«Sogas, basta con gli sprechi». La Uil rilancia l’ipotesi di un aeroporto per Messina

Rilanciare l’ipotesi di un aeroporto per Messina. Nasce da qui la richiesta della Camera sindacale provinciale Uil di Messina di convocare a livello provinciale una conferenza dei servizi che finalmente punti al raggiungimento di un obiettivo imprescindibile per lo sviluppo di una provincia ad altissima vocazione turistica come la nostra. «Il colpo di mano del consiglio provinciale che lo scorso 23 agosto – spiega Costantino Amato, segretario provinciale della Uil – ha bocciato la ricapitalizzazione della Sogas, la società di gestione dell’aeroporto dello Stretto, decretando l’uscita della Provincia Regionale, titolare del 26,67% delle azioni, dal capitale sociale della società, ha posto fine a un capitolo imbarazzante per l’amministrazione. Un’amministrazione che nel Tito Minniti aveva creduto e investito, spingendo fino all’iniezione di oltre 600 mila euro necessari per la ricapitalizzazione, ritenuta indispensabile per mantenere in vita la società sino alla privatizzazione e in attesa che i messinesi provassero affezione per uno scalo che per i viaggiatori comporta numerosi disagi».

«Pur volendo, infatti, considerare la buona fede di chi amministra – continua Amato – non si può sottacere il fatto che la provincia Regionale si sia tuffata nell’affare Sogas con una noncurante leggerezza. Non si può chiudere un occhio sugli 800 mila euro circa spesi sin qui dall’amministrazione Ricevuto per foraggiare la Sogas, società con perdite accumulate negli ultimi dieci anni per circa 30 milioni di euro, ed un passivo annuale per gli ultimi quattro anni di circa 4 milioni di euro. Non si può non soppesare il flop dei collegamenti veloci con l’aeroporto, un servizio appaltato per 23 milioni di euro in tre anni. Un servizio di fatto poco funzionale e costosissimo che ha lasciato insoddisfatto l’85 per cento dell’utenza, spiazzato dall’alto costo del biglietto, dalle modalità di abbonamento, dagli orari non rispettati e poco funzionali alla coincidenza dei voli da e per l’aeroporto e soprattutto dalla necessità dettata dalle cattive condizioni meteomarine di deviare verso il porto di Reggio Calabria, con inevitabili disagi per i pochi coraggiosi utenti. Una variabile, quella dell’inadeguatezza del molo del Tito Minniti che avrebbe dovuto essere valutata prima di promuovere a spron battuto il servizio. Senza contare la beffa del check in a Messina, per il quale la stessa Sogas ha richiesto alla Provincia di Messina un balzello di 50.875 euro al mese».

«La domanda che ci poniamo a questo punto – prosegue Amato – è se rassegnarci ai lunghi e caotici check in di Fontanarossa, aeroporto sempre più internazionale e trafficato e chiedere una volta per tutte a gran voce che la politica tutta si impegni per la creazione di un aeroporto per Messina. Non è pensabile, infatti, immaginare un territorio come il nostro, ad alta vocazione turistica, senza vie di comunicazione veloci. In una società in cui anche le vacanze divengono più brevi diviene necessario infatti garantire spostamenti rapidi per essere competitivi dal punto di vista commerciale. Diventa imprescindibile avere un aeroporto che serva la città, l’area dei Nebrodi, le Isole Eolie e il bacino del milazzese. Un aeroporto tutto messinese. Il consiglio provinciale valuti, scevro da ogni tipo di interesse politico, l’opzione tecnicamente più adeguata (ad esempio tra la Valle del Mela e Torrenova) e quella che meglio si confà alle esigenze del territorio, anche in termini di impatto ambientale. Dopo di che si prenda una decisione in tempi rapidi, si convochi una conferenza di servizi e si coinvolgano i privati, peraltro già interessati a questo tipo di operazione. Alla politica – conclude Amato – il compito di dare un segnale forte e sposare una iniziativa, già da più parti acclamata, in nome dello sviluppo del territorio e dell’occupazione».