Che fine hanno fatto le opere dell’ex ufficio “Programmi Complessi”?

Recupero della Real Cittadella; Piano particolareggiato di Capo Peloro; Nuova viabilità di collegamento Granatari – via Marina; Adeguamento e riqualificazione della via Panoramica dello Stretto; Variante Faro Superiore – Tono; Completamento della viabilità Torrente Papardo – Faro Superiore. Che fine hanno fatto le opere dell’ex Ufficio Programmi complessi?

Queste sono soltanto alcune delle opere che il consigliere comunale Libero Gioveni elenca e rievoca a gran voce, ricordando che più di 3 anni fa (era la fine dell'agosto 2014) il sindaco Accorinti presentò a Roma all’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi inserendole nel contesto della cosiddetta "Agenda Messina", estrapolandole dal preziosissimo Ufficio "Programmi Complessi", che però la sua stessa Amministrazione soppresse al suo insediamento.

“Non possono bastare le recenti firme sui contratti negli appalti del nuovo porto di Tremestieri e della nuova strada di via Don Blasco – esordisce Gioveni – perché la paralisi nel settore edile è talmente “incancrenita” ormai che occorre fare di più, soprattutto dove già era stato avviato un percorso. Come si è potuto pensare di presentare all’epoca al Governo un elenco di progetti da sostenere quando gli stessi ancora gravano e giacciono indisturbati sulle scrivanie di un sottodimensionato ufficio dei lavori pubblici?”.

Per Gioveni le opere compensative del ponte, per le quali Accorinti aveva chiesto, appunto, aiuto all’ex premier Renzi, potevano rappresentare una grande risorsa per lo sviluppo infrastrutturale della città e per far ripartire con slancio e vigore l’edilizia.

“Attraverso quali azioni politiche a supporto dell'Agenda Messina si era inteso chiedere al Governo sostegni economici per questi progetti, visto che nei fatti sono stati totalmente snobbati con la chiusura dell'ufficio che se ne stava minuziosamente occupando? Anziché, quindi, disquisire solo sulla Variante o pensare addirittura a ridimensionare l’ufficio condono, De Cola e compagni valutino, con un “colpo di coda” di fine mandato, di riaprire il prezioso Ufficio Programmi, ridando la giusta valenza sociale e strategica a delle opere infrastrutturali su cui la prossima Amministrazione potrà investire e scommettersi per lo sviluppo della città”.