Fiera chiusa. CMdb: “I confini portuali devono essere cambiati”

"Anni di inefficienze che hanno prodotto la chiusura progressiva del fronte mare cittadino, il fallimento della storica Fiera messinese con l'annesso degrado e abbandono delle aree su cui insisteva, la paralisi della costruzione del porto di Tremestieri, l'accumularsi di un tesoretto presunto mai reinvestito sulla collettività, la mancata soluzione del transito dei tir dal centro urbano". E' il giudizio negativo di Cambiamo Messina dal basso sull'Autorità Portuale, che prosegue anche sulla scelta di aprire la Fiera d'estate solo per eventi di pochi giorni.

"Il commissario De Simone – dice CMdb -, con palese contraddizione, annuncia di esser pronto ad affidare la Fiera, ma solo per pochi giorni, indicando come responsabile di questa limitazione dapprima l'amministrazione comunale, con cui non ha trovato una base di accordo nelle modalità di affidamento e poi i problemi di gestione degli spazi attualmente oggetto di lavori. La domanda sorge quindi spontanea: se l'accordo col Comune ci fosse stato, come avrebbe superato De Simone il problema dei lavori? Non sarà forse il più banale degli alibi?".

Per il Movimento Cambiamo Messina dal Basso, "non può essere pensabile che un'area, palesemente sottratta all'uso pubblico, rivendicata dall'Authority come area portuale di cui si fatica a comprenderne la finalità, sbarrata con una cancellata ininterrotta e consegnata da decenni al degrado, debba trovare la copertura dell'amministrazione comunale per essere aperta poche settimane l'anno per concerti e manifestazioni ludiche o culturali. La parte di città che ritiene che abbia senso considerare il Quartiere fieristico come demanio marittimo ne accetti serenamente le conseguenze. Si abitui a vedere recinzioni e biglietti d'ingresso, accetti l'idea di nuove aree commerciali e industriali nel centro cittadino, dimentichi in fretta la stagione dei concerti e dei festival del cinema e si prepari a vedere una nuova gestione, decentrata in qualche palazzina di Gioia Tauro, e la smetta di tirare in ballo le altre amministrazioni quando c'è da offrire specchietti per le allodole".

Per i rappresentanti del movimento, però, un'alternativa ci sarebbe. "Forse questo periodo di grande transizione, nel passaggio tra Autorità Portuale di Messina e Sistema Portuale del Tirreno Meridionale, è l'occasione giusta. Il momento per abbassare astii e interessi di parte e cercare di ragionare serenamente per un equo e sensato ripensamento dei confini portuali. La migliore occasione per dare nuovo impulso e vitalità a una città che ha bisogno di grandi stimoli di rinascita, imprescindibili dal suo rapporto con il mare".