Preso l’autore dell’incendio alla macchina della preside. E’ un giovane rumeno

Agli agenti della Squadra Mobile che sono andati a prenderlo, ha ammesso di aver dato alle fiamme l’auto della Preside della Scuola Albino Luciani, anche se ha poi farfugliato di aver sbagliato macchina e istituto, come se il suo vero obiettivo fosse un altro.

Si chiude con un rumeno ventenne denunciato per incendio doloso il cerchio sul secondo attentato incendiario a Fondo Fucile, quello che lo scorso lunedì ha visto come protagonista la Citroen C3 azzurrina della dirigente scolastica Grazia Patanè.

Pochissimi dubbi sul fatto che vi siano collegamenti diretti con gli incendi che, solo la scorsa settimana, avevano invece avuto come protagonisti la Bmw di un pensionato della zona e la Mercedes Cabrio di una docente della stessa scuola.

Seppur a provocare materialmente i due episodi siano infatti state due persone diverse (nel primo caso un 13enne alunno dell’Albino Luciani che aveva ammesso il fatto, anche lui dichiarando di aver sbagliato bersaglio per ben due volte), è più che probabile che sia tutto da ricondurre alla stessa pista scolastica, e nello specifico ad alcuni contrasti alunni-docenti avuti lo scorso anno per qualche bocciatura mal gradita, forse anche la stessa che aveva innescato i primi atti incendiari.

Le indagini degli inquirenti, anche in questo caso, si sono rivelate fruttuose nel più breve tempo possibile. La scorsa volta, il ragazzino responsabile era stato individuato in sole 24 ore e, messo alle strette, aveva infine ammesso il fatto dando la propria versione. Adesso ad esser incastrato dalla testimonianza di qualcuno è stato un ragazzo rumeno, forse “mandato” da qualcuno con indicazioni precise. L’attenzione sugli episodi rimane comunque alta, soltanto ieri il Prefetto Stefano Trotta aveva predisposto l’intensificazione della presenza delle Forze dell’Ordine nella zona. Così come rimane alta la presa di coscienza di quel che è accaduto, da un punto di vista sociale, in una zona “particolare” dove un disagio scolastico è arrivato a sfociare in vera e propria violenza.

(Veronica Crocitti)