Latte, latticini e formaggi fanno male o no?

Il latte possiede innumerevoli proprietà, è un nutrimento completo, ricco di proteine, grassi, zuccheri, sali minerali e vitamine. I mammiferi di tutte le specie lo producono per alimentare i propri cuccioli fino allo svezzamento ovvero fino a quando saranno in grado di nutrirsi autonomamente. Il latte favorisce la crescita e per questo la sua composizione nutrizionale è così complessa. Da qui nascono numerosi studi e notizie contrastanti.

Appena qualche giorno fa, il nuovo rapporto del World Cancer Research Fund International ha affermato che il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari diminuisce il rischio di cancro del colon-retto. Dati contrastanti diffusi da altri studi, invece, riguardano le patologie cancerose di seno e prostata. In particolare, sotto accusa finiscono i prodotti derivati dal latte e, per le donne a rischio, gli alti livelli di estrogeni contenuti nel grasso animale. Altri ricercatori si concentrano sulla relazione tra consumo di latte ed aumento del fattore di crescita nel sangue, insulino-simile o IGF-1.

I dubbi riguardano anche il calcio, minerale indispensabile per la salute delle ossa insieme a fosforo, magnesio, vitamina D e quelle del gruppo B. Sappiamo tutti che il latte è ricco di calcio e che il suo apporto è fondamentale per bambini e adolescenti ma per gli adulti sembra essere diverso. Se da un lato c’è chi raccomanda il consumo di latte e derivati per prevenire e curare l’osteoporosi, dall’altro si sostiene che sia addirittura controproducente. Il latte contiene calcio ma anche proteine animali, pare che per smaltire queste ultime l’organismo metta in atto dei processi che alla fine provocano l’erosione del calcio già contenuto nelle ossa dello scheletro che viene poi espulso con le urine.

I grassi del latte potrebbero incidere sul bilancio calorico giornaliero ed aumentare il colesterolo mentre gli zuccheri, lattosio e galattosio, provocherebbero infiammazione cronica, malattie cardiovascolari ed invecchiamento precoce. L’intolleranza al lattosio, oggi, colpisce circa il 50% della popolazione italiana. Circa 10.000 anni fa, l’uomo ha iniziato a bere latte e col tempo, grazie ad una mutazione genetica, è riuscito a produrre un enzima, la lattasi, che serve proprio per scomporre ed assimilare gli zuccheri del latte, anche da adulto. Tale enzima, presente già nei bambini, si perde naturalmente dopo lo svezzamento. Non tutti, però, possono contare su questa mutazione.

Nella confusione più totale fatta di studi scientifici, smentiti da notizie contrastanti, bufale e credenze popolari, che fare? Latte, latticini e formaggi fanno male o no?

Latte e derivati, contraddistinguono la dieta mediterranea ma la verità è che ne facciamo un abuso. Il super alimento si trova davvero ovunque, creme, dolci, merendine, biscotti, gelati, salse, sughi. Le linee guida internazionali, così come quelle italiane, raccomandano il consumo massimo di due tazze scarse al giorno, tra latte e yogurt, preferibilmente scremati, e tre porzioni di formaggi alla settimana, 50 gr di quello stagionato o 100 gr di fresco. Il consumo, dunque, non deve necessariamente essere eliminato ma deve essere limitato.

Il latte vaccino non è un alimento adatto ai bambini fino ai 12 mesi di vita, poiché contiene il triplo delle proteine di quello materno e può essere assunto, con cautela, dal secondo anno e dietro consiglio medico.

Il calcio è fondamentale per le ossa ma il latte non è l’unica fonte del prezioso minerale, contenuto anche da diversi tipi di verdura a foglia verde, frutta secca, in particolare, mandorle, legumi, alcuni pesci e molluschi ed anche acqua.

Bisognerebbe alternare il latte vaccino ovvero di vacca a quello di bufala, pecora, capra, cavalla ed asina che possiedono composizioni differenti. Allo stesso tempo, bisognerebbe essere consumatori consapevoli. A causa dell’enorme richiesta, la maggior parte del latte viene prodotta in allevamenti intensivi che forzano i ritmi biologici degli animali e che, prescindendo dagli aspetti etici che non tutti amano considerare, sono tra le cause principali dell’inquinamento diretto ed indiretto del pianeta.