cronaca

“Aiutami a salvare mio figlio”, ma finisce sotto estorsione. I dettagli dell’arresto del finanziere

BARCELLONA – E’ in carcere a Termini Imerese Giuseppe Sottile, il sottufficiale della Guardia di Finanza di Milazzo e in servizio a Reggio Calabria, arrestato con l’accusa di estorsione.

Domani il brigadiere va al confronto col giudice che ha siglato il provvedimento, accompagnato dal suo avvocato Giovambattista Freni. All’interrogatorio potrà dare la sua versione dei fatti, oppure tacere in attesa degli sviluppi dell’indagine. L’uomo era abbastanza noto per i suoi meriti di servizio, in passato ha ricevuto anche un encomio solenne per le tante inchieste contro la criminalità alle quali ha contribuito.

Forse anche per questo è a lui che si è rivolta la vicina di casa, chiedendogli di aiutarla a portare il figlio fuori dal tunnel della droga. Il finanziere però, secondo la ricostruzione dell’accusa, le avrebbe estorto denaro, o meglio sarebbe stato il “mandante” dell’estorsione messa a segno dal presunto complice calabrese, che ha precedenti con la giustizia alle spalle.

“Voglio che mio figlio smetta di drogarsi, che non compri più quella robaccia, aiutami”, avrebbe in sintesi chiesto la donna al vicino di casa militare. Anziché ricevere aiuto, però, è finita sotto scacco. Per saldare il debito con alcuni spacciatori, il presunto complice calabro si sarebbe offerto di mediare con loro, ma dietro diverse telefonate di minaccia avrebbe preteso 12 mila euro, consegnati. Dietro tutto c’era il finanziere, secondo la Procura di Barcellona. Ecco perché il sostituto procuratore Carlo Bray ha chiesto ed ottenuto l’arresto del sottufficiale, che domani andrà al faccia a faccia col GIP Giuseppe Sidoti.