Il nutrizionista: dove fallisce la dieta Mediterranea

Chiunque di noi si avventuri nel complicato mondo dell’alimentazione si trova a doversi districare tra centinaia di diete: mediterranea , atkins, chetogeniche , a zona , del grissino , del gruppo sanguino e chi più ne ha più ne metta.

Ma dopo giorni di ricerche su forum e siti vari , dopo averne parlato con amici e professionisti, ci sembra finalmente di aver capito che la “migliore” è la dieta mediterranea con i suoi 4 -5 pasti al giorno , frutta ,verdura , cibi sani e facilmente reperibili ma, una volta iniziata ci rendiamo conto che forse non è così miracolosa come ci era stato detto. La perdita di peso è stentata e dopo poco il display della bilancia non cambia più.

Ma allora dove sbaglia la dieta mediterranea?

Più che la mediterranea in sè siamo noi e chi ci dà consigli a sbagliare.

Se è pur vero che la dieta “ mediterranea “ è la dieta più bilanciata e sicuramente ottima da seguire per uno stile di vita sano è altrettanto vero che la mediterranea che pensiamo di praticare al giorno d’oggi non è la mediterranea che descrisse nel ’44 il famoso fisiologo Ancel Keys.

Venuto in Italia con la quinta armata durante la seconda guerra mondiale , fu subito colpito dall’alimentazione pratica nel meridione del bel paese , eleggendola negli anni a seguite come la regina delle diete.

Quello che Keys non tenne in considerazione (e nemmeno noi) era lo stato di povertà in cui verteva il paese in quegli anni.

Sì i contadini italiani mangiavano sano , ma mangiavano poco…

Impostare una dieta su alimenti salutari non basta , bisogna abbassare, a volte anche notevolmente , l’introito degli stessi.

Facciamo un esempio pratico:

italiano medio , legge poco , ascolta meno. La sua unica fonte di informazioni è la tv , dove sente continuamente dire che l’olio d’oliva fa bene al cuore e che la dieta mediterranea è ricca di olio. Va al supermercato , compra l’olio meno costoso a causa delle spese salate che sostiene tutti i mesi per casa , affitto , bambini e quant’altro, e ne comincia ad usare 50-60 grammi al giorno , tanto l’olio fa bene , l’ha detto il dottore ricordate?

Olio di scarsa qualità , tante calorie e uso spropositato ed il gioco è fatto, il nostro amico comincia a soffrire dei tanto temuti problemi cardiaci che la dieta mediterranea e l’olio d’oliva promettevano di eliminare.

Ma allora come si fa?

Se dovete dimagrire andate da un professionista serio, saprà valutare le vostre caratteristiche fisiche e necessità fisiologiche e vi permetterà di perdere peso in maniera corretta.

Se invece quello che vi sta a cuore è uno stile di vita sano allora basta poco i vostri pasti dovranno essere cosi composti:

50% di quello che avete nel piatto dovranno essere carboidrati : pane , pasta , riso , pseudocereali e legumi frutta e verdura

Il 30% saranno grassi, possibilmente insaturi( liquidi per intenderci) olio di buona qualità , grassi del pesce (omega 3 e 6) o frutta secca.

Il resto saranno proteine ; carni bianche o rosse grass fed (cioè allevate al pascolo) e pesce a volontà

Usate spezie , spezie e ancora spezie , limitate il sale (o passate al sale rosa) e condite le verdure con il limone , vi aiuterà a combattere le anemie.

Condite il tutto con lo sport e il movimento , non solo quello della domenica. E state certi che la vostra salute vi ringrazierà e il cardiologo anche..

Dott. G. Piccolo

Studio associato Cambria – Piccolo