindi in sintesi nel primo triennio dell'era Accorinti l'ATM ha incassato meno, generato meno ricavi e percorso meno chilometri, con un numero di mezzi superiore, ed ha accumulato più debiti, rispetto al triennio precedente. E ci piacerebbe capirne il perché. Ed un ulteriore interrogativo nasce dall'analisi della critica situazione finanziaria dell'ATM: è nelle condizioni l'azienda di sopportare il taglio dei trasferimenti dal Comune di Messina nei prossimi dieci anni, come previsto nel piano di riequilibrio, per ben 31.496.700 euro?”.

CapitaleMessina non considera che in realtà in 17 nuovi bus sono arrivati a 2015 inoltrato, dunque l’incremento chilometrico si dovrà testare soprattutto sul bilancio 2016. Poi c’è un contratto di servizio tra Atm e Comune che fissa precisi paletti, anche finanziari, che l’azienda dichiara di aver rispettato e sarà possibile scoprirlo sempre nel bilancio dell’anno scorso. Ma per il movimento nessun dubbio: altro che fiore all’occhiello.