Secondo giorno, le porte restano chiuse. Nuovo appello della Croce Rossa

Prima vera nottata per i 52 ragazzi ospiti al Pala Nebiolo di Conca d'Oro.

Ospiti "segregati", si potrebbe dire, almeno fin quando la Prefettura non deciderà di aprire le porte. Hanno spazi esterni, gazebo attrezzati, sedie e tavolini su cui rilassarsi, chiacchierare, godere del sole nostrano. Eppure sono chiusi, sigillatamente chiusi.

E Messina attende che si decida sul loro futuro, vuole sapere, conoscere.

“Gli abitanti della zona sono divisi in due categorie – spiega il consigliere della V Circoscrizione, Paolo Barbera – e questo è emerso dal consiglio che abbiamo tenuto due giorni fa, proprio sull’argomento. Alcuni hanno accolto la notizia positivamente, vogliono aiutare e ci domandano come sia possibile farlo. Altri, invece, hanno timore”.

Perchè proprio lì, accanto il Pala Nebiolo dell'Annunziata, sorge il nuovissimo Istituto d'Arte Basile.

“Alcuni genitori hanno fatto lamentele – ha aggiunto Barbera – perchè temono per i figli. Io la chiamo: paura del nuovo”.

Paura del nuovo, ma anche paura del non sapere, del non conoscere il futuro che attende questi giovani, provenienti da terre lontane, di guerra, giunti qui sui barconi degli scafisti della morte, così come li ha soprannominati l'Espresso.

Messina non sa, e attende.

Cosa? Un cenno, una decisione, un “adesso potete sapere” della Prefettura che sta coordinando e gestendo tutta l’accoglienza.

Gli unici appelli che giungono sono quelli della Croce Rossa che chiede generosità e solidarietà.

“Ci rivolgiamo a tutti: servirebbero stendini, pacchi di biscotti, the e termos. Se potete, aiutate anche voi con questi piccoli gesti”.

Veronica Crocitti

@VCrocitti